Tra i nuovi metodi di espressione
nati con Internet i blog (o weblog) sono probabilmente quello che ha riscosso maggiore successo. A differenza delle semplici pagine web,
statiche o animate che siano, permettono di trasmettere anche stati
d'animo, opinioni, esperienze... La possibilità di interagire coi
navigatori del World Wide Web ne aumenta enormemente la potenzialità. Superfluo
dire che di solito la comunicazione avviene
in prima persona. Io stesso
ne ho aperto uno. Dopo qualche mese di sosta forzata, dovuta all'assoluta mancanza
di tempo e al trasferimento da Calcata a Roma, adesso il mio blog è
nuovamente in funzione e tutti siete invitati a visitarlo e commentarlo,
cliccando qui.
Mi piacerebbe, però, usare anche
altri sistemi di comunicazione. Ad esempio dividere, con coloro che fossero interessati,
un po' delle cose che ho imparato in oltre trent'anni di lavoro in
televisione, specialmente nel campo del montaggio lineare. Chi
ha un po' di dimestichezza con l'argomento saprà, ad esempio, che Avid,
Final Cut e altri sistemi non lineari stanno diffondendosi sempre più e
che le centraline di montaggio lineari, come le Ampex ACE e le Sony BVE, vengono
considerate poco più che pezzi da museo. È davvero così? Io la penso
diversamente e, soprattutto, sono convinto che lavorare con le
videocassette, anziché con gli hard disk di un computer (eccezion fatta
per l'ancora poco diffuso MAV), sia ancora un
metodo insostituibile quando si tratta di tagliare un lunghissimo talk
show, oppure quando l'urgenza dettata da una messa in onda
ravvicinata non permette di sprecare tempo in acquisizioni e scarichi,
che rappresentano il punto debole del montaggio offline.
Da anni sono disponibili videoregistratori digitali dotati di
preread (i
più diffusi sono i vari modelli originati dal mitico
Betacam, come Digital
Betacam, SX
e IMX, ma il glorioso D2 resta ancor oggi un supporto valido e funzionale) che consentono di
realizzare montaggi elaborati, anche con tendine, dissolvenze, sovraimpressioni e
con l'impiego di DVE (acronimo che sta per Digital Video Effects,
effetti speciali digitali), senza bisogno di ricorrere alle cosiddette
"seconde generazioni", come accadeva coi "pollici" e coi Beta SP. Last but not least,
come dicono nel mondo anglosassone, il fatto che i montatori capaci di
lavorare con questi sistemi sono in via di estinzione, un po' come
accadde ai dinosauri, ma, a differenza dei rettili preistorici, il
mercato li sta ancora richiedendo.
Saper lavorare in lineare
(o, come spesso impropriamente si dice, in "analogico")
può significare avere una marcia in più.
Per qualche consiglio utile, o per scambiare opinioni,
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