BIG SISTER®
...non c'è mai cosa
più bella / che gallarsi la sorella (altrui)
Dopo essersi spremuti duramente le meningi per circa 20 secondi, Tatiano e Guapo se ne sono usciti con l'idea televisiva del secolo. In uno studio televisivo siedono dieci baldi giovini (catturati in strada con minacce e revolverate da Santiago e Cucurrucho), che risulteranno collegati, tramite un megaschermo, ad una stanza d'albergo dove si trovano in pigra attesa i due consoli dei Maracaibo. In studio, all'interno di un'avveneristica struttura in plexiglass, Borracho mimerà colori (per esempio: "ciclamino pallido"), suoni (p.e. "canto primaverile di allodola"), odori (p.e. "soffritto con tanta cipolla") o comunque concetti astratti (p.e. "audacia") che i concorrenti, a turno, cercheranno di indovinare. Non si sa qual è il premio per chi ci azzecca (fino ad ora quest'evenienza non si è mai verificata), comunque per chi risponde male scatta la penitenza: immediatamente verrà introdotta (anche con la forza) in camera d'albergo la sorella dell'interessato, immantinente spupazzata da Guapo e/o Tatiano. Nei giri successivi, se il medesimo concorrente sbaglia ancora, verranno cooptate, nell'ordine: 1) altre sorelle 2) cugine di primo e secondo grado 3) zie, cognate, nipoti ancor giovani e piacenti 4) la mamma. Al momento dell'introduzione nella mamma, gli altri Maracaibo (presenti in sala, ma fino a quel momento limitatisi a sbeffeggiare e pizzicare i concorrenti) metteranno mano agli strumenti intonando allegre marcette con lo scopo di rimarcare ancora di più che il gruppo dà Amore. Ad esaurimento della parentela femminile, la magia finale: si scopre che il megaschermo era in realtà un finestrone che dava su uno stanzino limitrofo, dal quale, una volta aperto, si riversano in studio tutte le donne che vanno a ringraziare commosse i loro congiunti che grazie al cielo di mimi proprio non capiscono un cazzo.
Finalmente al via il nuevo locale dei Maracaibo
Sono stati finalmente tolti i sigilli
al fantasticone e spettacoloso locale di Tatiano & C., l' "Oltretomba
Love Pub", onde la serata inaugurale si fa assai prossima, quantunque se
ne ignori la data ed anzi si dubiti molto della possibilità stessa
di inaugurare, visto che il tutto è rimesso agli arbitrarissimi
capriccioni di Taty e Guapo. In quanto ai sigilli, la loro presenza in
pre-apertura è, rivela Tatiano, "un mero escamotage per iscacciare
le forze del male in via omeopatica", ossia, chiosa Guapo, "una trovata
scaramantica di dubbio gusto"; pronto il mimo delucidativo di Borracho,
la rappresentazione della Corbelleria Inutile. Interrogato poi sulla sostanza
del pub, Guapo si è benevolmente profuso in dettagli: "Il locale
è posto su un'altura isolata; il viale che vi conduce è disseminato
di una serie di accorgimenti astutamente ideati, ciascuno dei quali ottiene
il duplice scopo di attirare le ragazzine e iscacciare i genitori; la strada
è sì lastricata di buone intenzioni, ma ai lati compare una
lunga serie di simboli giovani (femm.), come la riproduzione in cartongesso
de La Prima Sigaretta Fumata Per Fare Le Ganze, le statue in gommapane
di tutti i VJ, la serie bronzea de "La Prima Volta":
1) il primo bacio
2) la prima mestolazione
3) la prima volta a letto
4) la prima volta sull'acquaio
5) la prima qualifica di "troia"
(figurazione questa molto difficile, ma che abbiamo realizzato semplicemente
sovrapponendo ad un piedistallo una targa in similoro con su scritto, appunto,
"puttana").
