Il Dialogo

 

Ognuno ha accanto a sé una Guida o più Guide, altresì chiamate Angeli Custodi. E ognuno, credente o meno, ha la capacità potenziale di dialogare con esse.

Guida Spirituale è forse il termine che meglio chiarisce la funzione che l’Essere Angelico, che ci accompagna, è chiamato ad assolvere. L’Angelo non ci custodisce dai pericoli, ma ci guida attraverso i pericoli. Preferisco quindi chiamarli Angeli Guida piuttosto che Angeli Custodi. Ma ognuno sceglierà secondo il proprio sentire. Vorrei ancora precisare come il sostantivo Dialogo è termine assai impreciso, poiché, ciò che intendo, solo in parte costituisce valenza verbale, o meglio, logico discorsiva.

Solo la delicatezza, l’imponderabilità di una poesia potrebbe rendere giustizia di un Colloquio con una parte di noi che è, in fondo, Divina! Solo in seguito il Dialogo con la propria Guida potrà svolgersi in ambito logico discorsivo ma, per raggiungere tale meta, bisogna aver gettato solide fondamenta dentro di noi.

All’inizio è solo pura, ineffabile vibrazione emozionale, di solo e semplice Amore qui si parla: ne’ di estasi mistiche ne’ di possessioni medianiche, ma della Pura Gioia di Vivere e di Essere nel Mondo. Iniziando ad amare se stessi, gratificandosi ogni giorno, abbandonando il pregiudizio, la paura, il dolore e il cieco vittimismo che ci obbliga a commiserarci, si scopre una vibrazione nuova dentro di noi: la Gratitudine verso se stessi, verso gli altri, verso il mondo intero. Questo è l’inizio. È da qui che si comincia, amando se stessi, fidandosi di se stessi (anche se molti vi chiameranno arroganti!).

Sembra semplice vero? Ma non lo è affatto!!!

Quel vuoto che in noi lascia la paura, il pregiudizio ed il dolore, si riempie di vibrazioni particolari.

La Vibrazione… è una carezza, una brezza primaverile che ti sospira dentro l’anima e ti riempie il cuore d’insopprimibile Felicità di Essere, di Esistere. La Vibrazione porta con sé la consapevolezza di una Presenza forte e amorevole accanto a noi. Questa Vibrazione è come “un marchio di riconoscimento”, che ci fa esclamare: è lui! È lei! Senza ombra di dubbio. Non ci deve essere nessuna ombra di dubbio in questo frangente, ecco perché bisogna fortemente, inesorabilmente avere fiducia in se stessi, nonostante l’arroganza che ci possono attribuire gli altri.

Prima ancora che si faccia Voce, “il marchio di riconoscimento” si svela a noi come carezza impercettibile, o brivido lungo la schiena o, ancora, come pura Energia che ci avvolge (un caldo abbraccio per i vivi). Vibrazione che ci colma il vuoto d’Immenso, Amore che trascende ogni luogo e ogni tempo e che la nostra Guida prova per noi. È importante fissarci su queste emozioni, come è altrettanto importante amarsi prima di amare gli altri, prima di aprirsi al Dialogo verbale con la propria Guida.

Dico questo perché se è vero che esiste la Luce Amorevole di Essere Spirituali che ci amano e ci guidano, esiste anche l’ombra (senza la quale la Luce non sarebbe) e, nell’ombra esistono entità negative, del nostro dolore, della nostra radicale insicurezza. Attraverso il nostro Ego, essi ci inducono a prestare ascolto al nostro pregiudizio, senso di colpa. Ci invitano a chiuderci in noi stessi, ci convincono che non siamo all’altezza di una determinata situazione, minano la nostra fiducia, la stima che abbiamo per noi stessi e per gli altri: è questo quello che fanno, di questo si nutrono. La loro vibrazione è torbida e lenta quasi nauseante. Chi è già abituato a lavorare con l’energia e, conseguentemente, ha scelto di compiere il sentiero dell’Amore e della Compassione, percepisce immediatamente la loro presenza anche attraverso il proprio malessere fisico e psichico. Ecco perché chi vuole percepire e dialogare con la propria Guida deve fortemente mutare il proprio modo di essere in meglio. Se colmi di paure e insicurezze e di odiosi pregiudizi, siamo facile bersaglio per entità negative. Se siamo noi, per primi, calamite negative attireremo a noi solo negatività. Noi siamo il primo, il più grande nostro nemico, poiché siamo di noi stessi i giudici più severi e i carcerieri più crudeli. E, tuttavia, solo noi siamo l’unica fonte di salvezza. Unica, infinita possibilità di resurrezione!!!

Tuttavia, chi lavora con l’Energia, lo affermo nuovamente, è avvantaggiato sotto molteplici aspetti.

Prima di tutto egli è già abituato a pensare l’Invisibile come in sé e per sé esistente, anche se non supportato da prove materiali.

