Haiti - Spagna 4-4 (2-1)

MARCATORI: Guardiola (Spa), Menelas (Hai), Dartiguenave (Hai), Valeron (Spa), Guardiola (Spa), Hierro (Spa), Gilles (Hai), Menelas (Hai).

AMMONITI: Cesar (Hai).

 

CRONACA. {Spagna e Haiti concludono il loro girone eliminatorio dando agio a tutta la loro perizia tecnica. Dal punto di vista agonistico, la partita non ha avuto niente da raccontare: il risultato sarebbe stato assolutamente ininfluente sulla classifica degli iberici e dei caraibici, ormai rassegnati a tornarsene a casa. Dal punto di vista tattico, un'anarchia assoluta che ha esaltato le giocate individuali, le prodezze dei singoli, i colpi dei tanti campioni spagnoli e degli acerbi ma talentuosi giocatori di Haiti. Ne è venuto fuori un pareggio assai poco usuale, un 4 a 4 che ha visto le furie rosse condurre per non meno di due terzi una partita dai continui ribaltamenti di fronte. La Spagna è squadra latina pazza, femmina, capace di farsi ammirare per giocate rapide e imprevedibili come quella che consente a Guardiola di sbloccare il risultato battendo Topo Unto Ferdinand con un delizioso pallonetto. Ma, come certe signore colpite da depressione, la squadra spagnola è anche incline a ripiegarsi su stessa. Non a caso, Haiti riesce nel primo tempo a capovolgere il risultato, facendosi apprezzare per la qualità del gioco, finalmente all'altezza del campionato del mondo. Grazie ad una bellissima trama corale è la punta Menelas a siglare il pareggio, cui segue il punto del vantaggio ottenuto da Dartiguenave con una potente conclusione dalla distanza. Haiti è una squadra ancor giovane e immatura che raccoglie in sè l'estro dei popoli caraibici, le pazzie sudamericane, il frizzantino di certa scuola francese, ma anche la profonda ingenuità dell'anima africana. Si spiega così l'incapacità di amministrare il risultato da parte dei caraibici che si facevano raggiungere in apertura di secondo tempo dalla rete di Valeron. Gli haitiani accusavano il colpo e cedevano il predominio del centrocampo alla Spagna che veniva a concretizzare la propria superiorità prima con Guardiola (doppietta personale) e poi con Hierro. Quando la partita sembrava ormai segnata, accadeva l'imponderabile. In vantaggio di due gol a pochissimo dal termine, la Spagna si faceva rocambolescamente raggiungere. Dapprima, Haiti riusciva ad accorciare le distanze con un diagonale di Gilles che approfittava di una certa distrazione della difesa iberica. Poi ci si metteva la terna arbitrale; Haiti infatti raggiungeva il pari con un gol di Menelas duramente contestato: un probabile fallo a palla lontana (anzi, sicuramente come confermano le prove televisive) di Vorbe; una piccola concessione dell'altrimenti ottimo arbitro sudafricano Van Beertonen, tratto in inganno dal guardalinee Da Silva, che intendeva forse risarcire quello che si può ormai definire Ex Terzo Mondo calcistico dell'inopinato scippo operato ai danni della Repubblica Sudafricana, vistasi privare del Mondiale del 2006 a vantaggio di un paese europeo come la Germania.

INTERVISTE:

Francesco Natali (Hai): "La mia squadra ha dimostrato ancora una volta di aver meritato la qualificazione ottenuta ai gironi eliminatori. Purtroppo non siamo riusciti nell'impresa di battere la Spagna, avversario che poteva essere alla nostra portata. Nell'ultima partita riconosciamo di aver avuto un po' di fortuna soprattutto con il gol del pareggio, che forse non era valido, comunque avevamo meritato il pareggio".

Andrea Bachini (Spa): "Siamo un po' delusi per il risultato, perchè farci recuperare due reti non è mai bello; forse abbiamo peccato di presunzione. La partita è stata spettacolare, sicuramente avrà divertito i tifosi: speravamo di chiudere con una vittoria, ma non è andata così. La delusione è dovuta soprattutto al gol del pareggio: Van Beertonen e Da Silva probabilmente hanno sbagliato, ma accettiamo la decisione con sportività".

 

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