Esperienze e attività
di gruppo e individuali
degli O.d.C., tra formazione,
servizio e nuove conoscenze.
[campo estivo in Val d'Aosta]
[campo Pax Christi]
[campo con la fraternità di Spello]
[campeggio a S. Martino di Castrozza]
[campeggio a Caderzone]
[incontro di spiritualità della pace]
Il nostro compito era quello di sviscerare questo tema, e di provare
a cogliere almeno in parte il significato di questa parola e la sua importanza
nella vita di una persona.
Le giornate al campo erano suddivise in tre momenti: la mattina, dedicata al lavoro di cui sopra, il pomeriggio in cui si partiva per visitare i luoghi splendidi che la Valle d'Aosta offre, e la sera, durante la quale si decideva come passarla (era il periodo dei mondiali di calcio...) e cosa fare il giorno dopo. Nonostante la diversità, tutti questi momenti hanno avuto per lo più pari importanza durante il campo, ma un solo appuntamento è stato più rilevante degli altri, ovvero l'incontro con gli obiettori della Caritas di Aosta e i loro responsabili, incontro che si è svolto il secondo giorno a cena e che, dopo uno scambio di tipo puramente culinario, ci ha consentito anche uno scambio di esperienze molto interessante, durante il quale abbiamo avuto modo di capire come a volte i problemi legati al luogo di residenza possono influire sul modo di strutturare il servizio.Infatti i nostri compagni della Valle D'Aosta ci hanno spiegato che per loro è una cosa quasi impossibile fare vita comunitaria come noi, in quanto i loro centri di servizio distano a volte anche parecchi chilometri da Aosta, quindi il raggiungerli tutte le mattine e il tornare, per incontrarsi, tutte le sere diventerebbe un grosso dispendio sia economico che energetico. |
«Ogni essere umano
ha una coscienza, cioè possiede in se stesso la possibilità
di fare delle scelte, di cambiare. Questa coscienza può essere malformata,
sottosviluppata o deformata, ma esiste e può crescere se messa a
confronto con situazioni di verità. Ed è questo il motivo
per cui dobbiamo liberarci da pregiudizi del tipo: “quest’uomo appartiene
al tale o tal’altro partito politico, o alla tale classe sociale, alla
tale razza... Non può comprendere, non può cambiare!”.
La lotta nonviolenta si fonda essenzialmente a livello della coscienza. Alla base di ogni impegno nonviolento c’è una fede profonda e immutabile nella capacità che ha l’essere umano di aprire la propria coscienza. A Praga, nel 1968, giovani marxisti cecoslovacchi poterono mettersi disarmati dinanzi ai carri armati russi solo perché fermamente convinti che l’altro – il soldato russo – avesse una coscienza che era possibile attaccare». Jean Goss |
S. R.
CAMPO DI
LAVORO/FORMAZIONE
PAX CHRISTI ITALIA
(Luglio 98, Firenze)
Esperienza faticosa e molto intensa con effetti
positivi ed arricchenti.
Il campo proponeva la conoscenza dell’altro per mezzo del lavoro manuale
e attraverso dinamiche di gruppo incentrate sulla comunicazione io-tu.
Riscoperta e valorizzazione della diversità nel rapporto con
l’altro e nel rapporto uomo-donna, imparando ad ascoltare chi ci sta di
fronte, necessariamente dovendo in primo luogo ascoltare se stessi.
Ciascuno porta un proprio bagaglio culturale, emotivo ed emozionale,
arricchisce il tu e fa esperienza, si cresce profondamente mettendosi in
gioco ed alla fine dell’esperienza vissuta il gruppo interagisce profondamente
formando un tutt’uno.
Tornando nei vari ambiti sociali si cerca di concretizzare al meglio
l’esperienza vissuta ponendo maggiore attenzione alle esigenze dell’altro
cogliendo ciò che ci può donare.
P. F.
CAMMINO
CON LA FRATERNITÀ DI SPELLO
(Luglio 98)
L'eremo dei “piccoli fratelli del Vangelo” in mezzo
ad ulivi accoglie persone da luoghi diversi che vogliono camminare assieme,
condividendo momenti di lavoro con i contadini del luogo, preghiera e riflessione,
nonché periodi di silenzio per ascoltare ciò che ci comunica
l’io più profondo.
La lettura della Parola applicata al quotidiano, mettendosi al fianco
dei più bisognosi e a chi soffre, questo si propongono i “piccoli
fratelli”.
Settimana impegnativa e ricca di spunti per riflettere a fondo e continuare
nel quotidiano la condivisione.
P. F.
CAMPEGGIO
A S.MARTINO DI CASTROZZA
(Agosto ‘98)
Si tratta di un campeggio effettuato dai due gruppi
Fede e Luce di Fidenza, a cui si sono aggiunti i gruppi di Parma, Cuneo
e Bari; inoltre quest’anno vi è stata la sorpresa di trovare a S.
Martino una famiglia, con una figlia disabile, in vacanza proprio nel nostro
albergo, che è stata molto felice di aggiungersi al gruppo di Fede
e Luce per le escursioni e per i momenti di preghiera.
