Intervista a Stelvio Massi

Questa intervista e' stata realizzata da Matteo Norcini e pubblicata da "Amarcord", interessante rivista bimestrale di "nostalgia cinematografica". Ringraziamo molto la redazione e Igor Molino Padovan per averci concesso la possibilita' di rendere disponibile on line l'intervista a Stelvio Massi, grande regista di sei pellicole interpretate da Maurizio Merli. Per contattare la rivista, e' possibile scrivere via email oppure utilizzando l'indirizzo e il telefono della redazione presente nella pagina dei links.

 

STELVIO MASSI - Maestro dell'action all'Italiana

Di Matteo Norcini
Stelvio Massi, classe l922, nativo di Civitanova Marche, dopo aver completato gli studi all'Accademia di Belle Arti di Roma, si iscrive alla facolta' di architettura, abbandonandola tre anni dopo per il cinema. Massi, sposatosi a 22 anni, viene ingaggato come aiuto architetto per la realizzazione del film Il bandolero stanco, il cui protagonista era un Renato Rascel all'apice della carriera. Abbagliato dal magico mondo del cinema, il giovane marchigiano, pur di restarci, si adatta a lavorare come aiuto operatore di macchina e per otto lunghi anni "sgobba" e si fa le ossa nell'anonimato piu oscuro. Dopo questo lungo periodo di tirocinio viene promosso operatore di macchina e per altri otto anni continua ad apprendere... soprattutto, come spesso ama dire, dagli sbagli degli altri.
Poi la promozione a direttore della fotografia: una seconda, importante fascia della sua carriera, che duro' per ben 70/80 film. Finché un giorno non gli venne proposto di debuttare nella regia. Era il 1973 e la sceneggiatura si intitolava L'ala sotto il piede. Non fu questa pero' l'opera d'esordio del regista marchigiano: si dovette attendere un altro anno e finalmente uscì Squadra Volante interpretato da Tomas Milian e Gastone Moschin. Una vicenda ricca di azione e violenza un incursione in un genere di moda nel cinema di allora. Fu una partenza scattante che gli procuro' il successo ma che, in qualche modo condiziono' la sua attività di regista nei successivi vent'anni . Seguirono infatti tre polizieschi di grande successo che ebbero come protagonista Mark il poliziotto (il bravo quanto sfortunato Franco Gasparri), poi il ritorno con Milian ne La banda del trucido, e il fortunato sodalizio artistico con l'attore romano Maurizio Merli, abile interprete di ben sei opere di successo di Massi. Affiancato fin dai primi lavori dal giovane figlio Danilo (prima come soggettista e sceneggiatore poi come aiuto regista), nei primi anni '80, con l'esaurirsi del filone poliziesco, Massi dirige Mario Merola in due "lacrima movie" (Guapparia e Torna), Fabio Testi e Vittorio Mezzogiorno in due film sul mito della velocita' (Speed Cross e Speed Drive) e, con lo pseudonimo di "Max Steel", gira (in tutti i sensi), per ben due anni, il pianeta realizzando i documentari Mondo cane oggi e, con il suo vero nome, Droga. Un anno dopo dirige per la Rai tre episodi della serie televisiva Due assi per un turbo, dimostrando nuovamente una spiccata predilezione per la "fiction" incentrata sull'automobilismo e l'alta velocita. Negli ultimi anni, prodotto dalla nuova P.A.C, Massi firma diversi lavori per il mercato estero e proprio nell'anno in corso dovrebbe uscire il nuovo film del figlio Danilo, ovviamente con la supervisione del padre.
Una carriera, dunque, costellata da successi e da incassi. Massi, forse piu' di chiunque altro, ha saputo cogliere al volo i gusti e le preferenze del momento, rappresentando con iperbolico realismo la preoccupante realta' della delinquenza italiana degli anni '70. Un regista dinamico, ottimo artefice di tensioni e di ritmi da capogiro. Mai scontato e sempre innovativo e fantasioso nel proporre la sua personale visione della violenza metropolitana. Non sono pero' da dimenticare i lavori esterni al genere poliziesco, come il giallo Cinque donne per l'assassino, e l'erotico Arabella, l'angelo nero (con una conturbante Tinì Cansino)

Arrivederci sul grande schermo, formidabile Massi, maestro dell'action movie all'italiana!


 

Intervista a Stelvio Massi

Di Matteo Norcini con la collaborazione di Stefano Ippoliti

Partiamo dagli inizi... Come e' entrato nel mondo del cinema?

