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Il tri-test. |
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Alcune sostanze prodotte dal feto e presenti nel sangue materno come:
alfa-fetoproteina,
estriolo non coniugato,
beta-gonadotropina corionica,
si modificano significativamente nel II trimestre di gravidanza se il feto è affetto da trisomia 21.
La combinazione di questi valori (tri-test), dell'età materna e dell'epoca gestazionale consente di valutare in modo più personalizzato la probabilità che il feto sia affetto da una patologia cromosomica come la sindrome di Down.
Se il rischio attribuito è significativamente più elevato rispetto a quello atteso solo sulla base dell' età materna, può essere indicato eseguire l'esame del cariotipo fetale attraverso l'amniocentesi.
E' importante sottolineare che il tri-test non è un esame diagnostico.
Il giudizio prevalente dei medici che si dedicano alla diagnosi prenatale in genere non è particolarmente favorevole ai tests effettuati sul sangue materno come il tri-test.
In particolare questi test possono soltanto offrire un orientamento di massima sulle condizioni di normalità del feto ma non possono dare nessuna garanzia nè che il feto sia realmente sano nè che sia affetto da anomalie cromosomiche.
La percentuale di attendibilità del tri-test è variabile a seconda della esperienza e delle capacità dei vari Laboratori.
E' influenzata anche dal livello soglia (cut-off) utilizzato per considerare il test positivo (in genere quando il rischio è maggiore di 1/250).
In ogni caso vi è una elevata probabilità di risultati che vengono definiti "falsi positivi" cioè feti giudicati molto probabilmente affetti ed invece sani e talvolta anche di "falsi negativi" cioè feti giudicati molto probabilmente sani ed invece realmente affetti.
Se correttamente applicato il tri-test permetterebbe di individuare circa il 70 % delle gravidanze con feti Down.
Per tali motivi - allo stato attuale delle conoscenze - il tri-test non può sostituire l'amniocentesi se la coppia desidera avere delle certezze sulle condizioni di normalità del feto.
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Questa pagina è stata visitata | Ultimo aggiornamento: 2 gennaio 1999. |