Fari

Non conta ciò che mi dai, non conta ciò che ti rendo
ma ti ringrazio di questa strana nuova dolcezza,
anche se come sempre dovrò ripensarci domani,
e domani scoprire il sapore dell'oggi ormai ieri,
e domani sapere se sarò stato felice in quei tempi lontani,
rincorrendo i sentieri tortuosi dove fuggono, via, i miei pensieri.

Tiziano Sclavi


I fari mi venivano incontro raramente, quasi sempre come un miracolo, dall'angolo stretto di una curva, alla vetta di un dosso, nelle mie numerose distrazioni. L'ultima, il paesaggio, intorno a noi si cercava in rare gradazioni di nero. La prima, le tue parole. Non mi sarebbe bastato afferrarne il senso. Avevo bisogno di osservare le labbra mentre si cercavano nel movimento quasi recitativo, quasi a tratti ciclico. Avrei voluto saperle afferrare, scioglierne i vincoli con un giro dell'indice sul pollice, averle così, come un'unica lunga tesa di stoffa. Poter guidare faccia a faccia con le tue parole. Nient'altro, il senso non avrebbe avuto importanza. Come il gioco delle parole in libera uscita. Il flusso di coscienza. Così avremmo cominciato: strada cammino infinito libero randagio rifiuto sofferenza agonia morte vita morte vita morte vita morte vita e non avremmo più saputo come uscirne. Come il distendersi di una melodia ascoltavo le tue parole corredere i pensieri, ne potevo cogliere il segno musicale. La strada correva verso casa. Pure, avrei voluto continuare quel viaggio lungo l'intera durata della notte, ma all'improvviso mi accorsi che le tue parole risuonavano solo nella mia mente. Mi voltai di scatto sul sedile in cui ti eri rannicchiata. Mi chinai sui tuoi occhi semichiusi appena il tempo per non uscire dalla carreggiata. Avrei voluto svegliarti per farti sapere come era perfetto quel momento. Anche il silenzio, anche il silenzio ci aveva lasciati soli. Poi, con un filo di egoismo mi resi conto che sarebbe stato un peccato stravolgere la composizione di quel nostro momento perfetto, svegliarti. Così accostai. Ti guardai come un ultimo desiderio. Quella serenità che portavi dipinta in volto non ti avrebbe lasciata. Mai più.

 

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