S.
Massimiliano 2000
CITTADINI - OBIETTORI Quali valori per l'obiezione di coscienza oggi: nel lavoro, nell'economia, in politica, verso il militare. |
Incontro con
don Antonio Cecconi
Vicedirettore Caritas Italiana
Lunedì 13 marzo 2000
«San Massimiliano, che in epoca romana ha rifiutato il servizio
militare pagando con la vita il suo martirio, è ancora oggi monito
per tutti, chiamati a svolgere il compito di obiettori di coscienza verso
tutte le forme di violenza esistenti».
È stata questa la premessa che ha fatto don Antonio Cecconi,
Vice direttore della Caritas nazionale, invitato a Fidenza per lunedì
13 marzo dagli Obiettori in servizio presso la Caritas diocesana in occasione
della festa del loro patrono S. Massimiliano.
Il tema della serata: «Cittadini obiettori» voleva essere
un invito per ogni persona a riconoscere la propria responsabilità
nella società di oggi nel testimoniare valori opposti alla logica
di violenza che serpeggia a vari livelli: violenza incosciente che nasce
dai nostri eccessi di soldi, cultura, potere; violenza organizzata (mafia,
sfruttamento della prostituzione...); violenza funzionale al divertimento
di giovani e meno giovani (schiavitù da gioco, stadio...).
Don Cecconi ha ribadito che ogni forma di violenza non aiuta a far
crescere dei cittadini, ma disgrega l’intera società e mina alla
base il diritto alla vita. Questo era evidente in passato per i danni creati
dalle dittature o ideologie totalitarie; oggi invece è meno visibile
il confine fra bene e male e basta avere di fronte una persona diversa
da me fisicamente o culturalmente o abbrutita dagli altri o dai suoi errori
per violare la vita e la sua dignità.
Citando il Vangelo poi il relatore ha sottolineato come «dare
a Dio quel che è di Dio» significa che se noi siamo stati
creati a Sua immagine e somiglianza, allora siamo realmente suoi; non siamo
noi i padroni di noi stessi né della vita degli altri. Amare la
vita, oltre che essere coerenza con il dettato della propria coscienza
è dono di se stessi agli altri. Per arrivare a questo don Cecconi
ha formulato alcuni passaggi chiave: USCITA DA SE, per non assolutizzare
se stessi, le proprie idee e non vivere solo per accumulare beni e patrimoni;
SCOPERTA DI VALORI INCLUSIVI, ovvero mettersi alla ricerca del bene
comune, una «terra promessa» che sia un ideale partecipabile
da tutti; OBLATIVITÀ che ci rende disponibili per valori
sociali e comunitari; DOMINIO Dl SÉ, autodisciplina per non
buttarsi via, ma essere testimoni del dono.
Obiettare allora per tutti significa non pensare solo a me, al mio
piccolo, dimenticandomi degli altri, ma esprimere un «Si» alla
vita ed alla gratuità. L’Eucaristia - «Questo è il
mio corpo dato per voi» - è in questo caso il miglior antidoto
contro l’egoismo e la violenza.