[Incontro sui problemi del Kossovo]
["Amahoro Burundi" - Pace per il Burundi]
[Un progetto per salvare i minori]
[Giornata del "Banco Alimentare"]
[Africa, quale futuro?]
[Operazione Scuola 97/98]
[la raccolta Caritas]
[Global March contro il lavoro infantile]
Incontro sui problemi
del Kossovo
(settembre '97)
Sabato 27 Settembre, all'interno del "Gemellaggio Verde" è stato
organizzato presso la Casa di Siccomonte un incontro sul tema “Kossovo”,
una situazione a pochi passi dall'Italia che continua ad aggravarsi e che
trova pochissima risonanza negli organi d'informazione. A parlare della
propria esperienza e della situazione di questa regione della Serbia è
stato un profugo in Germania.
All'incontro sono stati invitati esponenti di associazioni che si occupano
di problemi quali diritti umani, convivenza, accoglienza, pace e nonviolenza.
Il "gemellaggio Verde" è uno scambio di idee ed esperienze in
campo ambientale, politico e nonviolento tra le associazioni dell'UMWELTZENTRUM
(Centro Ambiente) di Herrenberg -Germania (VSV, BUND, BUND-jugend, B.U.S.)
e gruppi fidentini (CeDoc, Movimento Politico "Città Aperta", G.A.S.
e Legambiente) impegnati sugli stessi temi.
“Amahoro Burundi” - Pace
per il Burundi
Giornata internazionale
dell’amicizia
(ottobre ‘97)
Sabato 25 ottobre 1997, nella “giornata internazionale dell’amicizia”,
si è svolta al Centro Don Bosco la manifestazione “Amahoro Burundi”,
una serata per i giovani del Burundi a base di spettacolo e solidarietà.
Questo avvenimento, svoltosi grazie all’interessamento e agli sforzi
del MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani), del Centro Missionario
Diocesano, del Centro don Bosco, di Amnesty International, del CeDoc e
dell’Agesci Fidenza, si è caratterizzato in due momenti: il primo
ha visto l’esibizione di un gruppo di musicisti impegnati nell’esecuzione
di alcuni brani tradizionali africani; il secondo, invece, ha visto l’esposizione
di alcuni nuovi progetti di sviluppo per il Burundi, il tutto arricchito
da una preziosa testimonianza. Il quartetto musicale, composto da tre artisti
africani e uno italiano, si è esibito in un repertorio di ritmi
e danze appartenenti alla cultura e alle tradizioni di varie etnie della
Costa d’Avorio, del Burkina Faso, del Mali e della Guinea, riuscendo a
creare un’atmosfera ricca di magia e dalle notevoli suggestioni.
Al termine Corrado Minelli, della Caritas di Cinisello, ha illustrato
attraverso la propria esperienza quelle che sono le attuali condizioni
del Burundi e quali aiuti vi vengono destinati. Quindi un rappresentante
del gruppo Masci e un esponente di Amnesty hanno presentato progetti e
programmi di aiuto per la popolazione del Burundi.
In conclusione si può dire che questa piacevole serata ha rappresentato
un’ulteriore opportunità per i numerosi partecipanti per conoscere
e apprezzare il colore e il fascino della cultura africana e per approfondirne
una volta di più le problematiche e le contraddizioni.
S. S.
Un progetto per salvare
i minori
Svolto al ridotto del Teatro
Magnani l’incontro sulle problematiche dei minorenni. (articolo pubblicato
su "il Risveglio" del 7/11/97)
(novembre ‘97)
Sabato mattina ha avuto luogo un dibattito sul tema “Collaborazione
per i bisogni dei bambini con gravi disagi familiari. Che fare ?”, a cui
sono intervenuti oltre al Sindaco, ing. Massimo Tedeschi, e al direttore
del distretto dott. M. Moroni, il dott. Romano Superchi, referente ss.sociale
Fidenza, l’a.s. Rita Peveri, coordinatrice sett. Minori s.s. Fidenza e
dott. Maria Longo, giudice tribunale dei minorenni.
Erano inoltre presenti parecchi rappresentanti del mondo del volontariato
locale ed in particolare l’associazione “A per A “, impegnata in prima
linea su questi temi.
E’ stata questa l’occasione per approfondire la tematica dei minori
in difficoltà e vedere quali soluzioni sono in atto e che cosa si
può ancora fare.
Ha aperto i lavori il Sindaco che ha ricordato come oggi le istituzioni
devono essere sempre più al servizio dei cittadini, soprattutto
i più deboli, e meno legate alla burocrazia: l’amministrazione di
Fidenza è particolarmente sensibile a queste problematiche.