In secondo luogo, perché utilizzare, a buon fine, aspetti sottile della realtà (per esempio innestando processi di guarigione in se stessi e negli altri) ci obbliga a cambiare il nostro modo di essere, di esistere su questa terra. Ci induce ad amare di un amore infinito e incondizionato se stessi e gli altri. (qualcuno almeno ci prova). E dove c’è Amore, si sa, il male non può esistere.

In terzo luogo, colui o colei che utilizza l’Energia può meglio proteggersi da influssi negativi provenienti da luoghi, persone o entità. Grazie al fluire corretto dell’Energia attraverso il canale del corpo, colui o colei che lavora con l’Energia ha l’opportunità “automatica” di ripulire il proprio fisico e la propria mente da tutto ciò che può risultare nocivo.

“Lavorare con l’Energia” è affermazione assai generale e vaga. Infatti, dicendo ciò, mi riferisco a coloro che , per esempio, utilizzano il reiki, la pranoterapia e altri sistemi di cura olistici; ma anche a coloro che praticano Tai Chi, Qui Gong e Yoga, o a quanti eseguono, quotidianamente, esercizi spirituali (recitazione di preghiere o mantra), o a coloro che si esercitano in semplici meditazioni giornaliere.

“Lavorare con l’Energia” è farsi semplicemente canali di essa con l’obiettivo di guarire se stessi ed aiutare gli altri a guarire. I modi, poi, sono molteplici.

A volte ci capita di attardarci per strada, ben sapendo che dovremo già essere in stazione, pronti per salire sul treno. Ma, stranamente, siamo sicuri che il treno non arriverà che tra dieci minuti. Abbiamo ancora tempo e giunti in stazione scopriamo, mica tanto sorpresi, che le nostre previsioni sono esatti.

Questo è l’esempio, il più banale, di come una Guida comunica con noi a livello inconscio. Premonizioni, illuminazioni improvvise, emozioni, sensazioni… Tutto è frutto di un Dialogo embrionale che la nostra Guida intrattiene con noi da sempre.

C’è chi, però, non si accontenta…

A costoro io dico fate SILENZIO se volete udire!!!

Badate, solo apparentemente, vi ho dato l’illusione che sia semplice. Provate a fare silenzio dentro di voi, scoprirete invece che c’è un gran rumore! In un turbinio di pensieri vi verrà in mente che dovete studiare, che avete del lavoro arretrato da svolgere, che tra due settimane c’è un esame da sostenere. E ancora… che non siete stati abbastanza bravi oggi, che potevate non dire quello e non fare questo, che avete mangiato troppo o troppo poco. E di pensieri così ne potrei elencare mille.

Avete visto come è difficile?

Per fare silenzio dovete dimenticare… i tanti torti subiti e mai restituiti, gli errori commessi e mai riparati, i sensi di colpa, le cose che non avete ancora fatto ma che sono assolutamente da fare.

Dimenticatevi del tempo, del luogo in cui siete, del dolore e del bisogno.

Dimenticare significa accettare.

Accettare voi stessi, i vostri errori, le vostre imperfezioni. Le frasi che non dovevate dire e che avete detto, come le brutte figure che non bisognava fare e avete fatto.

Accettare significa dimenticare.

Per una volta, che dura poco, non mettiamoci davanti ad un plotone di esecuzione, dinnanzi alla corte marziale a giudicarsi e a giudicare, a giustificarsi e a giustificare.

Accettare diviene dimenticare. Dimenticare si fa silenzio. Silenzio che non è vuoto sterile e spento. Sarà il silenzio della pienezza… il silenzio pieno di Dio.

Riconoscere una Voce che voce non è, che usa parole che parole non sono. Sarà come sentirla per la prima volta eppure straordinariamente familiare. Userà lo stesso linguaggio che usate voi, le stesse parole, le stesse espressioni. Perché è in voi la vostra Guida!

La sensazione è quella di stare davanti ad una radio, tentando di sintonizzarci sulla stazione dalla quale viene trasmessa, la canzone preferita. Tra una stazione radiofonica e l’altra, c’è un momento in cui, in quel fruscio, ci sembra di udirne le note. Siamo tesi, protesi nel captare nella frequenza giusta.

In realtà, anche se è solo un esempio, è questo che stiamo facendo. Giriamo la manopola, la prossima sequenza sarà quella giusta. Ed ecco la canzone! La Voce! Che ci è così familiare e che pure non abbiamo mai udito, sebbene essa ci abbia sempre parlato. E certo! Per tutti questi anni era il cuore ad udirla, a dialogare con lei. Solo ora la nostra mente la può comprendere, ne può discernere il significato in parole.

In fondo a quel silenzio troverete uno specchio.

Guardatevi. Odiatevi e poi amatevi.

D’ora in poi nessuno potrà fermarvi.

 

Sara