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* LE NOTIZIE DALL'EGITTOLOGIA
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Burckhardt nacque il 24 novembre del 1784 a Losanna nella residenza di vacanza della sua famiglia, originaria di Basilea. dopo aver studiato a Lipsia e Gottingen, si recò a Londra nel 1806 con una lettera di presentazione a del naturalista Blumenbach a Sir Joseph Banks, uno dei grossi calibri dell'African Association. Ottenne l'offerta di esplorare l'interno del Continente Nero per conto dell'istituzione britannica, ma non partì prima di aver studiato per tre anni il modo arabo ed africano nella capitale e presso l'Università di Cambridge. In questo periodo, oltre ad appassionarsi alla cultura islamica, si inflisse ogni sorta di privazione, cosa che gli sarebbe tornata utile in seguito.
Nel 1809 venne finalmente il momento di partire  e in primavera Burckhardt era a Malta da dove, nella primavera successiva, mosse alla volta di Aleppo. Lì concretizzò la sua passione per l'universo musulmano con una conversione sincera, assumendo il nome di Ibrahim Ibn Abdallah, anche se in seguito fu comunemente chiamato Sheik Ibrahim. Lo aiutarono la perfetta conoscenza dell'arabo la profonda familiarità con il Corano.
Durante la sua permanenza in Siria visitò Palmira, Damasco e il Libano, quindi raggiunge il Cairo attraverso la Giordania: dopo secoli fu il primo europeo a "riscoprire" la magnifica città dei Nabatei, Petra. L'intenzione era di fermarsi nella capitale egiziana per il tempo necessario per unirsi ad una qualche carovana e raggiungere Timbuctù attraverso il Fezzan. L'attesa si dimostrò subito lunga.
Nel 1813, decise di ingannare il tempo, spingendosi lungo il Nilo e arrivando sino a Dar Mahass, oltre la seconda cateratta: fu così il primo europeo a giungere al cospetto del grandioso tempio costruito da Ramses II ad Abu Simbel. Non vi potè però entrare: una spessa montagna di sabbia nel copriva l'ingresso.
Successivamente, decise di visitare il deserto della Nubia spacciandosi per un povero mercante siriano e, attraversato il Mar Rosso, riuscì ad arrivare alla Mecca, dove si fermò per tre mesi. In seguito visitò anche la Medina. nessun europeo era mai riuscito a fare altrettanto. Tornato al Cairo nel giugno del 1815 riprese la preparazione del viaggio verso Timbuctù: furono due anni di studi pazienti, in un ambiente frizzante quale era quello della capitale in quei giorni. Divenne amico di Giovanni Battista Belzoni che, di lì a poco, sarebbe riuscito a dissabbiare l'ingresso di Abu Simbel. Nell'aprile del 1817 la carovana era finalmente approntata. Ma Burckhardt, a quel punto, si scoprì malato. Fu agonia lunga e lenta dovuta ad un avvelenamento alimentare. Morì al Cairo il 15 ottobre del 1817 e fu sepolto nel cimitero musulmano fra tutti gli onori.
ALLA SCOPERTA DI PETRA
La vita e le avventure di Johann Ludwig Burckhardt
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DALL'OTTOBRE
DELL'ANNO 2000
* Una lettera di Burckhardt a Banks (inglese)
I NOSTRI LINK
* Una visita alla tomba di Burckhardt  (inglese)