Il dott. Moroni ha ricordato la forte collaborazione che da anni si
sviluppa tra la nostra realtà locale e il Tribunale dei minorenni,
rappresentato dalla dott. Longo.
L’a.s. Peveri ha illustrato in cifre la nostra realtà : gli
assistenti sociali operano nel mondo del disagio economico, dell’abuso,
delle separazioni conflittuali e della tossicodipendenza. Controlla 338
famiglie ( 60 di extra-comunitari), riscontrando la presenza di 51 minori
in difficoltà. Gli interventi compiuti avvengono attraverso appoggi
domiciliari, cooperative, affidi familiari e gruppo appartamento.
Il dott. Superchi ha introdotto l’intervento più atteso, quello
del dott. Longo, affermando che il tribunale non deve essere un luogo di
coercizione e di punizione, ma uno strumento di aiuto e di coordinazione.
E’ su questa linea che il giudice del Tribunale dei minori ha impostato
il suo intervento: bisogna valorizzare il minore in quanto persona cercando
di dargli tutte le possibilità che lo aiutino a crescere.
Durante il lungo e puntiglioso discorso, il giudice ha posto più
volte l’accento sull’importanza del territorio, sulla storicità
del luogo in cui il bambino nasce: è qui dove bisogna operare, valorizzando
la zona di residenza, cercando di creare tutte le strutture necessarie
e utili all’educazione del bambino.
Oltre alla famiglia, quella di origine se possibile oppure una affidataria,
la scuola, un gruppo positivo di riferimento e tutte quelle strutture che
possano creare serenità al minore.
Altro elemento essenziale per valorizzare il territorio è il
binomio istituzionale giudice del Tribunale dei minori e enti territoriali:
serve una grande concertazione tra il giudice e i diversi assistenti sociali.
Su questo punto è nato il dibattito: ci si chiede come strutturare
meglio questo lavoro. Servono sicuramente maggiori incontri tra operatori
del territorio, giudice e soprattutto famiglie affidatarie; è questo
un progetto che deve senza dubbio meglio delinearsi, ma che è probabilmente
l’elemento di maggiore interesse emerso durante l’incontro.
Le famiglie affidatarie chiedono più chiarezza e anche maggior
peso nelle decisioni relative al ragazzo: rivendicano di conoscere meglio
i loro bisogni. Esse, però, rispettano le figure istituzionali e
vedono in questo lavoro di gruppo un elemento molto significativo. Su questo
tema il dibattito si è sviluppato giungendo ai risultati accennati.
La speranza è che ci si possa impegnare tutti, ognuno per il
ruolo che occupa, avendo sempre al centro la persona umana, non cadendo
mai nell’errore di considerarli solo oggetto del proprio lavoro.
D. C.
Sabato 29 novembre 1997 si è tenuta la prima giornata nazionale della colletta alimentare promossa dal Banco Alimentare, fondazione che dal 1989 opera in Italia per il recupero di eccedenze alimentari destinate ad associazioni che operano in campo assistenziale. L'iniziativa è stata sostenuta da oltre centomila volontari presenti in almeno 1500 supermercati in tutta Italia. A Fidenza l'iniziativa è stata realizzata in due punti vendita: il supermercato COOP del centro commerciale della città, e il supermercato Conad di Via Gramizzi. Tra i volontari che hanno aderito all'iniziativa erano presenti gli obiettori di coscienza in servizio presso la Caritas diocesana. La funzione dei volontari consisteva nella distribuzione ai clienti dei supermercati del "sacchetto della solidarietà", e di un volantino che illustrava le modalità dell'iniziativa. La proposta rivolta ai clienti consisteva nell'acquisto di qualcosa in più della propria spesa per destinarlo a chi la spesa non riesce a farla. Il sacchetto doveva esser riempito con generi alimentari non deperibili, e poi riconsegnato ai volontari all'uscita. Erano assolutamente vietati versamenti in denaro. Il risultato della raccolta è stato devoluto attraverso 3000 enti caritativi assistenziali a oltre 500 mila bisognosi in tutta Italia, con particolare attenzione alle popolazioni di Umbria e Marche colpite dal terremoto. La logica fondamentale alla base dell'attività del Banco era quella di trasformare in risorsa l'eccedenza e lo spreco. L'importante funzione del Banco Alimentare è stata quindi la creazione di un elemento di collegamento tra centri con enormi quantità di risorse alimentari indistribuibili per logiche strettamente commerciali e associazioni assistenziali, quali mense che ospitano persone senza fissa dimora, centri di accoglienza per disadattati, comunità di recupero per tossicodipendenti e centri di aiuto e sostegno per famiglie povere. L'iniziativa è stata accolta con inaspettato entusiasmo dai Fidentini di tutte le fasce di età, che in questa situazione hanno mostrato notevole spirito di solidarietà e generosità.
