![]() |
MATTIA
MORENI
Galleria delle Arti,
"Il Resto del Carlino"
|
Profetico,
anzi feroce
Perchè? E' la domanda-chiave,
perchè oggi il mondo sperimenta una realtà di contaminazioni,
di mostri, di nuove malattie, di errori, di follie tecnologiche? Mattia
Moreni affronta da artista argomenti cruciali come questi, e lo fa con
metodo incisivo, sottoponendoci come spettatori ad una sorta di terapia
dello shock attraverso la violenza della sua pittura. Dopo vicende notissime
che hanno visto Moreni protagonista fin dal dopoguerra di movimenti di
punta, a cominciare dal Gruppo degli Otto, interprete tra i maggiori dell'Informale
e dell'Espressionismo astratto, in seguito impegnato in una figurazione
gestuale e fortemente drammatica e critica, troviamo che alle soglie del
Duemila, sul finire di un'epoca, l'artista ha scelto di vestire altri panni,
ha indossato antenne "umanoidi-elettroniche" sensibilissime, lascia atrofizzare
cuore e fremiti sentimentali, ma con cervello instancabile e logorroico,
parla, scrive e dipinge, e con tutto ciò continua a dare voce, e
grido, o fragorosa risata, a quell'unico, fondamentale, e in fin dei conti,
tragico interrogativo: perchè? E' certo che anche la sola consapevolezza
della domanda può farci tutti un po' meno larvatamente umani, di
fronte alla realtà e alle sue scorie, di fronte a quella inquietante
prospettiva che Moreni pone nella braccia di una congiuntura esplosiva
tra elettronica e chimica. Insomma, per seguire la lezione moreniana, siamo
tutti mutanti, calati nostro malgrado dentro un processo inarrestabile
di regressione, che può essere per ognuno più o meno consapevole,
decadente, più o meno estetizzato e goduto. Attenzione, però,
non è un film dell'orrore, non è fiction. E' visione, profetica,
antichissima e feroce. E', in sintesi, Mattia Moreni, con le sue sconcertanti
miscele di pittura-parole-come pugni allo stomaco, che fanno di lui un
protagonista titanico e coltissimo della nostra epoca, e, forse della prossima
futura. Perchè? Risponde: "Quando il corpo scientifico, il corpo
medico, gli intellettuali e gli altri dopo e dopo avranno compreso che
il totale è Chimica, sarà terminato l'umanesimo". Per ora
ci siamo ancora dentro, e la modernità non è ancora cominciata.
Moreni l'annuncia, a suo modo, ponendoci di fronte alle sue opere di una
violenza quasi ipnotica, dove teste e oggetti subiscono le più sciagurate
interpretazioni sotto tempeste di genio e follia che ovunque imprimono
il loro marchio. Un brivido al pensiero di quella "modernità", di
quel tempo-altro, forse vicinissimo di cui Moreni coagula i presagi, di
cui abbiamo quotidiani sentori, e ancora, in un barlume di coscienza, perchè?
|
Home |