Pranoterapia


Una pratica antica

Pranoterapia significa "cura mediante l'utilizzo del prana". Il termine "prana" deriva dal sanscrito (un'antica lingua indiana) e vuol dire "soffio vitale" : si riferisce all'energia di cui, secondo le teorie orientali, è permeato tutto l'universo, esseri viventi compresi. La malattia, secondo i pranoterapeuti, non è altro che uno squilibrio di energia all' interno dell' organismo e l'idea su cui si fonda la pranoterapia è che ci si ammali per un sovraccarico o per una carenza di energia. I pranoterapeuti, mediante l'utilizzo del loro soffio vitale, oggi detto "flusso bioenergetico", riescono a ripristinare l'equilibrio energetico, favorendo così i processi di guarigione.

 

L' "arte" dei re

La pratica terapeutica che utilizza il prana mediante l'impostazione delle mani su un corpo malato è antica quanto il mondo, ma i primi documenti "ufficiali" risalgono al dodicesimo secolo, epoca in cui in Francia re Luigi VI faceva uso del suo tocco curativo per alleviare la sofferenza dei malati di scrofola, una devastante infezione causata dal bacillo della tubercolosi. Circa un secolo dopo, in Inghilterra, un letterato ecclesiastico, Pierre de Blois, descrive in un documento i poteri di Enrico II, che con il suo tocco aiutava i malati. Shakespeare stesso, nella sua opera Machbeth, accenna alla "virtù guaritrice" che i re si trasmettonodi generazione in generazione.

 

Il fondatore della pranoterapia

Medico viennese nato nel Settecento, Franz Anton Mesmer viene considerato il fondatore della pranoterapia, in quanto fu il primo a intuire la natura del soffio vitale: lo descrisse, infatti, come "magnetismo animale", ossia come pura energia che si sprigiona dal corpo. Mesmer dedicò la vita allo studio del prana, sempre più certo che alcuni uomini, tra cui,ovviamente, lui stesso, possedessero un "rimedio invisibile, imponderabile, ma assolutamente efficace per curare le malattie". Questo rimedio, diceva Mesmer, è un fluido diffuso nell'universo, che entra nei nervi umani conferendo al corpo proprietà simili a quelle di una calamita: dirigendolo verso un corpo malato è possibile avviare in esso, e poi portare a termine, i processi di guarigione. Osannato a Parigi dove utilizzò ampiamente il suo fluido per curare la povera gente, diventò famosoanche presso gli altri esponenti della corte di Luigi XVI. La sua fortuna fu però di breve durata: la Commissione dell'Accademia delle scienze di Parigi ne decretò la rovina, come uomo e come medico, giudicando falsa la possibilità che esistesse un fluido magnetico-terapeutico. Testualmente venne affermato che: "Non c'è nulla che mostri l'esistenza di questo fluido magnetico,e siccome è inesistente non può avere effetti salutari".

 

Le dimostrazioni successive

Solo molti anni dopo, nel 1822, Mesmer venne almeno in parte riabilitato dalle ricerche di Ampere, che dimostrò scientificamente l'equivalenza tra magnetismo ed elettricità. Negli stessi anni il chimico austriaco Karl von Reichenbach, partendo dall'intuizione di Mesmer e dalle scoperte di Ampere riuscì ad evidenziare, servendosi dagli attrezzatissimi laboratori di Vienna, che la particolare energia che si sprigiona dalle mani di alcuni uomini si manifesta attraverso un'irradazione luminosa. In pratica le prime volte che il prana può essere "visto" risalgono all' '800.

 

Un macchinario particolare

Nel 1967 venne messa a punto dal russo Semyon Kirlian una particolare apparecchiatura in grado di fotografare il prana, che lui battezzò "plasma biologico". Il ricercatore capì, infatti, che l'energia emanata dai corpi non coincideva esattamente con l'elettricità anche se aveva molte affinità fisiche con essa. Con il suo macchinario, battezzato Kamera Kirlian, riuscì poi a provare che il plasma biologico oltre ad essere caldo aveva due particolari colori: il rosso ed il blu. Oggi si ipotizza che l'energia rossa rilevata dalla Kirlian abbia un potere radiante, ossia consenta il passaggio di flusso dal pranoterapeuta alla persona, mentre l'energia blu abbia un potere assorbente e quindi riequilibrante. Si dice che Kirlian, con la sua apparecchiatura, potè fotografare il distacco lento, graduale ed inarrestabile del bio-plasma dal corpo di un moribondo. Oggi la Kamera Kirlian ed apparecchiature ad essa simili, anche se più perfezionate, vengono utilizzate dai pranoterapeuti per dare prova della presenza del fluido nelle loro mani.

 

Il flusso bioenergetico

Da qualche decennio a questa parte si preferisce definire il prana "flusso bio-energetico", sia perchè la sua natura è un pò meno misteriosa, sia soprattutto per privarlo di quell'alone di magia che lo rendeva per alcuni un qualcosa di cui dubitare o, comunque, a cui guardare con diffidenza.

 

Che cosa è il prana?

Le attuali conoscenze riguardo al flusso bio-energetico autorizzano ad ipotizzare che sia costituito da un insieme di onde elettromagnetiche, termiche ed elettriche. Tutte le persone sono dotate del flusso, perchè l'energia è la forza insita negli esseri viventi che rende possibile la vita. l'unica differenza tra il pranoterapeuta e gli altri stà nel fatto che il guaritore è dotato di una maggiore quantità di energia, che può utilizzare per riempire i vuoti energeticiche causano le malattie dei suoi simili.

 

 

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