DESIDERIO DI TE

Di Marco Riccardini

LEI - Sono felice e voglio dirlo a tutti che sono felice, è da questa mattina che vivo soltanto per rivederlo ancora, ed ogni giorno è uguale al giorno prima.

E’ più di un anno che lo conosco e sento di non poter vivere senza di lui.

L’ho lasciato lì questa mattina, sopra il mio letto, caldo e gelido allo stesso tempo, ma forse è questo che mi attrae di lui.

Sono io di solito che recito la parte della padrona, lui è stato sempre impassibile di fronte alle mie voglie, non mi ha mai contraddetto, neanche quella volta che l’ho spinto fuori dal letto e l’ho preso a calci, ancora oggi non so se gli è piaciuto ma qualsiasi cosa pensasse mi ha lasciato fare; e attende, attende giorno dopo giorno che io stringa il mio corpo a lui.

Mentre l’aria nella notte è satura del mio respiro io mi stringo a lui, ed è come abbracciare una cascata d’acqua limpida.

Il fatto che lui stia con me per denaro non è più importante; forse lo è stato all’inizio si, lo è stato di certo, ma ora è lì e anche se non mi dice mai niente so che sta bene e non ha mai desiderato altro.

A mia madre non piaceva affatto, mi diceva che era troppo triste e smorto, e che con il mio carattere già dal secondo giorno non l’avrei voluto più, l’avrei lasciato come già avevo fatto con altri.

Ma una cosa è certa, lo amo ancora e lo amerò sempre, anche quando purtroppo dovrò buttarlo, cambiarlo con un altro migliore, più bello e meno vecchio di lui, d'altronde non si può mica tenere un cuscino per tutta la vita!

SO’ STUFO EH!

Di Marco Riccardini

Lui - So’ stufo eh! Sono stufo di tutto, anche di me, se esistesse la rottamazione umana mi riacquisterei tutto, compresa la testa!

Comunque, una cosa è sicura, se potessi rottamarvi tutti, ah, si che lo farei, questo lo farei di sicuro, mettetemi alla prova dai! Ah, fifa eh! Ma io so’ stufo eh!

Tutti addosso, tutti appiccicati, e non mi lasciate un momento di respiro!

(Rivolto al pubblico)

Tu che vuoi fare? Vuoi andare al bagno? Vuoi uscire? Vuoi andarti a fumare una sigaretta?

E tu? Che vuoi? Dì la verità, ti scappa una puzzetta, ma sai, mi è stato insegnato che… dovrei, ma non posso, e sei poi si sente che figura ci faccio? E io ( parla di se stesso), a me ci pensi che sto da quest’altra parte e ti vedo quasi scoppiare? Ti pare un bello spettacolo? E falla e mettiti l’anima in pace.

Perché oggigiorno il mondo è fatto di se e di perché.

Lasciate andare l’esempio dello scoreggione, era un esempio, non scoreggiare mi raccomando! (rivolto allo spettatore)

La verità è che io so’ stufo eh!

Io mi ricordo quando mia nonna mi mandava a chiamare il nonno che era a più di tre chilometri in mezzo ai boschi, io mi mettevo su una piccola montagnola di stabbio, sapete, la cacca delle vacche, e urlavo, urlavo finché una tonsilla non colpiva alla testa il nonno e quello era il segnale che la cena era pronta. Invece proprio ieri mi è capitato di vedere due vicine di casa delle quali non dirò il nome per non svergognarle, d’altronde la mamma è sempre la mamma! Be, i nuovi sistemi di comunicazione sono molto più complessi di quelli usati un tempo, queste due si guardavano, affacciate alla finestra, d’improvviso una si ricordano di dover parlare con l’altra, probabilmente un semplice invito a cena, si fanno un motto e scendono contemporaneamente per strada, ma per strada come dalla finestra non si può parlare, a causa del vicinato che è pettegolo! Una serie di sguardi d’intesa (e non potevano mettersi d’accordo con qualche parolina nell’orecchio perché è maleducazione) e una delle due rientra in casa, l’altra non può salire subito perché altrimenti forse magari però se fosse salita subito sarebbe sembrata una combutta;

allora la seconda suona, l’altra risponde come fosse stupita di vederla alla sua porta e la fa salire.

Probabilmente anche la NASA avrà tracciato la mappa dei loro spostamenti ritenendoli oggetti pericolosi e incontrollabili. Quando ero piccolo io, col vecchio metodo delle tonsille volanti al massimo ti ritrovavi una o due persone in più a cena.

Io so’ stufo eh di quelli che pensano che oggi sia un mondo migliore.

è falsissimo il detto "se stava meglio quando se stava peggio", io dico "se stava meglio quando se stava meglio". E non dimenticate che se tutti vi danno ragione o siete matto o siete il principale, è così che va e basta! E se qualcuno ha più successo di voi ricordatevi sempre che se lo è guadagnato col sudore della fronte! Vostra!!!

E’ così che va e basta!

Ma io so’ stufo eh! E i vecchi? Certo i vecchi ! Non gli anziani o quelli della terza età, che sembra il nome di un circolo privato, "la terza età night club"!

I vecchi non li sopporto più, salverei forse i miei nonni, ma il brutto è che tutti salvano i propri nonni e ci ritroviamo con milioni di vecchi intorno.

Non tutti sono pessimi, ma ce ne sono alcuni….!

