Dalle relazioni degli O.d.C.  
    [servizio] [formazione] [vita comunitaria] [home]

    IL SERVIZIO...:

      Ivan Ferrari:
      ...“In questi mesi di servizio ho avuto modo di conoscere persone estremamente sensibili e capaci di trasmettere un'energia particolarmente bella, poiché in grado di arricchirti dentro: sto parlando dei ragazzi che seguo a scuola, nel pomeriggio e alle uscite domenicali.”

      Marco Barilli:
      ...“Quello che più mi ha colpito è stato il toccare con mano quanto male e quanta sofferenza ci siano dietro le vite sprecate nella droga e nell’alcool: e se questo non deve diventare una scusante per chi ha scelto di reagire così alla propria sofferenza mi ha reso ancora più consapevole della fortuna di essere nato e cresciuto in un ambiente famigliare “sano” e normale.”

      Luca Ferrari:
      ...“Considero il servizio, che svolgo in una comunità per il recupero di ragazzi tossicodipendenti, la parte più importante di questa esperienza. Posso dire che ci sono stati alti e bassi, periodi più gratificanti e altri meno, momenti sereni e momenti difficili soprattutto per la difficoltà da parte mia di capire e prendere coscienza del fatto che le esigenze della vita e della dinamica della comunità vengono soddisfatte talvolta col sacrificio o comunque la precedenza su quelle dei singoli”

      Paolo Fogliati:
      ...“Nel servizio sono chiamato ad operare in ambiti in cui sono presenti portatori d’handicap e ragazzi disagiati con problematiche famigliari... In questa sede si toccano con mano disagi ed emarginazioni profonde ed il rapporto con questi giovani può essere difficile e presentare momenti di tensione.
      Esperienza formativa di crescita ci viene comunque trasmessa da chi ha una vita travagliata e dolorosa.”

      Gianluca Maestri:
      ...“Lo svolgere il mio servizio qui mi ha permesso di vedere in modo diverso il disabile e quindi di non assumere quegli atteggiamenti ipocriti quali un'espressione triste del viso quando li si incontra per strada.”

      Massimiliano Rizzi:
      ...“Sto prestando servizio presso la Cooperativa ... La cosa sicuramente più bella è il rapporto che ho instaurato pian piano con i ragazzi; all'inizio non è stato tutto facile forse perché non riuscivo ad essere me stesso, ma adesso raccolgo i frutti dell'impegno e delle energie che ho profuso cercando di costruire un qualcosa di significativo. “

      Ettore Montanari:
      ...“Ho svolto il servizio presso “l’associazione per affidi”... L’esperienza con i bambini è stata eccezionale, con i piccoli riesco ad essere me stesso, le maschere cadono e le loro osservazioni mi stupiscono e mi arricchiscono sempre...
      In conclusione al servizio posso affermare molto sinceramente di aver compiuto la scelta corretta, anzi mi accorgo che, a esperienza conclusa la mia sensibilità riguardo a problemi di ambito sociale è cresciuta notevolmente.”

      Paolo Vianini:
      ...“Ho sempre cercato in tutti i modi di creare rapporti costruttivi con i ragazzi portatori di handicap; mi sento molto affezionato a loro e con poca facilità riuscirò a dividermi da questi ragazzi alla fine del servizio.”

      Paolo Tassi:
      ...“Ho capito che non si fa volontariato per avere gratificazioni, ma per aiutare gli altri, mettendo in secondo piano le proprie esigenze personali e cercando di rendersi disponibili per provare di seminare qualcosa di positivo, anche se spesso risulta difficile vederne i frutti.”

      Marco Cremaschi:
      ...“Nell’ambito delle mie esperienze di servizio sono fortunatamente stato circondato da persone sensibili e preparate che mi hanno accolto amichevolmente ed aiutato a rapportarmi alle diverse situazioni di bisogno.”

      Sandro Sandri:
      ...“Considero il mio servizio a scuola come un’esperienza altamente formativa per le mie capacità di analisi e risoluzione dei problemi, ma soprattutto una lezione indispensabile per la comprensione delle regole principali del lavoro di gruppo.”

      Simone Santi:
      ...“Questa esperienza mi ha messo a nudo di fronte a me stesso, ha chiarito i miei equivoci e contraddizioni, mi ha mostrato abilità e competenze che non avrei mai lontanamente pensato di avere e di poter esprimere.”


