Uruguay - Germania 1-3 (0-2)

MARCATORI: Nowotny (Ger), Babbel (Ger), Jeremies (Ger), Dario Silva (Uru).

 

CRONACA. Esaltante prova della Germania che grazie ad un primo tempo stellare si assicura il successo e con esso il diritto di disputarsi il titolo contro l'Iran in una finalissima che si preannuncia di elevato contenuto spettacolare. Chiamato a sovvertire il pronostico, l'Uruguay si scioglie dinanzi ai panzer tedeschi, impersonando il ruolo dell'agnello sacrificale. Lo squadrone teutonico chiarisce sin dall'avvio le sue intenzioni, arrecando subito due serie minacce alla porta di Carini, chiamato ad un duplice difficile intervento. Il portiere uruguayano prima si oppone alla conclusione di Ballack, poi si supera respingendo un tiro di Bierhoff, pronto ad indirizzare verso la porta il pallone appena respinto dal palo. Le manovre tedesche si susseguono senza soluzione di continuità: anche i difensori partecipano alla manovra e giungono sovente al tiro. Non a caso è proprio un difensore, Nowotny (non nuovo a simili prodezze), a sbloccare il risultato, coronando gli sforzi della squadra. Stupendo il suo diagonale che si insacca alle spalle di un incolpevole Carini. Il vantaggio moltiplica le forze dei tedeschi, assoluti dominatori del campo. Non si deve attendere molto per l'inevitabile raddoppio che giunge ancora ad opera di un difensore. Stavolta è l'ottimo Babbel ad iscrivere il proprio nome nel tabellino grazie ad un pregevole tocco d'esterno che si infila nell'angolo basso alla destra di uno sconsolato Carini. Il raddoppio della Germania ha l'effetto di una sferzata per i sudamericani che tentano di reagire. I tedeschi tuttavia controllano agevolmente. La reazione dell'Uruguay si concretizza in un debole tiro di O'Neill che non impensierisce Kahn. E' invece la Germania a sfiorare la terza rete con Ballack che colpisce il palo esterno e successivamente con Scholl, sul cui tiro Carini compie un intervento davvero prodigioso. Le squadre vanno al riposo con il doppio margine di vantaggio a favore dei tedeschi: un punteggio di proporzioni inferiori rispetto al netto divario sussistente tra le due squadre. La seconda frazione di gioco ripropone il medesimo copione del primo tempo. Il centrocampo tedesco controlla il gioco e assicura con continuità rifornimenti alle punte. La manovra corale prevede l'avanzamento a turno degli uomini del pacchetto arretrato. In una di queste incursioni è Jeremies a presentarsi di fronte a Carini ed a trafiggerlo con un siluro che si infila sotto la traversa. E' la rete che chiude virtualmente la partita. La Germania può ora rallentare il ritmo e lasciare l'iniziativa all'Uruguay. L'inoperoso Kahn è chiamato in causa da O'Neill che si vede ribattere il tiro da buona posizione. Nella replica tedesca è di nuovo Babbel a colpire l'esterno della rete. Poi è Kirsten a tentare la soddisfazione personale, ma la difesa uruguayana si rifugia in angolo. Generoso l'assalto finale dell'Uruguay alla ricerca del punto della bandiera che giunge ad opera di Dario Silva, il cui delizioso pallonetto sorprende Kahn, temperando solo in parte l'amarezza dei tifosi della Celeste. L'ultima conclusione del match è di Bierhoff, ma il tocco del centravanti tedesco viene bloccato sulla linea da Carini. Su questa azione si chiude l'incontro: la Germania pone la sua candidatura per il titolo mentre all'Uruguay non resta che lottare per il sempre prestigioso terzo posto.

 

INTERVISTE:

Simone Perna (Ger): "Ottima prestazione della mia squadra. Com'è strana la vita: ci erano piovute addosso pesantissime e giustissime critiche dopo lo stentato pareggio, raggiunto in extremis, con l'Honduras all'esordio e oggi invece mi trovo, per il secondo anno consecutivo, a dover commentare l'ingresso in finale della mia squadra. Sulla partita credo che ci sia poco da dire: i ripetuti complimenti ricevuti, al termine della gara, dal pittoresco ma validissimo allenatore dell'Uruguay valgono per me più di ogni commento!!!".

 

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