A lezione da Falco Sorrenti
il noto psicologo ci parla dei problemi delle adolescenti (?)
[sbobinatura della lezione di venerdì scorso]


Falco giovane contestatore a Tubinga negli anni '70
("lo facevo solo per imbarcare" ha dichiarato poi)



Allora? Silenzio! Laggiù in fondo, lei, cosa ciarla con codesto pàr d'occhiaie le porta al mercato gliele incartano! E le tremano anche le mani, e scommetto che ha il glande escoriato. Eh sì, proprio come gettare glande ai porci. Ah ah ah, ahhh ahhh ahhhhhhh! Questa la devo scrivere e la cablo a Brian. Cablo, si è fatto tardi! Oggi mi vengono... ma sapete qual è il segreto per essere sempre allegri e faceti? Come dice? Il deodorante? No, casomai quello serve se mangiate troppo purè. Cosa c'entra? Ma è ovvio, il benzene. Insomma, dicevo che il segreto per esser sempre allegri è tuffarsi quotidianamente nel sesso con ardore e scienza. Io ho consacrato la mia vita a questo fine, spartendola equamente tra lenzuola e scartoffie, e devo dire che ho orzato più tra le scartoffie che tra le lenzuola... Il perché, lei in quarta fila col pizzetto impestato di caponata, è chiaro: prendete una donna qualunque e ponetela tra le scartoffie, possibilmente sudice, polverose e disordinate. Secondo voi cosa si metterà a fare? Starnutire? Che idiozia! Sbadigliare? Ma siete pazzi, col terrore dei serpenti velenosi che c'è al giorno d'oggi? Ma dove vivete, in Terra d'Otranto? A proposito, se andate là verso agosto dice c'è le svedesi che la danno! Io ci vo! Eh eh eh ehhhh ehhhhhh ehhhhhhhhhh. Ci siete cascati, eh? Io ci ho la vista peggio dei raggi Ix (pr. àix), lo intuisco che dentro le vostre braghette fermenta lo sperma più impuro e lussurioso... Lei, in piedi! Ripeta a tutti quello che ha sussurrato tra i denti! Ah, io sarei un transatlantico? Cosa vuol dire, che manipolo la morchia? La su' sorella, manipolo, e quel tegame di su' ma' morta e viva nel casino! Ma dico io, è possibile... insomma, se mettete una donna tra le cartacce, quella si bagna! Ovvio: il suo istinto faccendiero la spinge a mettersi a buo pillonzi per impilare i fogliacci, e per un'associazione inconscia tra i verbi impilare e impalare, e soprattutto per la visione di un nerchione a due mm dalla punta della pupilla (quello ce la metto io, ma senza malizia: difatti mi sono da tempo arrogato il diritto di girare a bischero sciolto per la biblioteca del dipartimento, ma se è per codesto anche per strada) lei comincia a diluviare (ma il soggetto chi è?) rugiada dalla spelonca, ed è lì che casca il topo: nella topa! Ah ah ah ahhh ahhhhh ahhhhhhhhhh LEI! Lei non ride! Perché? Le è forse, vediamo, morto il gatto? Oppure, vediamo... Dio mio... quel movimento della palpebra, il tremito alla mano... Chiari sintomi della sindrome di Kohler-Sarkowsky, povero ragazzo... Che significa? Che lei ha il culo concavo. Ma torniamo a noi. Vedevo lo stupore sulle vostre facce da vinattieri, facce stupide e insensate: forse il prof. Sorrenti stura le donne in dipartimento? La risposta è: magari. Perché io ho una maledizione, intendiamoci, voi ci mettereste la firma per averla, ma è pur sempre una sciagura. Insomma, io son come S. Brandano: dòe lo metto, spano. Cosa sono queste risate? Lei, signorina, venga qua. Pari la mano e chiuda gli occhi! Ecco... Ma cosa fa, si rialzi e la smetta di urlare! Macché slogatura, le è semplicemente andata in orbita la schicchera, però se mi lascia la sistola mi fa un favore che sennò mi piglia freddo. Ecco, ecco perché devo essere molto circospetto quando... Ma ancora? Cosa state rombando? Che la ragazza era prezzolata e non avete visto nulla? Gelosi, ecco cosa siete, gelosi! Uno studia 20 anni nelle migliori università del mondo, si fa un mazzo come un bucintoro per affermarsi nel suo campo, e poi si trova davanti degli sbarbatelli che mettono in dubbio la caratura del suo pacco! Ma io vi boccio tutti agli esami! Lei, lei che a forza di sghignazzare le si è sbalestrata l'ugola, lei come ce l'ha? Lo tiri fuo-Ma cos'è, l'anaconda? Dentro codesto troiaio, che tanto non le serve a niente, ha una faccia a manfruito... Ma insomma, come al solito mi state facendo perdere tutta l'ora in futilità, e pensare che oggi volevo parlare delle tube di Falloppio e dei cotiledoni! Dov'ero rimasto? Ah sì, che io le donne in dipartimento non le gallo, ma ci fo solo coscialini!
