Alan Parsons Live Project
I concerti di Firenze (20 ottobre)
e di Mantova (22 ottobre 2004)
A
Firenze era presente un contingente di fan statunitensi (circa una
decina di persone) che ha incontrato almeno diciotto tra i più
sfegatati fan italiani. Di questi, a
Mantova ce n'erano otto, di cui sei che avevano già
seguìto il concerto di Firenze.
La
scaletta è rimasta invariata per i primi tre concerti
(Piangipane, Palermo, Firenze): I
Robot, Damned If I Do, Don't Answer Me, Breakdown/Raven, Luciferamma, What Goes Up, Days Are Numbers, Time, Psychobabble, Return To Tunguska, More Lost Without You, I Wouldn't Want To Be Like You, We Play The Game, Don't Let It Show, Primetime, Sirius/Eye In The Sky, Dr Tarr & Prof Fether, Old and Wise, Games People Play.
La scaletta poi è stata
cambiata per i concerti di Milano e Mantova: "Days
Are Numbers" è stata rimpiazzata da "Limelight", cantata da John
Montagna.
John ha fatto un gran bel lavoro su "Limelight", ed è davvero
molto bello vedere questi ragazzi che aggiungono sempre nuovi brani al
repertorio, così da poter mescolare, potenzialmente, la
scaletta. Heh heh, naturalmente sarebbe stato meglio sentirli suonare
per tre ore, ma si deve fare i conti con la massima dello show business, "lasciate che
vogliano sempre di più".
[Scott ha visto anche il concerto a
Piangipane].
Il
concerto di Firenze si è svolto in un luogo moderno, circolare
all'interno e situato lungo l'Arno, a circa 8 chilometri da Ponte
Vecchio, in modo da prendere un autobus od una breve corsa in taxi dal
centro di Firenze. Io indossavo le mie t-shirt del tour Time Machine
del 1999 ed abbiamo incontrato numerosi altri fan italiani.
È stato il concerto
più affollato, credo tra le 1.500 e le 1.800 persone. Sono quasi
sicuro che fosse tutto esaurito, anche se molte persone facevano avanti
e indietro, e tutti brindavano con le loro bevande prima dello show. È stato un grande
spettacolo, grazie anche al pubblico. Erano così presi e l'hanno
mostrato sul palco. P.J. è scattato davvero per tutto lo
spettacolo, e c'è stato un bellissimo feedback tra il pubblico e
i talenti sul palco. Le improvvisazioni sono state fantastiche,
Primetime è stata stupenda, lunga e molto coinvolgente tra Manny
e Godfrey, il pubblico ha
apprezzato molto, e quando è partita Sirius, tutti si sono
recati davanti alla band e sono rimasti lì per il resto dello show.
Ho guardato il pubblico durante lo spettacolo un certo numero di volte,
e non tutti conoscevano le parole di tutte le canzoni. Comunque, la
maggior parte conosceva Eye In The Sky e sono stato screditato con Old & Wise, dato che *tutti* la stavano
cantando, un enorme momento collettivo da formicolio. Ed Old & Wise
ha avuto un grande effetto sul pubblico, amplificato in Italia dalla
popolarità della canzone. La parte vocale sta per terminare, Steve da una gran rullata al piatto, e il
pubblico pensa che il brano sia terminato, e si scatena: Steve continua
a rullare sul piatto ancora per un po', poi Godfrey inizia con l'assolo
di chitarra che rimpiazza il sassofono e la folla va in delirio! Non ho
mai visto nulla di simile se non a Firenze. S&ra pensa che Firenze
sia stato uno dei migliori spettacoli che abbia visto, suono, luci,
pubblico, band, tutto era
perfetto.
Prima che iniziasse formalmente l'aftershow, John era sul palco per
prendere il pedale per gli effetti (del suo basso). Ora,
sùbito dopo lo show,
c'è stata della ressa sul palco, un paio di persone erano
riuscite a salire fin lassù. Negli Stati Uniti i buttafuori li
avrebbero mandati in ospedale. Qui, invece, gli è stato
gentilmente chiesto di scendere, un'interessante differenza culturale.
Ad ogni modo, queste persone chiedevano cose di ogni tipo,
bastoni, scalette, ecc. Okay, la maggior parte di loro va via, ed
arriva John.
