Francesco SALVI
LIUTERIA: IL METODO CLASSICO CREMONESE
Attrezzatura, progetto e costruzione del violino
Cremona, maggio 1981
I. GLI ATTREZZI
Gli attrezzi del liutaio sono quelli dell’intaglio del legno; trattandosi
di una produzione particolarmente curata abbondano i ferri da rifinitura.
I liutai si distinguono anche per la misura dei loro attrezzi che sono
assai più piccoli di quelli usati da altri artigiani del legno.
FOTO 1 La Serie completa delle sgorbie.
Il principale "arnese" del liutaio é la sgorbia (fig. 1 e
2), attrezzo di forma ricurva tagliente in punta; con essa si possono realizzare
nel legno tutte le superfici curve.
FOTO 2 Esempi di diverse curvature.
Insieme alla sgorbia troviamo gli scalpelli, per le superfici piane
e gli spigoli.
FOTO 3 Scalpelli (misure 5 - 10 - 20 – 40 mm).
Per la prima spianatura si usano le pialle
FOTO 4 Pialle (misura n° 4 - 5 - 7 )
Altri attrezzi sono i pialletti curvi per scavare e poi seghe
a voltino, a pettine, da traforo; ferro piegafasce, filettatore e
bedano per il canale del filetto, alesatore e temperino
per i piroli, ferro per l’anima.
Nella rifinitura il liutaio si avvale di raspe e lime
di ogni forma e gradazione: piatte, semitonde, tonde, ovali, a coda
di topo, a coltello, ad ago; diritte o appuntite; nelle gradazioni
bastarda e dolce e poi degli affilatissimi coltelli da rifinitura,
chiamati trincetti sagomati.
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IV. LA FORMA
La conformazione ottenuta con i metodi succitati permette di realizzare
la "forma interna".
Essa non fa parte dello strumento, ma é la matrice attorno a
cui si modellerà il violino.
FOTO 12 Forme interne in noce.
La principale caratteristica che la forma interna deve avere é l’indeformabilità:
per questo si usano legni duri e compatti; le forme interne di Stradivari
sono di noce.
Attualmente si usa spesso il "multistrato" che per la sua struttura
a fogli sovrapposti ed incrociati ha una particolare resistenza alle deformazioni.
FOTO 13 Modello e forme in multistrato.
Un accorgimento che si usa nel costruire la forma interna é quello
di realizzarne due contemporaneamente, unite con due chiodi soltanto e
senza colla, in modo tale da raddoppiarne la altezza; lavorata con la lima
e scalpello la forma dovrà risultare in squadra perfetta: condizione
appunto più facilmente ottenibile con una altezza maggiore. Le forme
del periodo classico Cremonese hanno un’altezza di l,5 centimetri.
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