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La Risveglia
Parole vuote, bombe pienedi Corrado Barontini **
C'è chi confonde la sòma col basto Un NO alla guerra e il dovere della PaceSi chiude un secolo di barbarica intolleranza, segnato da due guerre mondiali; il tragico Novecento dell' olocausto ebraico, armeno e zingaro. Un secolo che è stato anche tempo di tante guerre locali e di sofferenza estrema per cento popoli. Quanto è accaduto, ora avviene di nuovo e il '99 si consuma tra gli incendi e le distruzioni della sciagurata pulizia etnica voluta da Milosevic; mentre urla la follia di quelle bombe intelligenti, siglate NATO. Questo è il '99 di una guerra balcanica generata da contrasti fra le popolazioni della ex Iugoslavia che, per dieci anni, colpevolmente, sono stati alimentati o dimenticati. Una guerra che è segno dell' inadeguatezza dei paesi più potenti ed evoluti del mondo e un conflitto, per giunta, di incerto destino. Un tempo di morte e di dolore, sofferenza e tragedia collettiva. Così gli assassinii organizzati da Milosevic, così le morti a firma UCK e Nato, tragedia senza confini per le popolazioni civili del Kosovo e della Serbia. Condividiamo, senza riserve, la posizione ora assunta da Amnesty International (Italia) che chiede il deferimento al Tribunale speciale per la ex Iugoslavia ( crimini di guerra ) dei responsabili delle operazioni di pulizia etnica ma anche di coloro che hanno la responsabilità per le vittime civili ( degli obbiettivi civili ) nei bombordamenti di Serbia. Per dieci anni si sono sottovalutati e ignorati i problemi di questo Kosovo; isolati e senza ascolto europeo anche gli oppositori interni del regime di Milosevic; alla fine ecco una guerra con quelle popolazioni, vittime del regime, sotto le bombe. Una guerra da respingere dunque, mentre da rifiutare è l' ipocrita atteggiamento di sofferta partecipazione all' impresa di coloro che dicono di amare la pace ma lanciano bombe. Rifiutiamo la guerra in nome della pace e dei valori della convivenza civile, perché non può esserci una guerra etica, anche se in nome di diritti umani violati. E cosa dire del tristissimo impegno dei media, troppo preoccupati dell' ascolto, nell' amplificare gli echi guerrieri, mentre trascurano, o perfino nascondono, le voci di coloro che - come il Papa e il Movimento Pacifista - invocano la sospensione immediata delle ostilità, dal lancio dei missili alla pulizia etnica, per un accordo che porti alla pace, salvaguardi le popolazioni, le etnie, i diritti conculcati dei popoli. Una guerra che costa migliaia di miliardi, ed è misura dell' offesa al mondo dei poveri. E' allora in nome degli ideali di pace, di democrazia e di fratellanza che hanno caratterizzato la nascita di questo Novecento che, dalle colonne di questo foglio, protestiamo contro la guerra, invitando il Popolo a levare la sua protesta, perché la Ragione prevalga sulla barbarie, sulla violenza, sui disegni strategicici di questa o quella potenza; perché la guerra - come ha scritto Corrado Barontini - non è mai necessaria. Venga il tempo per il dovere della Pace. La redazione |