&y gli urla "Posso avere il pedale
per gli effetti?", e tutti
giù a ridere, finché John più tardi ha detto che
quella richiesta non era molto lontana dalla verità. Qualcosa di
simile è successo anche a Mantova: c'era un tipo che stava
chiedendo di poter avere una bacchetta (della batteria), ma chiaramente
non ce n'erano più. O forse stava chiedendo una parte della
batteria, non sono sicuro.
Ci sono stati forti incitamenti
per l'aftershow, credo ci
fossero almeno trenta fan italiani, noi statunitensi ed alcuni altri,
tra cui lo staff del locale e
della promozione. L'aftershow si è svolto all'esterno su una
balconata ad un lato di questo locale circolare. Lisa ha annunciato
ogni membro della band mentre usciva per gli applausi. Tutti hanno
avuto un sacco di autografi e hanno fatto molte foto. Faccio presente
che era la prima volta per molti fan italiani; ma sono rimasto nel
balcone adiacente, e non so aggiungere altri commenti sulle reazioni di
tutti.
Poi, dopo circa 30 minuti, Godfrey si è piazzato sull'altra
balconata che è situata dietro il locale. Ha visto almeno una
dozzina di fan al di fuori dei cancelli ed ha chiesto al personale di
sicurezza di aprirli e far entrare i fan. Un piccolo gesto, ma grande,
che ha significato molto per i fan: dopotutto, penso che questo aftershow sia andato davvero bene in quanto era
"l'evento centrale" per potersi riunire. È stato un evento
disteso, tutti erano su di giri ma gentili, non c'era
nessun'urgenza per permettere a tutti di poter avere autografi,
foto, ecc. Io, &y e Chris stavamo sull'altro balcone e abbiamo
parlato un bel po' con Manny e con chiunque capitasse a tiro, ma al di
fuori del trambusto che circondava Alan.
[...]
A Mantova il concerto si
è tenuto in un cine-teatro (di solito proiettano film anche se
vi sono stati alcuni altri concerti). Contiene circa 800-900 persone e
non ci sono posti scomodi, incluse le balconate che hanno una sezione
ripida, tipo stadio, il che vuol dire che sei vicino al palco ma non
hai mai una testa davanti.
Poiché era l'ultimo show, ci aspettavamo un sacco di
cose comiche sul palco e non siamo stati delusi. Ciò che ci ha
*molto* deluso è stato il pubblico. Sì, c'era il tutto
esaurito, e molte persone vicino a me erano chiaramente entusiaste per
lo spettacolo, ma le prime due file erano sicuramente addormentate. Se
non fosse stato per alcuni fan italiani che chiaramente erano intenti a
trascinare il pubblico fuori dal coma, sarebbe stato brutto. E sarebbe
stato un peccato, perché la band era in forma. E sarebbe facile
parlare della differenza di pubblico tra Mantova e Firenze, ma forse
era per la profondità delle poltroncine, voglio dire che ci si
sprofondava dentro. Come ha di recente detto Sara, se sei in prima fila
hai un dovere da compiere! E chiaramente le persone nelle prime due
file non erano cosa per la quale. Il commento per il resto della serata
è stato "peccato che il vostro ultimo spettacolo non l'abbiate
fatto a Firenze", quello sì che sarebbe stato fantastico e
favoloso insieme.
Ed è stato un peccato,
anche perché le reazioni migliori da parte del pubblico erano
all'inizio di ogni brano. Okay, non è stata un'orgia di urla e
applausi, ma si potevano vedere e sentire ondate di "wow" quando
suonavano pezzi come "What
Goes Up". Si poteva quasi vedere le persone mentre pensavano "grande,
stanno facendo un pezzo da Pyramid". Peccato che ciò non si sia
tradotto in qualcosa d più consistente nell'insieme. In diversi
casi, dato che i fan più accaniti erano così presi, si
vedevano i tre ragazzi della prima fila (John, PJ e Godfrey), che
letteralmente si voltavano a sinistra e suonavano verso la fila I (dove
noi tutti eravamo seduti) e credo che nell'aftershow tutti i membri della band
li abbiano ringraziati per essere stati così entusiasti.
Eppure, il pubblico a Mantova
è stato trattato decisamente in modo diverso. Alcune
osservazioni sparse:
John ha presentato Limelight interamente in italiano, gentile da parte
sua. E ha fatto un gran lavoro sul brano.
Psychobabble: Godfrey ha fatto un'improvvisazione fantastica a Mantova.
