Il razzismo di Adolf Hitler
4 febbraio 1945 - Eravamo disposti a
gettare sulla bilancia le nostre forze per la
conservazione dell'impero britannico; e tutto ciò, si
badi bene, in un momento in cui, a dire il vero, io
sentivo di provare per i piú umili indú una
comprensione maggiore di quella che provavo per quegli
arroganti isolani.
7 febbraio 1945 - Nei continenti già
abitati, l'insuccesso è stato ancor piú accentuato. In
essi, le razze bianche hanno imposto con la forza la loro
volontà e l'influenza esercitata sugli indigeni è stata
trascurabile; gli Indú sono rimasti Indú, i Cinesi sono
rimasti Cinesi, e i Musulmani sono sempre Musulmani . Le
razze bianche, naturalmente, hanno dato alcune cose agli
indigeni, i doni peggiori che potessero fare, e cioè i
flagelli del nostro mondo moderno: materialismo,
fanatismo, alcoolismo e sifilide. Per il resto, poiché
questi popoli possedevano qualità proprie, superiori a
qualsiasi cosa potessimo loro offrire, essi sono rimasti
essenzialmente immutati. Là dove fu tentata l'imposizione
con la forza, si ottennero risultati ancor piú
disastrosi, e il senso comune, nel rendersi conto della
futilità di tali provvedimenti, dovrebbe vietarne l'adozione.
Un unico successo deve essere riconosciuto ai
colonizzatori: ovunque essi sono riusciti a destare l'odio,
un odio che incita quei popoli, strappati da noi al loro
sonno, a sollevarsi e a scacciarci.
13 febbraio 1945 - L'ebreo sfuggente e
furtivo scomparirà per essere sostituito dall'ebreo
vanaglorioso e ampolloso ; e quest'ultimo sarà
insopportabile quanto il primo... forse anche di piú.
Non esiste, quindi, alcun pericolo che l'antisemitismo
possa scomparire, poiché sono gli ebrei stessi a gettare
olio sul fuoco e a fare in modo che esso sia bene
alimentato. Prima che possa scomparire l'opposizione al
male, deve scomparire il male stesso. E da questo punto
di vista, si può far conto sugli ebrei: finché essi
sopravviveranno, l'antisemitismo non tramonterà mai. Nel
dir questo, posso assicurare di essere del tutto esente
da ogni odio razziale: in ogni caso è indesiderabile che
una razza debba mescolarsi con altre. Eccezion fatta. per
alcuni successi imprevedibili, ch'io sono disposto a
riconoscere, gli incroci sistematici non hanno mai dato
luogo a buoni risultati. Il desiderio di rimanere
razzialmente pura è una prova della vitalità e della
robustezza di una razza. L'orgoglio della propria razza -
e questo non implica disprezzo per le altre razze - è
anch'esso un sentimento sano e normale. Io non ho mai
ritenuto che i cinesi e i giapponesi fossero inferiori a
noi. Appartengono ad antiche civiltà, e sono
dispostissimo ad ammettere che il loro passato storico
sia superiore al nostro; hanno il diritto di esserne
fieri, cosí come noi abbiamo il diritto di essere fieri
della civiltà alla quale apparteniamo. Io ritengo,
invero, che quanto piú i cinesi o i giapponesi
rimarranno fermi nel loro orgoglio razziale, tanto piú
mi riuscirà facile andare d'accordo con essi.
2 aprile 1945 - Se l'America del Nord
non riuscirà a creare una dottrina meno puerile di
quella che le serve attualmente come una sorta di vade
mecum morale e che è basata su princípi maestosi ma
chimerici e sulla cosiddetta scienza cristiana, è dubbio
che essa possa rimanere a lungo un continente popolato in
misura predominante dalla razza bianca. Apparirà ben
presto palese che questo gigante dai piedi d'argilla,
dopo la sua ascesa spettacolare, conserva appena quel
tanto di forza bastante a determinarne il crollo. E quale
splendida occasione offrirà alla razza gialla questo
sfacelo improvviso! Dal punto di vista sia della
giustizia, sia della storia, gli appartenenti alla razza
gialla potranno giustificare la loro invasione del
continente americano esattamente con le stesse
argomentazioni (o con la stessa mancanza di
argomentazioni) degli europei del sedicesimo secolo. Le
masse enormi e denutrite di quelle popolazioni
conferiranno loro l'unico diritto riconosciuto dalla
storia - il diritto dei popoli affamati di placare la
loro fame - sempre purché tale pretesa sia ben
spalleggiata dalla forza! E cosí, in questo mondo
crudele in cui ci hanno nuovamente precipitato due grandi
guerre, appare ovvio che i soli popoli bianchi i quali
abbiano qualche probabilità di sopravvivenza e di
prosperità sono quelli che sanno come soffrire e che
ancora conservano il coraggio di battersi, anche quando
la situazione è disperata, fino alla morte. E i soli
popoli che avranno il diritto di rivendicare queste doti
saranno quelli dimostratisi capaci di sradicare dalla
propria struttura il veleno mortale dell'ebraismo.
|