E. M.
AFRICA, QUALE FUTURO?
Incontro con Gianni Nobili
(dicembre ‘97)
Il gruppo obiettori Caritas ha partecipato presso il Seminario Vescovile
di Fidenza la sera del 15/12/97 ad una conferenza sul tema dell’Africa
tenuta da padre Gianni Nobili, “ex” collaboratore di p. Zanotelli a Korogocho.
La serata (che faceva parte del ciclo “LO SPIRITO SANTO RINNOVA IL
MONDO” promosso da Caritas, Centro missionario diocesano, Consulta pastorale
giovanile, Pastorale familiare), si è sviluppata attraverso il racconto
di esperienze veramente vissute che a conti fatti hanno riportato una immagine
di crescita dell’Africa.
Il padre, forte di diversi anni di missione sia in Africa (Burundi,
Zaire, Kenya...) che in alcuni stati del nord (Canada) ha smascherato una
realtà raccapricciante.
L’Africa ,dice Nobili, occupa con i suoi prodotti solo l’1 % del mercato
mondiale, ma la sua fragilità politica, e le pressioni esterne da
parte dei paesi “civilizzati” la rendono uno dei mercati più attraenti
ad oggi non ancora sfruttati.
In Africa ci sono 500 Milioni di potenziali clienti, nessuno vuole
farseli scappare e molti li stanno già conquistando.
Se l’Africa si sviluppa tutto va a monte, semplice no?
I grandi “8” a Denver avrebbero stilato un documento che le impedisca
di andare alla deriva in modo che solo i paesi del nord sfrutteranno i
tre miliardi di abitanti che ha l’Africa.
Ma le notizie che ci porta Gianni Nobili non sono tutte tristi, nel
suo parlare c’è anche la luce della speranza di un popolo che sta
imparando a risolversi i problemi da solo.
Tre sono i casi che Gianni ci porta, in cui l’Africa “ci è riuscita”:
1) In Liberia è stata stipulata la Pax Africana.
Questo ne fa l’unica regione che sia riuscita a controllarsi con le
proprie forze.
2) Il Congo ha vissuto una rivoluzione della società civile.
Nelle chiese si sono formati gruppi di studio, gruppi economici hanno
sostituito le funzioni statali. Sono state create nuove banche e nuove
strutture.
3) Con Alex a Korogocho i poveri si sono organizzati e cercano di coinvolgere
anche altre baraccopoli. Il governo però aizza le varie tribù
fra loro per mantenere il suo potere.
Lentamente l’Africa sta trovando delle risposte adeguate ai suoi problemi,
sta facendo leva su quel grande rapporto che lega il suo popolo al mondo
dello spirito. Sta riscoprendo la profondità della sua storia della
sua cultura e delle sue tradizioni.
L’africano sta ricercando le sue basi nei suoi valori per diventare
qualcuno e per non farsi costruire addosso la sua storia.
Concludendo, Padre Gianni Nobili ha sottolineato l’importanza nelle
missioni di partire dal basso, dagli ultimi, per ricostruire la fede in
loro stessi e dargli un lume di speranza.
M. C.
“Operazione Scuola 97/98
(febbraio ‘98)
L’associazione “Insieme – Coordinamento del Volontariato di Fidenza”
ha promosso una interessante iniziativa volta ad avvicinare il mondo della
Scuola a quello del Volontariato.
È così nata l’”Operazione Scuola 97/98”: un progetto
che si prefigge di migliorare la conoscenza delle problematiche sociali,
delle risorse esistenti in risposta ai bisogni e la diffusione dei valori
della solidarietà.
In concreto, sono stati coinvolti tutti i gruppi/associazioni (tra
cui anche la Caritas con il Gruppo Obiettori) di Fidenza e Salsomaggiore
nella presentazione del vasto panorama del volontariato locale, attraverso
la manifestazione “Giornate Aperte – Scuola”.
Le associazioni si sono rivolte alle ultime classi delle scuole
superiori della zona (ma anche all‘intera cittadinanza), allestendo per
due giorni ministands presso Palazzo Orsoline e offrendo informazioni e
materiale.
Nel corso della visita, le classi hanno potuto conoscere i progetti
che alcune associazioni hanno loro proposto: una sorta di “gemellaggio”
tra classi e associazioni attraverso lavori di ricerca e sviluppo sulla
promozione concreta della cultura della solidarietà.