Non sono certo di saper descrivere cosa, ma ha fatto di più con
il suo slide ed ha giocato molto di più con le manopole e con i
pedali sui vari effetti. E qui c'è qualcosa che ho notato sia
negli Stati Uniti sia in Italia: un gap generazionale su come il
pubblico ha risposto alle varie canzoni. Alcuni dei brani, Pyschobabble e Return to
Tunguska sono i migliori esempi, mi ricordano di alcune delle
improvvisazioni pre-DSOTM dei Pink Floyd a vari concerti dal vivo. Sono
lunghi, "psichedelici" in alcuni punti e sembrano sopraffarti con il
suono e con una struttura involuta. Mi guardavo intorno e vedevo che le
persone sotto i 40 avevano questa sorta di "huh?" sul loro volto,
mentre gli over-40 avevano questo meraviglioso look alla "oh,
wow!". Lo so, sto generalizzando e probabilmente non ho indicato
correttamente l'intervallo di età, ma l'ho davvero notato molto.
Gradisco ovviamente la parte "indistinta" dello show ma capisco che ciò
è probabilmente in conflitto con quello che gli spettatori si
aspettano di vedere ad uno spettacolo come quello di APLP. Naturalmente
ora dovrebbero prevedere di vedere questo!
Primetime: Il migliore che abbia
visto, sopra le righe. Manny ha cantato ritmicamente delle parti
dell'"assolo condiviso" che ha fatto insieme a Godfrey e che è
andato avanti all'infinito. È stato decisamente migliore di
quello che abbiamo visto a Firenze.
Old & Wise: tutti conoscevano
questa canzone a Firenze e l'hanno cantata con gusto. A Mantova, questa
volta, è piaciuta alla maggior parte delle persone ma nessuno
l'ha cantata. La versione live
adesso termina in modo diverso: Godfrey tira fuori una nota a lungo,
non la conclude, è tutto molto strano ma funziona davvero bene.
È una specie di conclusione che contiene
un'"ambiguità programmata". L'ho sentita per la prima volta a
Ravenna, pensavo fosse un errore, povero me, era programmato.
Don't Let It Show: un'altra
grande reazione da parte del pubblico ma non da tutto il pubblico.
Games People Play: infine PJ ha
chiesto al pubblico di alzarsi in piedi, e tutti hanno obbedito. I fan
più accaniti si sono accalcati davanti al palco e molti altri
hanno seguìto il loro esempio, lasciando da parte le inibizioni,
d in tal modo lo spettacolo si è concluso con fan urlanti su
un'altra grande conclusione di chitarra.
Terminata la "maratona" di Primetime,
Alan ha presentato tutti, dato che era l'ultima serata, compreso il
personale al mixer sul palco (il cui nome mi sfugge), Chuck il production manager, Martina, la
traduttrice, la band, Lisa, Martin l'uomo delle luci e la persona al
sound mixer
person, il solo ed unico Jeremy Parsons! Accidenti, se avessi saputo
che era lì, avrei portato il mio Cd con Dr Evil Time
Machine per un autografo! Alan ha inoltre ringraziato i fan intervenuti
con riferimento allo spettacolo di Firenze.
È stato interessante parlare
con Jeremy sui suoi mixes.
Gli piacerebbe rifare di nuovo TTM dato che sente di "poter fare
meglio" adesso, e abbiamo parlato di come i mix su AVP sono cambiati nel tempo.
Ha detto che è stato fatto un ulteriore mix per Mammagamma 04 che a lui
piaceva di più ma che la compagnia discografica ha
preferito la versione precedente che era stata fatta un anno prima - ed
è questa che c'è sull'album. Poi abbiamo parlato su come
i due remix sono cambiati nel
tempo (partendo da quello che avevamo ascoltato ad agosto 2003).
Ora gli scherzi dello show. È questo che ha reso
questo spettacolo così speciale, sciolto ma realmente "pompato",
e tutto contemporaneamente.
1) The "Ralph Bucket". Qualcuno
(forse PJ) ha portato un secchio prima di una delle canzoni di John. Su
un pezzo di nastro c'era il nome "Ralph", riferimento ad un qualche
problema intestinale che John aveva avuto la notte prima. Alan non ha
colto il riferimento a "Ralph", chiaramente una cosa americana.
Naturalmente tutti gli altri si sono sbellicati sul palco.
