Dipingila di nero!

I see a red door and I want it painted black
No colours anymore, I want them to turn black
I see the girls walk by dressed in their summer clothes
I have to turn my head until my darkness goes.

    La voce acida di Mick Jagger pervade i miei padiglioni auricolari, rintronandomi nel cervello. Alzo il volume del walkman, e guardo le ragazze che passano, nei loro abiti estivi. Mi ricordano lei. E divento triste. L'oscurità mi assale, e devo girare la testa, evitare i loro sguardi truccati, finché la mia tristezza non se ne va. Cammino fino a casa. Apro la porta della mia stanza: rossa. Mi piacerebbe però dipingerla di nero, un giorno o l'altro. Si intona di più con il mio stato d'animo. Basta colori! Tutto deve diventare nero! Non la pensavo così, quando lei era con me. Allora il rosso mi piaceva. Stava a simboleggiare la nostra comune passione per il comunismo e la sua utopia. Ed era anche una metafora dell'amore che provavamo l'uno per l'altra. Oltrepassare una porta rossa aveva un significato, allora. Adesso lo avrebbe attraversarne una nera...
    Sollevo il materasso e passo la mano sotto di esso. Tiro fuori un flaconcino di acido... sono un sentimentale: forse sarebbe più adatta dell'eroina, o una bella dose di ecstasi. Ma l'LSD mi ricorda il periodo in cui il rock era appena nato... ed io no. Quelli sì che erano bei tempi! Intingo una zolletta di zucchero nell'acido e mando giù. Mi stendo sul letto. Dalle pareti, Jimi Hendrix e Frank Zappa mi guardano compiaciuti. La porta rossa è un colpo all'occhio. Devo uscire a comprare del colore
nero... anche se presto sarò in preda alle allucinazioni. Non posso sopportare oltre una simile cosa...

I see a line of cars and they're all painted black
With flowers and my love both never to come back
I see people turn their heads and quickly look away
Like a new born baby it just happens ev'ry day

    Le automobili... sono tutte nere... sono in fila ad un semaforo, che ha una luce NERA al posto del rosso. Non è possibile, ovviamente. È solamente l'acido che comincia a fare effetto. Tutto è nero. Di colpo non vedo più niente, se non l'oscurità. Uno schermo nero impenetrabile. Ho la visione di lei, vestita di rosso, che vola sospesa in un oceano nero, accompagnata da un turbine di fiori. Si allontana, sprofondando nell'oscurità. So che né lei, né i fiori, faranno mai ritorno. Tendo le braccia in avanti, tentando di afferrarla. La visione scompare. Sono al centro della carreggiata. Una fila di macchine (variopinte) sta
aspettando che io mi sposti per lasciarle passare. La gente mi guarda perplessa, ma quando rivolgo loro il mio sguardo, voltano la testa sdegnosi. Vedono bene che sono solo un povero tossico fatto. Mi succede ogni giorno, da quando lei è andata via. Perché mi aveva lasciato? Non lo so, ed in fondo non voglio nemmeno saperlo. Forse ha trovato un altro, forse si è stancata di me. Forse non mi ha mai amato. Ho tentato di dimenticarla, di fare finta che non sia mai esistita, ma il suo volto mi appare sempre in sogno. La verità è che non VOGLIO dimenticarla.
    Compro la vernice e torno a casa. Un sottomarino giallo rischia di travolgermi mentre attraverso la strada.

I look inside myself and see my heart is black
I see my red door and I have it painted black
Maybe then I'll fade away and not have to face the facts
It's not easy facing up when your whole world is black

    Apro il barattolo di vernice e vi inserisco il pennello. Il fluido nero gocciola dalle setole. Passo il colore sulla porta, ed il rosso viene sostituito dal nero. Ogni passata del pennello sulla porta, dipinge anche il mio cuore di nero. Mi rendo conto che quello che veramente desidero è scomparire, esattamente come il rosso della porta. Sono un vigliacco. Cosa ci volete fare, è difficile vivere quando il tuo mondo è nero... termino di passare il colore. Ora la porta è nera.
    Nera come l'oblio. Come il buco che lei ha lasciato al posto del mio cuore.
    Le mie mani sono imbrattate. Non le pulisco. Prendo il barattolo contenente la vernice rimasta, e lo capovolgo sulla mia testa. Rivoli neri solcano ilmio volto, scorrendo dai capelli. Dicono che la vernice è tossica: anch'io sono un tossico. È la vernice la mia compagna ideale. Suonano alla porta. Apro, senza nemmeno provare a ripulirmi. È lei. Mi guarda, meravigliata. Che vuoi?, le chiedo. È venuta a riprendersi il suo disco dei Rolling Stones. La raccolta, quella con su Paint it Black. Non se ne parla. Protesta, il disco è suo, dice. Obbietto. Se si trova in casa mia, deve essere mio. Entra con la forza. Va nella mia stanza, e nota il cambiamento. Mi chiede cosa diavolo ho fatto alla porta. Rispondo che non sono cazzi suoi.
    "Era la nostra porta" dice. "Stai tentando di dimenticare?"
    Perché, non dovrei?
    "Hai ragione, forse dovresti".
    Si mette a cercare il suo fottuto disco. Non lo trova, perché non si accorge che è sul piatto del giradischi. Lo stavo
giusto sentendo, poco fa. Trova però la copertina.
    "Dov'è il disco?"
    Perché mi hai lasciato?

No more will my green sea go turn a deeper blue
I could not foresee this thing happening to you
If I look hard enough into the setting sun
My love will laugh with me until the morning comes

    "Ti farebbe male saperlo"
    Dimmelo lo stesso.
    Si siede sul letto e sospira. "Non sei perfetto, lo sai? Hai un sacco di difetti, più di quanti tu creda. Anch'io ne ho. E molti. Solo che i nostri difetti non sono compatibili..." sospira ancora "Ho trovato una persona compatibile con me. Io lo amo."
    Amavi anche me.
    "No, credevo di amarti. Non sapevo cosa fosse l'amore. Scusami, ma mi sono sbagliata"
    Questo è il colpo peggiore. CREDEVA di amarmi.
    Tu mi hai DETTO che mi amavi.
    Silenzio. Ha gli occhi umidi. Penso che forse la porta stava meglio rossa.

I see a red door and I want it painted black
No colours anymore, I want them to turn black
I see the girls walk by dressed in their summer clothes
I have to turn my head until my darkness goes.

    Mi siedo e guardo la porta che lentamente ritorna rossa. È stato difficile metterla in equilibrio sulla porta aperta, ma adesso lei è lì con diversi tagli su tutto il corpo che permettono al suo sangue di scorrere lungo il legno della porta. Raccolgo il coltello macchiato di rosso che ho usato per ucciderla. Premo il pulsante che avvia il giradischi e Mick Jagger ricomincia a cantare. Vado alla finestra e vedo le ragazze che passeggiano. Non volto la testa: la tristezza è passata.
 
 
 
 
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