Home | LA MORETTA ED IL MIO AMICO B.Questa vicenda realmente accaduta al mio amico B. testimonia come anche un puttaniere di fama (onorata carriera) possa essere vittima dei capricci di una ragazza di 19 anni che ha voglia di tirarsela un po'.
Come ogni giorno B. si trova nell'aula studio della sua facolta', seduto in uno di quei tavoloni da biblioteca, solo, con poca voglia di studiare ed ovviamente con l'occhio vigile. Occhia la moretta che sta seduta due tavoli piu' in la', lei lo guarda, ma lui lascia perdere - ha gia' abbastanza casini con le donne in quel periodo, e poi quella suoretta gliela calerebbe minimo dopo due mesi. "Ciao!" B. non ha fatto in tempo ad abbassare gli occhi sul libro che la Moretta gli e' gia' di fronte, "Posso sedermi?", e B. alza subito le antenne. "Ti ho vista in quel locale..." "Conosci quel tipo?" "Ma come, esci con..?", due secondi di preamboli e lei attacca:"Devo togliermi un peso, una storia di cui non posso parlare a nessuno, perche' mi vergogno..." (e allora perche' non raccontarla a B., nota gola profonda, nonche', ovviamente, puttaniere?) La moretta parte in quarta con un racconto che nemmeno B. si aspettava. Da mesi e' pedinata da un misterioso uomo che guida una Porsche. Pelato, grasso, sulla sessantina, e soprattutto apparentemente ricchissimo. Le telefona, la segue, la spia, chiedendole, sempre in modo carino, di uscire insieme. Dopo tre mesi di assedio da codice penale, la resistenza della moretta crolla - "Sai, mi aveva insuriosita!" - e due si danno appuntamento vicino alla stazione ferroviaria (posto carino, ben frequentato...). La moretta aspetta nel piazzale, e l'uomo arriva, puntuale, questa volta con un Mercedes. Lui non scende dalla macchina, le fa segno di salire, lei apre la porta, fa per sedersi, e si rende conto che non sara' la serata romantica che si aspettava: l'uomo, nonostante il piazzale pieno di passanti (sono circa le 20) e' con braghe calate e membro eretto. "Prendimelo in bocca, vengo in un secondo", ma la moretta (educata) non scende dalla macchina gridando, come ci si potrebbe aspettare, ma gli risponde di fare il bravo, e di risistemarsi. (B. a questo punto chiede: "ma come ce l'ha uno di 60 anni?" La moretta "Beh, era dritto, duro, ma lo vedevi che era un po' vecchio, non era bello fresco come quello di un ragazzo") Si va mangiare in ristorante superlusso, la Moretta si sente una figa e l'uomo e' molto galante. Riaccompagnandola a casa pero', fermato il Mercedes, egli sferra il secondo attacco, ancora piu' caparbio: giu' le braghe, fuori il mambo (anche stavolta dritto) e via con le suppliche: "Ti scongiuro, prendimelo in bocca, ci metto poco...sto scoppiando...dai, faro' di te la mia regina, ti copriro' di regali..." ma la Moretta non demorde "Non fare lo scemo e portami a casa"; risposta dell'uomo (sempre piu' carino) "Dai, ti prego... se me lo prendi in bocca ti do 500 carte" "Ma sei stronzo? Io non sono una troia, portami a casa!" E cosi' avanti per un bel po', tra suppliche e rilanci... ultima offerta pervenuta "Se scopiamo ti do un milione". A questo punto del racconto B. e' quasi cotto, non sa se deve prendere la Moretta con violenza, sul tavolo della biblioteca ("E perche' mai senno' mi sta a raccontare 'sta storia?"), o se deve gonfiarla di sberle per salvare il suo onore, proprio li', davanti a tutti ("proprio me doveva venire a prendere per il culo?"). Ma siamo in aula studio, non si puo' fare ne' una cosa ne' l'altra, e poi la Moretta gioca bene le sue carte: "Se venerdi' mi porti fuori a cena ti racconto com'e' finita" In realta' durante la cena del venerdi' successivo la Moretta parla di tutt'altro, senza nominare piu' il sessantenne. Pero' non mancano le spunti interessanti: (Con voce squillante, pizzeria affollata di famiglie) "Sai perche' ho una pelle cosi' bella? Perche' bevo tanto sperma!" (Parlando del suo ex ragazzo) "Era di Roma, e