(segue - PERCHÈ LA REGIONE LOMBARDIA E NON LA PADANIA )



Quale Lombardia

Arriviamo così ad un'altra considerazione in merito all'alternativa fra Lombardia e Padania, una considerazione che ha a che fare, per la precisione, con quell'inciso che abbiamo lasciato in sospeso in precedenza. Abbiamo scritto che il nostro riferimento istituzionale per la dichiarazione di secessione dall'Italia è la Regione Lombardia attuale, non una qualche Lombardia "storica". Ebbene, uno degli argomenti principalmente usati dagli autonomisti/secessionisti pro-Padania per rifiutare di riconoscere legittimità alla Regione Lombardia che conosciamo oggi è il seguente: "la Regione Lombardia non ci può rappresentare in modo adeguato poiché, al di là della scelta personale di ogni militante autonomista di rifarsi o meno alla Padania intera, l’attuale Lombardia amministrativa non corrisponde alla "vera" Lombardia, cioè al territorio storicamente ed etnicamente definito come tale".

Si tratta di un argomento che, a nostro parere, non ha grande utilità; esso, anzi, rischia di esser più dannoso che altro. Noi rispettiamo la passione di chi studia le lingue locali e le tradizioni storiche delle nostre terre, arrivando a distinguere, ad esempio, una Lombardia occidentale (fino all'Adda) da quella orientale (al di là del fiume che separa le Province di Milano e Bergamo). Tuttavia una cosa è fare di questa materia un oggetto di studio, un'altra cosa è trasformarla in programma politico. Se dovessimo, infatti, provare a ritagliare i confini amministrativi su misura dei (presunti) confini "storici" (dunque etnici, linguistici, ecc.) non la finiremmo più. Chiunque avrebbe da ridire e, in ultima istanza, ci ritroveremmo ad aver rinunciato a qualcosa che abbiamo (la Regione Lombardia) senza aver acquisito nulla in cambio. Questa è precisamente la situazione  di una parte significativa del mondo autonomista oggi in Lombardia, ma anche nell'intera Padania: un coacervo di aspirazioni e, talvolta, di strepiti, spesso e volentieri in contrasto fra loro, incapaci purtroppo di affrontare con il necessario pragmatismo la questione.
Avendo scelto di riferirci alla Regione Lombardia quale essa è oggi, abbiamo precisamente voluto imboccare la strada del pragmatismo, rinunciando a qualsiasi fondamento di natura etnica per il nostro manifesto secessionista. Non ci interessa dimostrare che la Lombardia attualmente ricompresa all'interno dei confini amministrativi regionali è una "nazione". Ci basta che essa diventi uno Stato indipendente membro dell'Unione Europea.