http://www.oocities.org/mapipro . Le donne e le guardie al sepolcro di Cristo. . Uno speciale ringraziamento a . .
Dal Vangelo secondo Matteo (cap 28):
(immagine dal Nuovo Testamento interlineare ed. San Paolo, con traduzione letterale parola per parola).[2] Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. [3] Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. [4] Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. [5] Ma l'angelo disse alle donne: "Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso." (Bibbia CEI) ![]() Apparentemente solo dopo essere state testimoni di questi fatti l'angelo si rivolge a loro tranquillizzandole. Nei vangeli di Marco, Luca e Giovanni, invece, le donne arrivano al sepolcro e trovano l'apertura del sepolcro già aperta, quindi senza sentire terremoti, vedere angeli che scendono dal cielo, e, soprattutto, senza vedere che è l'angelo che apre il sepolcro. Quelle dei vangeli di Marco, Luca e Giovanni da una parte e quella di Matteo dall'altra sono due versioni fortemente contrastanti. Nei tre vangeli non si trova traccia di quel secondo terremoto del quale parla Matteo (dopo il primo alla morte del Cristo sulla croce) . Nei primi cinque versi del capitolo 28 di Matteo (sopra riportati) si possono notare e distinguere tre tempi (o fasi) diversi. 1) Il primo descrive che le donne si accingevano ad andare al sepolcro (vs. 1), 2) il secondo descrive l'angelo di Dio che con rumore di terremoto scende sulla pietra del sepolcro e la rotola via, e con le guardie che rimasero "tramortite" (vedremo successivamente cosa può significare questo "tramortimento") (vs. 2-4), 3) nel terzo l'Angelo parla alle donne (vs.5). Scopo di questo studio è la dimostrazione che questi tre tempi non sono necessariamente connessi strettamente tra di loro. Nella versione del Nuovo Testamento interlineare si legge che: "Rispondendo poi l'angelo disse alle donne...". Se consideriamo questa versione letterale della traduzione del Nuovo Testamento interlineare allora appare evidente che le donne rivolsero all'angelo una domanda , oppure almeno delle semplici parole (poichè egli "risponde"), domanda o parole che non sono riportate dall'evangelista. Se manca la domanda o le parole possono mancare anche altre circostanze che potrebbero distanziare anche notevolmente la discesa dell'Angelo che apre l'ingresso con l'arrivo delle donne (che allora, in accordo con gli altri tre vangeli arrivano e trovano il sepolcro già aperto). Verosimilmente i fatti si sarebbero svolti con questa sequenza: 1) Le donne si preparano ad andare al sepolcro. 2) Mentre sono per via l'angelo scende dal cielo e sposta la pietra. Di questo fatto sono testimoni solo le guardie (che rimangono "tramortite"). Le guardie si riprendono dal terrore che le aveva immobilizzate e fuggono via. 3) Le donne arrivano e non trovano nessun soldato (in nessuno dei vangeli, infatti, si parla dell'incontro delle donne con alcun soldato di guardia), ed è solo allora che vedono il sepolcro aperto e l'angelo, ne sono impaurite e tremando gli chiedono: "Chi sei? Non farci del male", e l'angelo risponde loro. Si legge sempre nel vangelo di Matteo (cap. 27): “[50] E Gesù, emesso un alto grido, spirò. [51] Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, [52] i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono.” Leggendo questi tre versi si direbbe a prima vista che questi fatti siano avvenuti nell’arco di pochi minuti o al massimo poche ore. In realtà tra il momento della morte di Cristo (“[50] E Gesù, emesso un alto grido, spirò.”) e il momento in cui “[52] ( i )… santi morti risuscitarono” devono essere passati almeno tre giorni, poichè il verso 53 specifica: “[53] E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.” Conseguentemente a tutte queste cose il verso 54 ci riferisce che: “[54] Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: "Davvero costui era Figlio di Dio!".” Il “…facevano la guardia a Gesu’…” di questo verso non e’ chiaro. Il centurione e "quelli che con lui facevano la guardia a Gesù" sono il centurione e i suoi soldati che avevano appena crocifisso Gesù? Questo "facevano la guardia" è riferito ai soldati sotto la croce o a qualcos'altro? Perchè viene detto: "quelli che ... facevano la guardia"? A quale corpo di guardia si riferisce Matteo? A quello che crocifisse Gesu’ oppure a quello che, in effetti, stava “facendo la guardia” al