Avete tre-quattro ore? Sto scherzando. Entrai come aiuto architetto perche frequentavo la facoltà di architettura all'Accademia di Belle Arti di Roma. Il primo film in cui lavorai era Il Bandolero Stanco con Rascel. Poi vidi da vicino la macchina da presa e me ne innamorai. Cominciai a fare l'assistente operatore per otto anni, poi passai a lavorare come operatore per altri otto lunghi anni rimasi ad imparare. Prima di fare il regista ho anche diretto la fotografia per 70/80 film fino a quando nel 1973 non mi misero in mano una sceneggiatura intitolata: L'ala sotto il piede (uscito due anni dopo con il titoloMacrò) invitandomi a leggerla velocemente perché il produttore aveva fretta. Passarono quattro o cinque mesi durante i quali lavorai in Passator cortese, fin quando mi decisi e chiesi aiuto a mia moglie. ''Smussata" in gran parte la sceneggiatura la riportai al produttore che, con mia meraviglia, accettò le correzioni. E' cosi che ho cominciato il mio film d'esordio. Ma non fu questo il primo uscito nelle sale bensì Squadra Volante (74) con Milian e Moschin, pellicola che incassò una barca di soldi. E menomale, perché quando l'anno dopo usci Macro' (con Gesù, Maddalena e Giuda piazzati nei giorni nostri...) andò malino. Dopo il successo di Squadra volante ho diretto una sene infinita di polizieschi e si puo' dire che non mi hanno fatto fare altro!!

Quindi lei non ha esordito con Partirono preti e tornarono curati firmato con lo pseudonimo di Newman Rostel, come riportano alcuni testi di cinema?

No, né quel film, né quello pseudonimo mi sono mai appartenuti. Mi pare siano stati del produttore del mio primo film...

In quanti film ha lavorato complessivamente?

E' difficile ricordare il numero... sicuramente oltre 150. Sai, come assistente operatore o come direttore della fotografia non si hanno i problemi del regista a girare un film... se ne finisce uno il sabato e se inizia un altro il lunedi.

Quali attori ed attrici ricorda piu volentieri?

Due su tutti: Totò e Vittorio De Sica con i quali ho lavorato ne I due marescialli. Straordinari, impareggiabili. Se il regista, Sergio Corbucci, non gli dava lo "stop" loro continuavano a recitare fin dentro i camerini. Come regista ricordo piacevolmente Pietro Germi. Un grande anche nello spirito. A volte si metteva in un angolo del set con il cartello "Non disturbatemi, sto pensando", ma lo faceva apposta. Arrivando ai miei film da regista: Franco Gasparri, indimenticabile Mark il poliziotto e Maurizio Merli, un ragazzo eccezionale, molto simpatico. Un vero professionista... sul set non ha mai voluto la controfigura. Con lui ho fatto sei film ottenendo anche ottimi successi di pubblico e in un paio di casi anche di critica. Fra le attrici, per la bellezza, Tini Cansino, Janet Agren e la bravissirna Olga Karlatos. Per il nome, Joan Collins che nel '78, sul set di Poliziotto senza paura, feci spogliare completamente finendo su tutti i rotocalchi. Ma sai, nei miei fiLm le donne, di solito, ci stanno solo per far capire che il protagonista non sta "dall'altra parte"... Altri attori che ho aneora nel cuore sono sicuramente Vittorio Mezzogiorno, Orazio Orlando e Francisco Rabal.

Quali sono i suoi film preferiti?

Il film a cui sono piu affezionato e senza dubbio Poliziotto Sprint, seguono in ordine Poliziotto Senza paura e Poliziotto solitudine e rabbia.
Una volta proposi al grande produttore Mario Cecchi Gori una sceneggiatura d'amore ma lui, pur essendogli piaciuta, mi rispose che non potevo essere io a dirigerla perche dovevo fare l'azione e non i sentimenti. Infatti non se ne fece piu' niente.

Ci racconti qualche aneddoto da set

Una volta ho rischiato la vita... stavamo girando Forza G e mi sono fatto legare sull'aereo a fianco della carlinga, per ottenere una buona ripresa del decollo. Molto divertente fu l'episodio sul set di Arriva Sartana vendi la pistola e comprati la bara di Giuliano Carnimeo, film in cui io facevo il direttore della fotografia. C'era Gianni Garko che non riusciva a tenere la pistola in mano, gli cascava sempre e noi della troupe facevamo le scommesse. Tanti ricordi sono legati al film, come ho detto prima, a me piu' caro: Poliziotto sprint. Ne successero di tutti i colori in bene e in male. Dallo stunt-man Remi Julienne che, per nostra fortuna, proprio all'ultimo ciak, distrusse l'auto del protagonista (in effetti il finale doveva essere un altro), all'incredibile successo specialmente nella capitale...Tutte quelle telefonate piene di coplimenti per l'interpretazione di Merli e di Orazio Orlando (quanti accidenti me so' beccato per averlo fatto morire cosi presto).
Come non rabbrividire al pensiero dell'investimento da parte di Julienne di uno stunt-man che nel film, viene scaraventato via dalla Ferrari in testa-coda... 0tto settimane di ospedale s'é fatto, il poveretto! Ricordo anche la paura che prendemmo a Milano sul set di Sbirro la tua legge é lenta... la mia no quando durante le riprese di una sparatoria ci ritrovammo i carabinieri a mitra spianati su di noi. La produzione non avverti in tempo le forze dell'ordine e quelli pensarono che fosse una rapina vera.