Non so, per esempio, vi è capitato mai il vecchio che non vuole invecchiare? Signore fammi capire quando sarò vecchio, te ne prego! Il vecchio che non vuole invecchiare è quel vecchio che si mette sulle strisce pedonali apposta per far passare le macchine.

Tu rallenti e dici : "ora faccio il bravo e faccio passare questa persona anziana", e lui che non aspettava altro che fa ? Con la faccia scocciata ti fa segno di proseguire come a dire che lui non ha alcun bisogno di te per attraversare la strada, è giovane e scattante e attraverserà la strada nel momento di moggior traffico! E per finire ti da una bastonata sulla macchina in segno di rimprovero. E tu preghi di non rivederlo mai più sulle strisce pedonali ad attendere.

E queste sono le stesse persone che ti chiedono, sicuri di essere giovanili, quanti anni mi dai? Perché ti dovrei dare degli anni? Non ne hai già abbastanza per conto tuo?

E dei bambini, poveri innocenti non ne parlo soltanto perché non è loro la colpa di ciò che fanno, ma qualcosa voglio dire, non sui bambini cattivi ma sulla personificazione del male che è il figlio di un mio vicino, Di lui so stufo eh!

L’inverno passato è stato molto freddo e le strade erano spesso ghiacciate; capita che io stavo tornando a casa con la macchina e proprio all’ultima curva prima di giungere a casa ho sbandato e sono andato a urtare, ma urtare è dire poco, a sfracellarmi contro un muro, ora la mia vecchia macchina non esiste più; tutto il vicinato è accorso e l’ho visto bene, sono sicurissimo, c’era anche quell’adorabile bambino. Il giorno dopo stavo tirando fuori la bicicletta e mi stavo apprestando a fare 5 chilometri sotto la pioggia per andare al lavoro, improvvisamente dalla foschia si delinea una figura come di un cane che mi viene incontro, ma un cane non era, era lui, Giacomino, che mi dice:

Perché prendi la bicicletta con questo freddo? Ti ammalerai non lo sai?

Sono salito in sella e sono scomparso a tutta velocità, sentivo che Dio mi aveva messo davanti a un bivio, o la sella o la cella.

Poi So’ stufo eh dei miei occhiali! Io porto gli occhiali e questi occhiali sono gli antagonisti di mia moglie, nel senso che lei pensa che io voglia bene più a loro che a lei.

Io le dico sempre: "Giulia, è una cosa diversa, loro mi sono indispensabili per vivere, tu no, hai capito amore?", stranamente si sente minacciata da loro. Io ci sto attento ai miei occhiali, quando facciamo l’amore , voglio dire con mia moglie, li poso da una parte che purtroppo è sempre la parte verso la quale mia moglie vuol girarsi, e io allora grido: "I miei occhiali!!!!!", lei si arrabbia e tutto finisce lì, io la capisco, ma mica posso rimetterci mezzo milione ogni volta che facciamo l’amore! I miei amici me lo dissero quando mi sono sposato: "Ti costerà cara questa scelta", ma io non pensavo in questi termini.

Io sono miope, e i miopi come si sa non vedono bene da lontano, la situazione più imbarazzante per un miope è quella chiamata dagli esperti "Attento a quell’uomo"; sei seduto a mangiare al ristorante con i tuoi cari quando vedi un uomo che continua a tenere la mano alzata verso te in segno di saluto, tu ti domandi: "Lo conosco o non lo conosco?", scegli di rischiare, ti alzi dal tavolo con sorriso ebete, vai verso quell’uomo così affabile e gli stringi la mano, ma la mano è fredda e dura, era un attaccapanni.

Inoltre un miope ha sempre un amico presbite, e il presbite è risaputo ci vede da lontano, e il presbite è per natura maligno contro i miopi perché lui non può mettere le lenti a contatto. Il mio amico presbite un giorno mi fa: "Guarda quel gatto su quel tetto laggiù in fondo!", e io: " C’è una casa?"; ma ora ha imparato la lezione, una volta mi ha detto: "Guarda laggiù in fondo a quel viale, potrebbe essere Marco!", e io, pur non vedendo neanche il viale: "Ah si, è Marco, dici per caso quello con 100 lire in mano?"; da quel giorno è stato zitto!

Basta con la sopraffazione dei miopi, asta la vista siempre!!!

E’ per tutto questo e anche per molto altro che so’ stufo eh!

E purtroppo non mi passa, anche in famiglia ho avuto qualche problema, tanto che ho detto a mia moglie che l’unica volta che ha ragione è quando dice che ha torto.

Il fatto è che non siamo, anzi non siete abbastanza impegnati, avete troppo tempo per rompere le scatole alle persone più inteligenti, come me.

Guardiamoci negli occhi e siamo sinceri, quanti giorni lavora una persona all’anno? Nessuno. Ed ecco la dimostrazione inconfutabile. Un anno è composto da 365 giorni, metà giorno e metà notte. Quindi i giorni si riducono a 182. Poi ci sono 52 sabati e 52 domeniche, e i giorni si riducono drasticamente a 78. Poi è normale che fra lavarsi, fare colazione, cenare, guardare qualche volta la TV occupiamo almeno 4 ore al giorno. Fatti i conti rimangono17 giorni. Ovviamente almeno due settimane di ferie se le fanno tutti. Allora i giorni si riducono a 3, ma nell’arco di un anno 2 giorni di malattia o permesso li prendono tutti. Rimane un giorno. Invece no, perché è primo maggio festa dei lavoratori!

Nulla facenti! So stufo eh!

(Si chiude il palcoscenico)