Secondo la nostra équipe
di psicologi putativi, simili icone dovrebbero stimolare nei babbi una
voglia immediata di andare a casa a leggere Tex o a guardare un filmone
tipo "Carambola-filotto-tutti in buca" e al contempo attirare le ragazzine
come gli orsi bianchi alle folene (?) o i piedi al bidet (??). L'apertura
della porta, a saracinesca, è studiata in modo da indurre le visitatrici
ad entrare in ginocchioni (come se tanto i pizzichi di Santiago, il buttadentro,
non fossero sufficienti), operazione questa quasi divertente nella sua
laboriosità, se non fosse che tutto il pavimento del locale è
cosparso di ceci e non è che una, entrata in ginocchio, può
alzarsi una volta dentro. L'interno, più angusto del consentito
(?), è tutto un corridoione senza mobilia che porta ad una saletta
rettangolare, dove campeggia un elegante tavolo per nove guarnito da una
serie di romanticissime candele, giusta la denominazione di Love Pub, ove
i Maracaibo al completo si vanno ad assidere non appena le cret
le ragazzine sono entrate; viene porto poi a ciascuna di esse un mestolone
ed un grembiule nonché un menù con tutte le pietanze (peraltro
difficoltosissime e praticamente incucinabili) richieste dal gruppo alla
più fragile e insicura, che vorrebbe svenire ma non può perché
Ramiro la puntella dal dietro con mezzi propri. A quel punto immagino che
l'arcano sarà svelato, perché non solo il sedicente Oltretomba
Love Pub risulterà essere niente altro che il retro del villino
di campagna di Tatiano, non solo le disgraziate con la scusa del pub verranno
tosto fatte aderire all'acquaio e alle manopole del gas per cucinare (e
benissimo), ma la tariffa di 500.000 lire versata all'ingresso non verrà
affatto rimborsata, ed anzi molto probabilmente sarà pretesa un'uguale
cifra all'uscita, secondo la nota tesi della par condicio tra ingresso
e uscita teorizzata ampiamente da Tatiano ("Della necessità di una
riforma dei pubs in senso antidemocratico", La 3^, 2000). Prevedo affluenza
numerosissima ed entusiasmi tipo ultimo dell'anno o vittoria dell'Italia
ai mondiali dell'82.
La partita dell'Amore:
ragazzine+Maracaibo vs. genitori (2-0,1)
Dalla prossima settimana sarà in vendita in tutte
le maggiori edicole del Regno (di questo mondo) la videocassetta con la
fantasmagorica partita disputatasi a Luglio in concomitanza con la finale
degli Europei, davanti a un pubblico (pagante salatissimo) di 750.000 ragazzine.
Le squadre: i genitori erano rappresentati
da 11 ultrasessantenni appositamente estratti dalle segrete di Cucurrucho;
maglia bianca a strisce rosse per mascherare meglio i segni delle frustate
sulla schiena. Le ragazzine invece erano 22, selezionate con appositi tests
attitudinali (solerzia nel piede franato ed audacia nella manipolazione
delle palle), ed allenate duramente da Mezcal, che fra un pianto e un lamento
era alfine riuscito ad insegnargli a stoppare di petto (facendo analogie
con la spagnola) e ad applicare il fuorigioco come un grande coitus
interruptus. La divisa era costituita da tanga e canottierina diafana
D&G. I Maracaibo erano in panchina con l'eccezione di Guapo e Tatiano,
in tribuna a commentare svogliatamente insieme a Bruno Pizzul, e
contemporaneamente in comunicazione con la squadra tramite potentissimi
megafoni. Gli arbitri, ovviamente, erano personalità assolutamente
neutrali e di grande equilibrio: la terna vera e propria costituita da
Brian Ardizzoni, Falco Sorrenti e Galba Petacci, mentre il quarto uomo
- Danilo Vivarelli - era rigorosamente schierato a bordocampo armeggiando
con un bidez. La partita, in notturna, è stata giocata a riflettori
spenti, giacché all'illuminazione bastava Tatiano.