Impressioni
La vita non è altro che un celarsi della follia.
La partenza della persona amata, al contrario che nella poesia Per Lisbona, stavolta suscita sentimenti più terreni, più strettamente legati alla natura umana. Non c'è stavolta un innalzamento verso l'alto, un rivolgersi alla spiritualità. Il distacco, in quel momento, è follia, disperazione, angoscia.
Come il folle, senza rendersene conto ride, gioca, vola, così anche l'Autore infinitizza la sua voglia di vivere, il suo prendere il lato gioioso ed infantile dell'esistenza per placare l'angoscia della separazione.
Delirio è la poesia di un uomo che per coprire la disperazione si rende incomprensibile agli altri, perché soffre del distacco, della separazione.
Non vuole credere, in fondo al suo cuore, che la partenza sarà definitiva; si illude che tutto tornerà come prima, perché ad unire il tutto c'è quell'inaspettato, ma presente amo te finale. Queste due ultime parole aprono gli occhi al lettore, lo inseriscono nella disperazione delirante del Poeta, ma nello stesso tempo sono come un leggero sussurro che dice "Non è finita!"
Matteo Cesari