    LA FORMAZIONE...:

      Ettore Montanari:
      ...“In conclusione al servizio posso valutare con criteri più precisi i differenti momenti di formazione e incontro a cui ho partecipato... Ripensando agli altri incontri, ritenuti noiosi, riconosco ora la loro importanza e mi accorgo di non averli apprezzati a causa dell’atteggiamento passivo tenuto in essi, fatto solo di ascolto ma privo di interventi personali.”

      Ivan Ferrari:
      ...“Vi sono poi anche alcuni momenti dedicati in maniera specifica alla formazione dell'obiettore: ciascuno di noi porta dentro di sé qualità ed esperienze diverse, metterle a disposizione della comunità significa crescere con essa. “

      Gianluca Maestri:
      ...“È grazie alla formazione che si analizzano situazioni, fatti che ci circondano, guardandoli nella giusta ottica, con senso critico e sviluppando così in ognuno di noi quell'attenzione a ciò che i vari gruppi di potere ci propinano.”

      Sandro Sandri:
      ...“Parte della riuscita di ogni incontro dipende dal desiderio di ognuno di partecipare seriamente, quindi i miglioramenti che senza dubbio possono essere apportati alle riunioni del sabato non possono non passare per una più consapevole considerazione delle opportunità che ognuno di noi può perdere.”
       


    LA VITA COMUNITARIA...:

      Ettore Montanari:
      ...“Condividere lo stesso ambiente con più persone ... rende elastici, tolleranti, rivela i propri difetti e quelli degli altri, mostra i propri limiti, permette di prenderne coscienza e rafforza ogni elemento della comunità.”

      Luca Ferrari:
      ...“Il potere stare fuori di casa ed essere indipendenti, nonché avere la possibilità di vivere per un periodo di tempo piuttosto lungo insieme ad altri ragazzi che si impara a conoscere giorno per giorno è una opportunità unica che non mi si era mai presentata prima e che difficilmente avrò ancora.”

      Paolo Fogliati:
      ...“Probabilmente risultano utili anche queste situazioni in cui si viene a contatto con persone molto diverse da noi, nasce quindi un confronto ed un cammino tortuoso portando il gruppo ad un arricchimento.
      Molto positiva comunque la convivenza in cui si devono lasciare a casa i propri egoismi per costruire un gruppo e legami anche profondi.”

      Paolo Vianini:
      ...“Esistono regole comuni sempre rispettate: sicuramente questo non è fatto per obbligo o per timore di azioni disciplinari, ma solo credo per una accreditata coscienza morale che permette ad ognuno di noi di mettersi sempre in discussione, capendo i propri limiti e crescendo sotto molti punti di vista, primo fra tutti il rispetto per il prossimo.”

      Gianluca Maestri:
      ...“La vita comunitaria non è fatta solo dalle varie mansioni domestiche (pulizie, cucinare, ...) ma è un qualcosa di più che arricchisce ognuno di noi, o almeno per me è così, in quanto porta a convivere assieme persone con un retroterra socio-culturale ampiamente diversificato.”

      Massimiliano Rizzi:
      ...“C'è grande rispetto reciproco, buona partecipazione, e perciò credo che ci sia un ottimo equilibrio tra le energie spese per il gruppo e quelle spese invece per la vita esterna che comunque continua e deve sempre essere importante.”

      Marco Barilli:
      ...“Ho imparato che per condividere davvero la propria vita con altri è necessario mettersi in gioco fino in fondo, cercando di eliminare il più possibile le “barriere” che consciamente o inconsciamente ci creiamo.”

      Marco Cremaschi:
      ...“Anche se all’inizio del mio servizio vedevo la vita comunitaria come una forzatura, ora mi rendo conto di quanto sia riuscita a crescere insegnandomi a rispettare le decisioni del prossimo e a conoscere le varie dimensioni della realtà, capendo che la vita può essere vissuta non soltanto a modo mio.”

      Sandro Sandri:
      ...“Quando le differenze non causano continuamente conflitti, ma sono occasione di confronto e di scambio di idee, è spesso possibile instaurare relazioni che contribuiscono fortemente alla formazione personale e al miglioramento di sé.”

      Luca Turini:
      ...“Un altro aspetto della vita comunitaria consiste nella capacità di sapersi adattare, cosa che reputo una grande lezione di vita, questo non significa “piegare la testa” davanti alle avversità, ma accettare la situazione e adoperarsi perché in futuro vi sia un cambiamento.”


    [servizio] [formazione] [vita comunitaria] [home]