Anticamente viveva un popolo alle pendici di una
montagna. La gente viveva per i fatti suoi. Nessuno si interessava di quello
che accadeva nei paesi vicini. Anche se ci fossero stati incendi, carestie,
siccità, guerre o altro, a questo popolo l'unica cosa che importasse
davvero era che non venisse a guastarsi l'atmosfera di tranquillità
del loro paese. in realtà non è che fosse un paese tranquillo:
c'erano furti , rapine , stupri ,truffe e tutte quelle altre belle cose
che succedevano ovunque. Ma a loro non importava. Bastava che non ci fossero
influenze esterne.
Un giorno accadde una strana serie di eventi. Durante
l'ultimo mese ci furono tre piogge acide.
"Colpa dei meteorologi che fanno sempre esperimenti
sul tempo" diceva la gente. I saggi così decisero di far cacciare
tutti i meteorologi dal paese. Dissero: "Ora non c'è più
niente da preoccuparsi. Presto tutto tornerà normale".
Poi gli alberi iniziarono a non dare più
frutti.
"Colpa degli agricoltori che sperimentano sempre
concimi peggiori" diceva la gente.
"Colpa dei pastori che con le loro bestie ci inaridiscono
il terreno" dicevano gli agricoltori. Così furono cacciati agricoltori,
pastori e bestie da pascolo. I saggi dissero: "Ecco vedrete che tutto d'ora
in poi andrà per il meglio".
Poi uno sciame di voracissime locuste si abbatté
sulle loro case provocando non pochi danni.
"Colpa degli ebrei" dissero delle voci da fuori
confine (erano gli ex pastori) "perché portano strani cappelli,
vestono sempre di nero e portano sfiga!" e così tutti gli ebrei
furono allontanati dal villaggio. "Non vi preoccupate" dissero i saggi
"vedrete che d'ora in poi tutto andrà bene".
Poi la cacciagione cominciò a scarseggiare
perché gli animali che sopravvissero ai disastri migrarono verso
posti migliori.
"Colpa dei cacciatori" dissero i saggi, che alle
scorse elezioni avevano votato contro la caccia. E così tutti i
cacciatori furono allontanati dal villaggio. E i saggi dissero: "Non vi
preoccupate, vedrete che d'ora in poi tutto andrà alla perfezione".
Poi, poche settimane dopo, tutte le donne incinte
partorirono neonati con due teste. I saggi capirono che c'era qualcosa
che non andava, che quelli erano segni del cielo e che avrebbero dovuto
prendere provvedimenti a proposito. Allora i saggi nascosero tutti i giovani
bicefali del villaggio e iniziarono a fare il giro degli oracoli per capire
cosa stesse succedendo.
Tutti gli oracoli da loro consultati erano messaggeri
di sventure. Unanime fu il verdetto che la città sarebbe stata sommersa
da piogge torrenziali. I saggi un po’ allarmati:
1) Fecero chiudere tutti gli oracoli.
2) Fecero un censimento di tutti i mistici, asceti,
illuminati, santoni del circondario. Ve ne erano rimasti appena tre.
Andarono di corsa dal primo e gli chiesero: "Oh
, grande eremita, il nostro popolo sta per sprofondare sott’acqua, cosa
possiamo fare? Dicci tu, grande eremita".
Il vecchio ci pensò un po’ su e poi disse:
"Raccogliete tutto l'oro di cui siete in possesso ed edificate un grandissimo
tempio cosicché le vostre anime pure potranno raggiungere tranquille
l'aldilà".
"Grazie o grande eremita" dissero i saggi e uscendo
lo murarono nella grotta.
Andarono così dal secondo e gli chiesero:
"Oh, grande asceta, il nostro popolo sta per sprofondare per sempre nell'acqua,
cosa possiamo fare? Dacci tu la soluzione".
L'asceta meditò qualche istante e poi disse:
"Cercate i vostri nemici e fate pace con loro affinché i vostri
animi possano esser puri al momento della fine".
"Grazie grande asceta". Dissero i saggi, mentre
lo legavano e lo gettavano nel pozzo.
Era la loro ultima speranza: andarono tra le rovine
del vecchio tempio e trovarono il più vecchio di tutti i mistici.
Era un uomo dalla barba lunghissima. Beveva l'acqua delle piante e mangiava
ciò che gli portavano gli uccelli. Il suo viso era severo ma sprigionava
un alone di infinita bontà e saggezza. Vide i saggi dall’alto della
colonna dove si era ritirato per meditare. Questi disperati chiesero: "Oh,
grande santone, dicci tu, cosa dobbiamo fare? Tra un po’ la nostra bella
città sarà sommersa. Piogge torrenziali spazzeranno via i
nostri cari e tutto sarà coperto dall'acqua. Dicci ,o santone, cosa
dobbiamo fare?"
Lui si concentrò, ci pensò su, poi
il suo volto fu come illuminato. Dalle nuvole un raggio di sole colpì
il volto dello stilita conferendogli un vero alone di santità. Aprì
la bocca e disse:
"Imparate a vivere sott'acqua".
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