siccome non ci vedevamo mai gli ho mandato un'audiocassetta in cui avevo registrato i miei sospiri mentre mi toccavo. E sai lui cosa faceva? Ascoltava la cassetta in macchina, a tutto volume, insieme ai suoi amici." (Finale a sorpresa) "Quando me l'ha detto la prima volta mi sono eccitata moltissimo!" Dopo la pizza i due si appartano in macchina, ovviamente le aspettative di B. sono alte, ma la Moretta lo delude, non vuole arrivare al dunque, e cosi' anche le volte successive. B., che e' un uomo d'azione, decide di troncare, anche perche' in quel periodo la sua ragazza ufficiale lo prende molto bene. E' l'inizio della sua rovina. B. non si e' piu' fatto sentire, e cosi' la Moretta comincia a chiamarlo con insistenza, facendo la capricciosa; B. la lascia sfogare, e senza dirle altro continua a non farsi sentirecercando di evitarla in tutti i modi (un fuoriclasse). Ma i due frequentano la stessa facolta', e l'occasione di un incontro non tarda a venire. Una mattina B. si trova nell'atrio del dipartimento e sta chiaccherando con alcuni amici (che non sanno niente della Moretta, e conoscono bene la fidanzata ufficiale), da distante vede la Moretta, e cerca cosi' di non farsi notare, ma l'ha visto e si sta gia' dirigendo dalla sua parte. B. e' un po' teso, non sa cosa dovra' dire... ma, non c'e' problema, non c'e' bisogno di parole: l'imbarazzo si dissolve in un attimo. Con grande nonchalance infatt la Moretta punta B., si avvicina, si fa largo tra gli amici, e con calma, davanti a tutti, gli mette una mano sul pacco (per la critica: impugnatura "a cucchiaio"). Il riflesso di B. e' quello classico di chi si non si aspetta che una semisconosciuta ti palpi le palle alle 9 della mattina in mezzo a centinaio di persone: un saltino al'indietro, il corpo si piega e le gambe si stringono in modo goffo. La Moretta se ne va senza dire niente, e B. resta piegato come un rachitico, viola in faccia, davanti a una decina di amici (amici suoi e della sua ragazza ufficiale) che lo guardano attoniti e divertiti. B. deve rivelare la storia ad almeno alcuni dei presenti, e cosi' comincia un faticoso periodo in cui il playboy spende piu' energie a supplicare i suoi conoscenti - o a raccontare loro palle mostruose, a seconda della persona - che non a praticare (che e' tutto dire). Si, perche' nel frattempo la vendetta della Moretta segue le strade piu' disparate, e sempre piu' persone assistono a scene sconcertanti, tra cui: - sputtanamento pubblico, con le amiche, sempre in facolta': "Vedete, quello li' e' B. il ragazzo di cui vi ho parlato. B.!!! Spiega alle mie amiche perche' non vuoi farlo con me!" "B.!!! Quand'e' che trovi il coraggio per darmelo?" ed avanti su questo tono; - palpata pubblica (la sua specialita'), preferibilemente con una platea scelta superiore alle 20 unita' - raid ad alto rischio, in discoteca, quando B. sta ballando con la sua ragazza e lei, di nascosto, in mezzo alla calca, gli palpa il culo, o gli sfiora l'ano con un dito, facendolo sobbalzare con goffe espressioni; - telefonate in piena notte, con minacce ai genitori (qui siamo sull'ordinario) Ma l'obbiettivo e' B., e non la sua ragazza, e cosi' la Moretta non si svela mai alla donna ufficiale, non fa mai telefonate anonime ne' scenate, ma gioca sempre di fioretto. (onore alla Moretta!!!) Dopo circa due mesi di supplizio, forse attirata da una nuova preda, la Moretta ha lascia perdere B., che continua felice con la stessa ragazza ufficiale... e con gli stessi diversivi (ossia: questa e' una storia divertente ma senza morale).
nota di chiusura: io ed il mio amico Jena fummo molto critici circa la veridicita' di questa storia quando B. ce la racconto' per la prima volta. Qualche tempo dopo, per convincerci, B. ci fece conoscere la Moretta. Dopo averla vista all'opera su Jena (che, si capisce, non e' un timido signorino), sono convinto che tutta questa storia e' verissima.
|