Lichtenstein e il Fumetto
In una intervista del 1963 Lichtestein chiariva il rapporto tra il fumetto reale e la sua rappresentazione pittorica.
D. Critici contrari alla Pop Art hanno detto che essa nn trasforma i suoi modelli. E’ vero?
R. Trasformazione è una strana parola. Implica che l’arte trasforma. Non è vero, dà forma. Gli artisti non hanno mai lavorato col modello – solo con il quadro. Quello che si vuol dire in realtà è che un artista come Cèzanne trasforma il dipinto da come noi pensiamo dovrebbe apparire in come egli vuole che appaia. Egli lavorava con il colore ,non con la natura; creava un quadro, delle forme. Penso che il mio lavoro sia diverso dai fumetti – ma non adopererai la parola trasformazione;non credo che il valore di questa parola abbia significato per l’arte. Io do una forma laddove il fumetto non ha una forma nel senso in cui adopero la parola; i fumetti hanno una forma ma non tentano di raggiungere un’unità. Lo scopo è diverso ,lìsi vuole rappresentare e io intendo unificare .E realmente il mio quadro è differente dal fumetto perché in esso ogni segno ha un posto diverso ,per quanto piccola possa sembrare talvolta la differenza,che spesso, se non rilevante, è però decisiva.