Che ricordo ha di Tomas Milian?

Stupendo. Tomas era bravo, simpatico e generoso. Era però di una timidezza impressionante e se una persona non lo conquistava gli stava antipatica. Ne La banda del trucido insieme a lui c'era Luc Merenda. Non lo sopportava. Addirittura il giorno prima di girare una scena che prevedeva la presenza di entrambi in una trattoria, Tomas mi chiarno da una parte dicendomi - "A Ste' non lo fa veni.. oggi giri tutto a me, domani tutto a lui". "-Beveva molto, per farsi coraggio. Però era un tesoro di uomo. All'epoca, secondo me, il miglior attore straniero nel nostro paese. L'ho incontrato qualche anno fa a New York dove mi trovavo per parlare con Margot Hemingway, all'epoca protagonista di Taxi killer e dato che Milian faceva parte della stessa compagnia artistica, ci incontrammo casualmente in ascensore. Calvo, appesantito ma sempre cordiale. Lo sai che quando faceva i Monnezza mandava tutti i soldi che guadagnava alla madre... e con quelli che gli avanzavano cambiava di continuo l'arredamento di casa.

Ci parli della serie "Mark il poliziotto".

Ho dei bellissimi ricordi del periodo di Mark il poliziotto, specialmente del bravo quanto sfortunato Franco Gasparri. Mi ricordo un estate a Genova sul set del nostro primo "Mark"... tutte quelle ragazzine arivate da ogni parte che gli chiedevano l'autografo facendo intravedere il seno dalle camiciette sbottonate. Ma Franco fin troppo serio e timido, le rimproverava e mandandole via.

Come scelse Franco Gasparri?

Venne scelto grazie alla straordinaria notorietà che si era saputo conquistare sui fotoromanzi della 'Lancio". Ne venivano venduti cinque milioni al mese e da un sondaggio dell'epoca si calcolò che ogni mese erano oltre quindici milioni le persone che li leggevano. Allora con la P.A.C facemmo due calcoli..: diciamo che al cinema non vengono quindici milioni di persone senno' fai questo film e ti sistemi per tutta la vita, nemmeno cinque, nemmeno la metà... diciamo la meta della metà. Ahò...so' venuti al cinema ! Il film costò 208 milioni, usci' il 1o agosto 1975 al Metropolitan e alla fine del mese aveva gia' incassato oltre 7 miliardi. Quelli della P.A.C. non ci credevano, tantomeno io. Ricordo che mentre giravamo il primo "Mark" c'era Mogherini che girava Culastriscie nobile veneziano sempre della stessa casa produttrice. Tutti mi sfottevano dicendo che io avevo rifatto La corazzata Potemkin... poi Mogherini non fece una lira ed il mio film fu l 'incasso dell'anno. Da un gioco divento' una cosa seria. Ne abbiamo fatti tre uno appresso all'altro e ancora oggi mi chiedo come abbiamo fatto ad incassare simili cifre con dei film a costo cosi' ridotto.

Nella sua filmografia troviamo anche due "lacrimamovie" (o sceneggiate napoletane) con Mario Merola: Guapparia e Torna. Ci racconti qualcosa di questo attore che ha diretto anche in Sbirro la tua legge é lenta... la mia no.

Ahiaiai, m'hai castigato... (sentendo i titoli di Guapparia e Torna) beh, non è stata una esperienza negativa... ho conosciuto un personaggio completamente al di fuori del mio mondo, che alla fine mi è pure rimasto simpatico. All'epoca Mario era un po' presuntuoso e discuteva spesso con la troupe... mi ricordo un battibecco con Maurizio Merli in un ristorante...voleva pagare sempre Merola. Anche se c'erano cinquanta persone, alla cena il protagonista doveva essere sernpre e solo lui.