Lo scopo di fondo del campeggio è quello di consentire ai ragazzi
disabili di fare una vacanza, e comunque andare in certi luoghi, che altrimenti,
se fossero da soli con i loro genitori, probabilmente non potrebbero vedere.
Le gite venivano effettuate in genere nella mattinata, salvo due, che
hanno invece interessato l’intera giornata; alla sera venivano fatti vari
intrattenimenti, condotti dal gruppo giochi, oppure tutto il gruppo faceva
delle uscite a S.Martino.
Ma il campeggio di Fede e Luce non è tutto qui, ma è
caratterizzato, e ha avuto un suo senso, dai momenti di preghiera, e dalla
riflessione, quest’anno sul Padre Nostro, durante i due momenti di preghiera,
al mattino e al pomeriggio.
Per far meglio comprendere il senso profondo delle singole parti del
Padre Nostro, ogni giorno, veniva eseguito un mimo, sulle parti che progressivamente
venivano spiegate.
Per me questa è stata una esperienza nuova, perché un
conto è stare con i ragazzi disabili per 8 ore, quale è la
durata del mio servizio in cooperativa, e un conto è starci 24 ore
su 24, in cui le difficoltà sono diverse da quelle che ci si potrebbe
aspettare, per cui è stata un’esperienza interessante, vissuta pienamente,
ma che ti mette continuamente alla prova.
G. M.
IL CAMPEGGIO
A CADERZONE
(Agosto ‘98)
Dall’1 al 10 agosto 1998 due obiettori in servizio
e uno in attesa hanno avuto l’importante occasione di partecipare ad un
campeggio estivo a Caderzone organizzato dal gruppo “Fede e Luce”.
Il gruppo era composto da accompagnatori e ragazzi disabili. Alla base
del gruppo “Fede e Luce” c’è la condivisione totale di numerosi
momenti con i ragazzi disabili, che sono totalmente integrati nel gruppo
alla pari degli accompagnatori. I momenti di preghiera costituiscono ad
esempio un semplice ma importante momento di condivisione, in cui tutti
sono tenuti ad esprimere riflessioni su brani letti, o a formulare intenzioni
personali di preghiera.
Le giornate al campeggio estivo erano per tutti molto intense. Ad apertura
e chiusura della giornata erano fondamentali i momenti di preghiera e scambio
del mattino e del pomeriggio. Anche il momento del pasto costituiva un’importante
esperienza di incontro e comunione. Tutti i giorni venivano organizzati
divertenti giochi di gruppo serali e gite che a volte occupavano l’intera
giornata, e avevano per destinazione gli innumerevoli paesaggi naturali
offerti dalla zona: il parco dell’Adamello-Brenta, Val Borzago, Lo Spinale...
A queste escursioni partecipavano tutti i componenti del gruppo, il
valore dell’esperienza sta proprio nel non arrendersi di fronte ad ostacoli
enormi per i singoli ragazzi, ma di infime dimensioni se affrontati con
solidarietà insieme.
Il frutto di questa esperienza è l’atmosfera di calore e accoglienza
non assistenziale che si respira all’interno del gruppo, dove tutte le
persone hanno un ruolo fondamentale. Nel gruppo non esistono differenze.
La presenza di movimenti come questo dovrebbe stimolare al superamento
totale di tutte le barriere discriminatorie che purtroppo continuano tranquillamente
a sopravvivere nella società.
E. M.
INCONTRO
DI SPIRITUALITÀ DELLA PACE
(Agosto ‘98)
VERSO IL DUEMILA, I NOSTRI PASSI SULLA VIA DELLA
PACE”. Questo il tema dell’incontro di spiritualità promosso dalla
Caritas Italiana, che si è tenuto l’ultima settimana di agosto a
Tossignano, sulle colline della diocesi di Imola.
Incontro rivolto a tutti gli operatori delle Caritas che si occupano
di pace o che sono comunque interessati ad un’esperienza di fraternità
e di riflessione
In un momento nel quale la Chiesa si prepara a celebrare il Giubileo
di inizio millennio, si è cercato di comprendere quale ruolo possano
avere gli uomini e le donne di pace perché il grido dei poveri e
dei sofferenti trovi spazio ed ascolto nella coscienza e nelle scelte di
ciascuno e di tutti noi.
Ogni giornata era scandita dalla preghiera personale e comunitaria,
dalla riflessione biblica, dall’incontro con testimoni, dal confronto per
individuare percorsi di impegno.
Abbiamo ripercorso le radici bibliche e storiche del Giubileo, in relazione
alla missione della Chiesa (non “per” i poveri, ma una Chiesa povera “con”
i poveri, capovolgendo il rapporto di dipendenza). I momenti di preghiera
sono tutti stati incentrati sul tema della “liberazione degli oppressi”.
L’incontro si è concluso con il pellegrinaggio a Marzabotto
– Montesole, luogo dell’eccidio nazista del 1944, oggi abitato dalla comunità
monastica fondata da Dossetti. Un modo efficace per attualizzare il senso
del martirio, così profondamente radicato nello spirito cristiano,
benché spesso tutto da riscoprire.
P. S.