Co-scia-li-ni, signori miei, coscialini! Intuisco dai vostri occhi più vacui del solito che non ne sapete nulla! Va bene, approfitterò di quel poco di tempo che è rimasto per gettare un raggio di luce in codeste vostre testacce bacate, accidenti a voi e a quando vi siete iscritti a Gineceo, che è una facoltà per gente come me, non come voi. Insomma, se volete fare un coscialino a qualcuna, fatela appoggiare a qualcosa, tipo davanzale di una finestra o canapè (v. foto), poi tirategli su la sottana ma lasciate a posto le mutande; è essenziale inoltre che la cocotte rimanga a cosce strette. Poi fate inturgidire il sùrmolo e ficcatelo a randa nello spaziettino tra la mutanda e la congiuntura delle cosce (al centro della cosiddetta Y di Sorrenti - v. foto), e cominciate a stantuffare 
anda e riànda proprio come se steste pipando. Alla fine, se volete seguire i miei consigli, esplodete il vostro candore addosso a lei, in modo che le si sparga dappertutto, e che impiastri mutande cosce polpacci caviglie stinchi calcagni e grondi alfine fin dentro i sandalini infradito, che così quando il tegame camminerà sentirete anche fare sguish-sguash che vi verrà la risolina dal buonumore. Eh, canaglie, ma che ora mi avete fatto fare? Come dite? C'è ancora un quarto d'ora? Appunto, il quarto d'ora è come l'arancia, cioè si spreme e... Ma chi mi chiama al telefonino? Sì? Ma davvero? Certo, possiamo incontrarc-ma è lei in quarta fila che fa questi scherzi cretini? Voglio dire, almeno mi chiami a casa stasera, ché ora con questi cellulini c'è delle radiazioni che cuocerebbero le pillacchere a un caimano, figuriamoci a me che ho sempre sostenuto che la ragione è come la pelle dei coglioni: più si tira e più s'allunga. Dov'è la borsa... ecco... Cosa vuole, un ultimo dettaglio scientifico? E' questo: finalmente ho scoperto l'origine della sciocca diceria che i maneggioni facciano diventare ciechi. Il fatto è che fino ai primi anni '80 non si era ancora imparato ad avvolgere il salapùzio, durante lo shakeraggio, con fazzolettini di carta e/o stagnola, e quindi il candore finiva... finiva? Ma finiva negli occhi, è chiaro, e poi ci vedevate un nebbione tipo fumo di Londra, santa pazienza! Ma che gioventù! Insomma, domani portate il righello che ci eserciteremo a misurarcelo. Una dritta: non vale partire dai coglioni o peggio che mai dal buco del culo (come fa il prof. Vivarelli). Le donne invece parteciperanno ad un seminario dove spiegheremo l'identità tra potta e sciacquone: in entrambi se si mantrugia un bottoncino viene giù uno scroscio di liquami. Arrivederci!

Bibliografia:

Falco Sorrenti, "Perché le archiviste del Dipartimento son sempre pregne?", Annali di Psicopatologia Mestolare XIX (1996) pp. 134-187.

Falco Sorrenti, "Il coscialino come imitatio Christi nella Spagna dell'Inquisizione", Sexual History Review LXXIX (1998) pp. 23-66.

Falco Sorrenti, "Triangolo delle Bermude ed Y di Sorrenti: luoghi misteriosi dell'immaginario collettivo", Gente del 24 Aprile 1999, pp. 23-26.

Brian Ardizzoni, "Gli imbianchini, ovvero del raspone a cielo aperto", Onan II (la vendetta), pp. 34-41.

Danilo Vivarelli, "Ce l'ho di quaranta cm se parto a misurarmelo dal baugigi", Annunci intimi XII (2000), p. 18.