In alcuni suoi film polizieschi ritroviamo anche due grandi attori stranieri: J. Lee Coob e Francisco Rabal. Come arrivarono sotto la sua direzione?

Se fossi nato donna me li sarei sposati tutti e due.. Comunque, conosco meglio Rabal. E' un attore straordinario e una persona magnifica. Proprio un tesoro. Come Lee Coob è un attore a cui non devi dire niente e, a differenza degli altri che ho diretto, veniva da me per chiedermi come volevo una certa scena o espressione. Rabal mi fu consigliato dal mio amico Silvio Siano e quando me lo vidi arrivare per girare Sbirro... quasi non ci credevo. Invece Lee Coob, giÀ vincitore di un oscar, lo scelse la P.A.C.

Lei ha spesso lavorato con grandi attori teatrali, é il caso di Giancarlo Sbragia, Gastone Moschin, Orazio Orlando... Scelte azzeccatissime, eh?

Mamma mia! Che bravi attori. Aggiungi anche il povero Vittorio Mezzogiorno. C'e un'enorme differenza tra attori teatrali e attori nati davanti alla macchina da presa. E si nota. Orazio Orlando ha recitato in due miei film e ricordo con piacere tutte le persone che mi fermavano per cornplimentarsi per la sua interpretazione.

Per non parlare poi di Sbragia e Moschin veramente impareggiabili. Vedi, anche se quelli erano semplici film d'azione, avendo a disposizione degli attori cosi' bravi ti sentivi stimolato ad impegnarti di più e i risultati non si sono fatti attendere. Le prime critiche buone le ho ricevute nel '77 con Poliziotto Sprint, grazie a Merli, Sbragia e Orlando, e nell'anno successivo con Poliziotto senza paura con Merli, Moschin e la Collins.

Ricorda con piacere le "movimentate prime" dei suoi polizieschi?

(Risate) Come no... mi vergognai come un ladro alla prima di Squadra volante al Metropolitan di Roma, per gli applausi a scena aperta nel momento dell'esplosione dell'auto clella polizia dopo una raffica di mitra sparata dai banditi. Ci guardammo negli occhi e dicemmo - "E che so' tutti matti?" - Altrettanto movimentata fu la prima de: La banda del trucido al Barberini, sempre a Roma, quando alla fine del film i ragazzi uscendo dal cinema si ritrovarono ad urlare tutte le parolacce del film... Ricordo con molto affetto la prima di Squadra volante a Civitanova Marche, il paese da cui me ne ero andato 26 anni prima. Nell'occasione ricevetti una barchetta vichinga con nna pergamena ma soprattutto ritrovai l'affetto degli amici di mio padre, intervenuti in massa. Fu un emozione straordinaria.

Signor Massi, quali sono gli attori e le attrici che ama di piu'?

Marcello Mastroianni. E' il più bravo, senza il minimo dubbio.Gassman come attore sa fare di tutto, come Gigi Proietti. Sordi è un grande ma ha fatto sempre lo stesso personaggio... Mastroianni no, ogni volta e diverso, e tu ogni volta credi a quello che fa. E' un geometra, è un dottore, e un ladro, è un professore, è un ministro, e' credibile in qualsiasi molo. Come attrice la Melato. E' brava dawero. E'bruttina ma da come è brava è diventata anche più bella.

Progetti a breve-medio termine.

C'e' in progetto un film per gli american e uno per la Rai. Vorrei fare largo a mio figlio Danilo e tornarmene a fare il direttore della fotografia e l'aiuto regia. In Rai ne abbiamo diversi in cantiere... uno in particolare intitolato Una vita presa a calci narra la storia di un calciatore alla fine della carriera sportiva.

Il suo sogno nel cassetto.

Fare un film di sentimenti. In parte ci sono quasi riuscito nel '92 quando dopo 27 film polizieschi e d'azione ho diretto L'urlo della verita', un film sui giovani ambientato nel mondo della scuola. E' stata la mia prima pellicola dove non si sparava e non c'erano inseguimenti mozzafiato. C'e' solo una scazzottata.

Cosa cancellerebbe dal suo curriculum artistico?

Mah, forse i due film con Merola, grati in sole sei settimane, uno di seguito all'altro.

Chi ringrazierebbe di piu e perché ?

Mia moglie! Abbiamo uno splendido rapporto, mi ha sempre aiutato e non si è mai lamentata, neanche
quando abbiamo passato momenti tristi e difficili. Sai, quando non lavori o, peggio, rifiuti, perdi un lavoro... una volta me ne sono andato lascando tutti e tutto. Ma lei non si e mai lamentata, in ben 46 anni !!

 

 

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Ultimo aggiornamento: 07/02/99

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