Una Leva di Ferro Il 1955 - Una leva di ferro
In molti paesi ancora sopravvive la tradizione della "leva".
Portacomaro non fa' eccezione, a parte alcune annate del passato recente un po' sfigate o talmente poco numerose o unite da non riuscire ad organizzare le tradizionali "feste".
Ancor oggi quindi la tradizione prosegue anche se alle serate danzanti con orchestra di liscio si è arrivati alla discoteca mobile con tanto di animatori, cubiste e disk jockey ed ai tavoli del ristorante scorre meno Barbera e Grignolino e più Coca Cola.
Il 1955 è stato con il 1956, leva fratella per affinità di età e di frequentazione, ed il 1954, leva che ha fatto da tutore alla nostra onorandoci con l'invito alle "loro" feste e consentendo così di anticipare l'esperienza di un'anno, una delle ultime leve, se non l'ultima, ad aver fatto le cose "in regola" come i padri e come i nonni.
Ovvero una festa di leva fatta nel periodo invernale, a ridosso dell'Epifania, che si protrae per almeno tre giorni con cena per i coscritti seguita da serata danzante offerta alla popolazione tutta (giovani fanciulle in modo particolare).
D'obbligo per tutti i coscritti il fazzoletto con bordo tricolore, fiocco e l'anno della leva con bordi in oro, rigorosamente eseguito a mano dalla ditta Tagini di Asti, immutato ed immutabile nei secoli, che restava patrimonio personale del coscritto ed indossato nelle leve successive, sempre più "vissuto" e quindi prezioso.
Idem per la "bandiera", tricolore con bordi dorati, con stampigliato l'anno della leva che seguiva sempre il gruppo dei coscritti e decorava la sala da pranzo.
la Domenica S.S.Messa, pasticcini e vino bianco dolce (quello della Messa!) offerti in canonica dal Parroco che ti onorava suonanado la campane a festa, poi pranzo finale pantagruelico con le autorità ospiti (il Parroco, il Sindaco ed il Maresciallo dei Carabinieri.
Poi nel pomeriggio la Banda Musicale veniva a "prendere" la leva al ristorante, beveva e mangiava i dolci che erano rimasti sui tavoli e poi al suono della "correnta" iniziava il pellegrinaggio per tutti i bar del paese con bevuta offerta a tutti gli avventori. Pensate che allora (1970 e dintorni) i bar erano cinque, si doveva quindi fare su e giù il Pozzetto per due volte a suon di musica, saltando, urlando e ballando, con correntone finale in Piazza.
Era un impresa notevole, dopo due notti passate praticamente in bianco e un pranzo da schiantare anche un camionista, adatto solo a fisici giovani e sani, ed un impegno economicamente rilevante.
Ma non si poteva rinunciare e restare fuori... ed i genitori, che a loro volta avevano fatto la medesima trafila, mettevano volentieri mano al portafoglio, recriminando al massimo sull'aumento dei prezzi!
GALLERIA F OTOGRAFICA
Se cliccate sulle foto le vedrete ingrandite
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Omaggio alla leva del 1954, nostra sorella maggiore, in posa nel 1973 con il Sindaco (cav. Currado) ed il Parroco (don Oreste Vercelli)
Gennaio 1974 - La prima leva dei 18 anni - Ristorante da Margarino
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Marzo 1986 - Ristorante La Grotta
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Gennaio 1996 - Ristorante della Bottega del Grignolino
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Gennaio 2001 - Ristorante della Bottega del Grignolino
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Valerio Arri
- il maratonetaIl pallone a bracciale