2) Let's Do Sinatra. Adesso la
maggior parte dei fan sanno che durante IWWTBLY c'è una breve
interruzione. Quando è accaduto, e John si stava lavorando il
pubblico (lavoro duro a Mantova), tutti hanno lasciato il palco.
Si è guardato intorno, non ha più visto nessuno e ha
iniziato a cantare un classico di Sinatra, "Lady is a Tramp",
accompagnandosi con il basso. Finalmente la band è tornata ed hanno
rilanciato IWWTBLY.
3) La bandana di Alan. Non ricordo
quale canzone fosse, ma PJ stava suonando la chitarra, e Alan si mette
una bandana, il che lo rende simile ad un pirata. Scende giù dal
podio sopraelevato per fare un duetto al microfono con PJ, il quale lo
guarda e si mantiene a stento dallo scoppiare in una risata isterica.
Non credo che Godfrey li abbia visti all'inizio, ma poi ha fatto un
girotondo. Ne è seguìta molta ilarità.
4) Alan il portinaio. Durante
l'incredibilmente lunga sessione di Manny/Godfrey in Primetime, l'unica
altra persona che stesse facendo qualcosa sul palco era Steve. Alan
è sceso, ha trovato una scopa ed ha iniziato a scopare il
pavimento. Heh heh, fortunatamente non ha portato la session alla fine.
5) Mi chiamano The Streak.
All'inizio dello show,
durante un brano in cui PJ non canta (può essere accaduto
durante Breakdown ma non ne sono certo), PJ è venuto sul palco
in mutande. Sì, quanti pensano ad una distrazione di PJ forse
saranno umiliati ma me la stavo facendo sotto per le risate. Ha
passeggiato sul palco per circa 10 secondi e poi è scappato nei
camerini. Poco dopo è tornato completamente vestito.
6) PJ's "Dedication". Abbiamo
scoperto che le prime file degli spettatori a Mantova si comportavano
come se dovessero andare a dormire, ed una donna forse pensava proprio
questo perché *stava* dormendo. Così, PJ è uscito
dalla parte anteriore del palco e ha detto "Dedico il prossimo brano
alle persone in queste file", indicando le prime file della sezione
centrale. La band allora ha iniziato a suonare "Don't Let It
Show". Ora, l'ironia ed il "messaggio" di quella canzone, come l'ha
presentata PJ ed il fatto che quasi tutto il pubblico non madrelingua
non l'abbia capito, ha fatto sì che io e s&ra eravamo
completamente piegati in due. E PJ si è recato davanti al palco,
si è piegato finché le sue ginocchia quasi toccavano
terra e ha cantato direttamente verso questa signora nella seconda
fila. Io ero dietro di lei, circa otto file dietro, così ho
potuto vederlo quasi cadaverico e la varietà di emozioni che ha
avuto durante quei momenti è stata incredibile. Ha tentato
di spingere quella donna verso lo show e stava dando tutto ciò
che poteva. Non sono sicuro che abbia funzionato ma nonostante
ciò la sua performance
è stata speciale.
Fin qui le spiritosaggini. Ora
ancora un paio di considerazioni in ordine sparso.
Il voto agli spettacoli: Steve ha
detto di non aver mai visto nulla come la folla allo show di Varsavia. È stata
una folla enorme ed erano così caldi come non aveva mai visto
prima. Il che poi ha portato la band
a dare dei voti informali dei vari spettacoli, basati sulla loro
percezione delle loro performance
e del comportamento del pubblico. Da questa classifica sono risultati
vincitori gli spettacoli di Varsavia, Zurigo, Copenhagen, Atene e
Firenze.
Luci e suono: Martin, che ha curato le
luci, ha fatto il miglior lavoro che abbia mai visto nei vari APLP show. Io e s&ra abbiamo
convenuto che le luci erano fantastiche, qualcosa del tipo Pink
Floyd-in-uno-stadio ma meticolose, che tenevano sempre il tempo e
realizzate da qualcuno che chiaramente conosce la musica. Le luci a
Mantova sono state fatte particolarmente bene, c'erano così
tanti effetti che è difficile elencarli tutti. C'erano delle
luci verdi rotanti che prendevano bene le cose, ed una luce dal fondo
della scena che colpiva Alan sulla schiena mentre partiva Sirius. Ed il
suono è stato fantastico in tutti i concerti, penso che si possa
ringraziare Parsons e Figlio per questo. Non è stato troppo alto
ed il tutto è stato ben bilanciato.