La grande raccolta Caritas:
640 quintali di carità
(art. pubblicato su "il
Risveglio" del 1/5/98)
(aprile ‘98)
“Avrebbe potuto andare meglio, ma non ci lamentiamo, considerato
lo stillicidio di raccolte, in gran parte abusive, che quotidianamente
interessa la nostra zona...”.
Così don Albino Buzzetti, direttore della Caritas Diocesana,
commenta il risultato della grande raccolta annuale di tessuti e carta,
organizzata, a sostegno delle iniziative umanitarie della Caritas stessa.
“Oltretutto - continua amareggiato don Albino - la raccolta è stata
anche disturbata da abusivi che nel centro storico facevano razzia dei
nostri sacchi pieni di materiale. Abbiamo immediatamente segnalato il fatto
alla Polizia municipale che ha fermato delle persone, diffidandole dal
continuare, ma questo la dice lunga sull’onestà di certa gente”.
Alla fine sono stati raccolti 323 quintali di indumenti e 317 quintali
di carta, per un totale complessivo di 640 quintali, contro i quasi mille
dello scorso anno. “Comprendiamo che le famiglie non possano sempre attendere
la nostra raccolta annuale per liberarsi di vecchi vestiti e giornali -
spiega il direttore della Caritas - ma devono sapere che nell’ex oratorio
di via Bacchini è sempre disponibile qualcuno a ricevere il materiale.
C’è stato un altro grave inconveniente col quale abbiamo
quest’anno dovuto fare i conti: le Ferrovie dello Stato, da noi avvertite
in tempo per avere la disponibilità dei vagoni su cui stipare la
merce, hanno dato improvvisamente forfait e meno male che abbiamo reperito
i container necessari, altrimenti ci saremmo trovati in una situazione
davvero incresciosa. Decisamente non siamo stati aiutati e spiace veramente
perché lavoriamo per i poveri, un problema che dovrebbe toccare
tutti.. ”.
“Rivolgiamo un appello a quanti hanno a cuore la solidarietà,
quella concreta che la Caritas pratica, a darci una mano collaborando alle
nostre iniziative: le necessità sono immense, le richieste di aiuto
arrivano da ogni parte. E una buona raccolta annuale di indumenti e carta
è per la Caritas un’importante opportunità per aiutare tanta
gente”.
GLOBAL MARCH:
Marcia Globale contro
lo Sfruttamento del Lavoro Infantile
(maggio ‘98)
Lo sfruttamento del lavoro infantile finalmente inizia ad emergere
in tutta la sua drammaticità e ad essere considerato come una delle
questioni più urgenti nell’agenda internazionale. Per farvi fronte
- in particolare per promuovere l’eliminazione delle sue forme più
intollerabili - l’Organizzazione Internazionale del Lavoro sta elaborando
una nuova Convenzione, che sarà al centro della Conferenza dell’OIL
di Ginevra nel giugno 1998. In vista di questo fondamentale appuntamento,
quasi 1.000 tra associazioni, movimenti, sindacati ed altre realtà
in 97 diversi paesi, hanno deciso di dare vita ad una Marcia Globale: la
più visibile forma di protesta mai intrapresa contro lo sfruttamento
dei bambini.
In ognuno dei paesi nei quali la marcia si è snodata, obiettivo
primario dei partecipanti è stato sensibilizzare l’opinione pubblica,
il Governo, le forze politiche, gli Enti Locali, i sindacati, gli imprenditori
sulla necessità di “proteggere e promuovere i diritti di tutti i
bambini, specialmente il diritto a ricevere un’istruzione gratuita e ad
essere liberati dallo sfruttamento economico ed a non essere impiegati
in lavori che possono danneggiarne lo sviluppo fisico, mentale e sociale”.
1 vari tronconi della Marcia, provenienti da 4 continenti, si sono riuniti
poi a Ginevra per l’apertura della Conferenza dell’OIL, portando il loro
messaggio ai delegati.
In Italia, la Marcia è sbarcata a Catania, in occasione del
1° maggio, per poi percorrere un itinerario da Sud a Nord, con tappe
a Napoli, Roma, Firenze, Modena, Bologna, Bergamo, Milano, per poi arrivare
a Ginevra il 28 maggio.
A Fidenza, nell’ambito della Global March, si è tenuto un
pubblico dibattito sullo sfruttamento del lavoro minorile; con la presenza
di sindacalisti, rappresentanti delle istituzioni e del volontariato.