corpo di Gesù già nel sepolcro? Se consideriamo questo secondo significato possibile allora il "... con lui..." sarebbe riferito "all'atto di fede nel credere che quel Crocifisso era davvero figlio di Dio", anzichè indicare che tali guardie erano fisicamente "insieme al centurione" secondo un significato temporale. "... con lui..." cioè: "anche loro", con il centurione (ma in tempi diversi), credettero che quel Gesù di Nazaret che era stato crocifisso era davvero Figlio di Dio. Nel vangelo di Marco, infatti, e’ il solo centurione che fa questa affermazione di fede ( “15:39] Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!".” ) e anche Luca ( “ 23:47] Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: "Veramente quest'uomo era giusto". ” ). In questo caso il centurione e quelle guardie sarebbero indicati contemporaneamente da Matteo per significare che sia l’uno (prima) che gli altri (dopo) credettero che Gesu’ era figlio di Dio, per affermare che anche i pagani credettero (in tempi e con modalità diverse poco importa). La riflessione su questi versi ci indica che Matteo raccontando i fatti della vita di Cristo non sembrerebbe dare molta importanza ai particolari di quale evento sia avvenuto prima di un altro e in che ordine temporale il tal fatto si svolse rispetto ad un altro, nè se vi fosse una connessione diretta tra questo e quello. Allo stesso modo tra il racconto dell’angelo che scende dal cielo e rotola via la pietra del sepolcro di Cristo e il momento dell'arrivo delle donne vi può essere stato un notevole lasso di tempo. Dal N. T. interlineare secondo la traduzione letterale (vs. 4): “Da – la paura di lui tremarono le guardie e diventarono come morte.” (dalla paura della vista dell’angelo, quindi i soldati lo hanno visto di sicuro, e probabilmente è uno di loro la fonte di questo racconto). Come morti; sembra un caso collettivo di “cataplessia”, condizione ben conosciuta in medicina: “Cataplessia è la paralisi momentanea senza perdita di coscienza provocata in concomitanza a reazioni emotive improvvise come allegria, rabbia, paura o divertimento; la debolezza può essere localizzata agli arti…” (http://www.msd-italia.it/altre/manuale/sez14/1731519b.html) (vedi anche http://it.wikipedia.org/wiki/Cataplessia, dove è detto che tali casi possono durare da pochi secondi fino a trenta minuti). In http://www.narcolessia.it/domande.htm è scritto che può durare alcuni minuti, e che può provocare “…l'impossibilità di muoversi, di parlare, anche se il soggetto è cosciente o almeno parzialmente conscio di ciò che gli sta accadendo.” La cataplessia può associarsi alla narcolessia, cioè ad improvvisi colpi di sonno, ed entrambe queste due condizioni si prestano bene a spiegare ciò che può essere accaduto alle guardie, dove infatti viene detto che rimasero come morte e anche (in altro luogo) che erano addormentate. L’una cosa (cataplessia) può aver provocato l’altra (narcolessia). Il racconto tendenzioso dei Farisei secondo il quale i discepoli avrebbero rubato il corpo di Cristo mentre le guardie dormivano non sarebbe così del tutto inventato, perché esse avrebbero reagito alla vista dell’angelo dapprima rimanendo impietrite e paralizzate (cataplessia), poi crollando in un sonno profondo. Tale dicerìa sarebbe stata sostenuta, inoltre, dalla circostanza che i soldati possano aver riferito ai Farisei della presenza continuata della Vergine Maria presso il sepolcro, fatto questo attestato dagli antichi Padri della Chiesa. Per quanto riguarda il rumore di terremoto è difficile dire se ciò può essere stato avvertito solo dalle guardie come avvenimento esterno (ad esempio: il rumore della pietra rotolata via), oppure come qualcosa di indefinibile che alle loro orecchie pareva come un gran rumore di terremoto. Conclusione sulla parola originale greca:
![]() La traduzione della parola greca dovrebbe essere riportata alla sua forma corretta secondo l'originale greco che è: rispondendo. Questa parola (rispondendo) sgancia l'esposizione dei fatti avvenuti alla resurrezione di Cristo tra il momento in cui l'angelo apre il sepolcro e il momento dell'arrivo delle donne, dimostrando che questi sono due tempi diversi, il secondo conseguente al primo ma intervallati da un indefinibile spazio di tempo. Anche nel vangelo di Matteo le donne arrivano e trovano il sepolcro aperto. .
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