Uruguay - Haiti 5-1 (2-1)
MARCATORI: Recoba (Uru), Recoba (Uru), Dartiguenave (Hai), Recoba (Uru), Recoba (Uru), O'Neill (Uru).
AMMONITI: Cesar (Hai), Pierre G. (Hai)
CRONACA. Dopo un 4-1 subito dalla forte Australia, Haiti riesce a far peggio contro l'Uruguay, essendo sconfitta addirittura per 5-1. Il punteggio di questo match non è però veritiero: infatti la squadra caraibica per 75' aveva giocato quasi alla pari contro più quotati avversari, ma nell'ultimo quarto d'ora ha lasciato per strada la concentrazione subendo 3 reti. L'Uruguay conquista quindi la matematica qualificazione grazie ad una prova maiuscola, che riscatta le prestazioni non totalmente soddisfacenti contro Australia e Spagna: l'obiettivo degli uruguaiani è stato comunque raggiunto e questo è l'importante. Dopo un inizio stentato, la squadra di mister Stella fa vedere cose positive rendendosi pericolosa con un paio di conclusioni di Garcia: la prima termina sul fondo, sulla seconda è bravissimo il portiere Ferdinand, autore oggi nonostante i 5 gol al passivo di una buona gara. L'allenatore Natali spiegava nella conferenza stampa precedente alla partita che il suo portiere è soprannominato ad Haiti Topo Unto: il nomignolo gli ha portato fortuna (per la sua prestazione, non per il risultato). Prima dell'avvio dell'incredibile show del Chino Recoba, è proprio Haiti che tenta l'inaspettato vantaggio: Menelas non è però preciso nel finalizzare la bella azione di Dartiguenave. Nel capovolgimento di fronte Alvaro Recoba si fa perdonare lo scorso Mondiale non positivo: prende per mano la squadra e fa capire di essere in un momento di forma straordinario. Con due conclusioni imprendibili anche per Topo Unto Ferdinand regala un doppio vantaggio all'Uruguay. Sul 2-0 il team sudamericano rallenta decisamente il ritmo delle operazioni, rifiatando. Haiti, squadra abbastanza accorta, intuisce che questo è il momento giusto per spingere sull'acceleratore: i fatti danno ragione alla scelta di Natali. Carini viene quindi impegnato un paio di volte prima di capitolare: il centrocampista Dartiguenave, fulcro del gioco haitiano, si intrufola tra le maglie difensive avversarie e batte a colpo sicuro. Il 2-1 ridà morale e speranza ai caraibici, che però non considerano la reazione uruguaiana: prima del duplice fischio è ancora Ferdinand a dire no a Mendez. La ripresa vede Haiti timidamente rivolta all'attacco; l'Uruguay, invece, è molto attento a non subire una rete che avrebbe riaperto i conti. I rosso-neri non sembrano però avere più molte energie da spendere e la Celeste ne approfitta. Recoba e compagni, più freschi degli avversari, si scatenano nel quarto d'ora finale: non solo segnano altri 3 gol, ma costruiscono una serie abbastanza lunga di occasioni, molte delle quali ben sventate da Topo Unto Ferdinand. El Chino si erge, così, a protagonista incontrastato della partita e, probabilmente, dell'intero Mondiale fino a questo momento: con due sinistri tanto micidiali quanto precisi porta a 4 le sue reti e quelle dell'Uruguay (eguagliando il record di Alan Shearer, il quale però aveva segnato 4 gol nelle qualificazioni); chiude le marcature Fabian O'Neill, con una bella conclusione nel set. L'Uruguay si qualifica quindi ai quarti di finale, dove potrebbe incontrare la Repubblica Ceca, allenata dal fratello Marco. Sicuramente questa schiacciante prova di forza non potrà rassicurare Iran e, come detto, Repubblica Ceca, anche se il calo haitiano nel finale è stato davvero verticale. Per quanto riguarda i caraibici, il discorso qualificazione è chiuso: resta però da disputare il match contro la Spagna, che potrebbe regalare i primi punti mondiali alle due compagini.
INTERVISTE:
Francesco Stella (Uru): "Esti estan mi juegadores antes lo partido contra Haiti!! Ahora tu entiende, mi amigo y hermano Marco Vignolo Jarjinho, porqué hemos ganado por 5 a 1 !?!?!?" Per vedere le immagini dei giocatori uruguaiani basta scrivere a go-dai@oocities.com e vi arriveranno a casa in men che non si dica!
Francesco Natali (Hai): Ecco il micidiale racconto del CT di Haiti di un difficoltoso ritorno in patria: "Purtroppo la nostra squadra è stata travolta dopo essersi ben comportata nel primo tempo, cosa questa che si era ripetuta nella partita precedente. Nella fase iniziale la squadra stava reagendo bene allo svantaggio subito dopo il 1 gol, stava bene e costruiva azioni pericolose. Poi c'è stato il crollo della difesa. Paghiamo l'inesperienza e la giovane età dei giocatori, non abituati a giocare su palcoscenici mondiali. I giocatori sono rientrati in serata ad Haiti con un volo charter; purtroppo la sportiva prestazione offerta in campo non è' stata bissata da un altrettanto civile comportamento sull'aereo e dopo l'atterraggio, i giocatori haitiani, vistosamente ubriachi hanno assalito l'equipaggio con insulti orribili, sputato dai finestrini (un jet dell'Air-India è dovuto atterrare per vari scaracchi sul vetro davanti) defecato sulle poltroncine dei piloti, scritto sulla carlinga con grossi pennarelli neri "a noi ci fate una sega" e aggredito due hostess obbligandole a rapporti inusuali. Il regime militare haitiano, per nome del suo presidente-dittatore Jean-Baptiste-Mutandas, ha deciso di non punire la propria squadra severamente, si è limitato ad una notte in prigione per tutta la compagine, in una cella di mq.6 piena zeppa di pedofili jamaicani in attesa di esecuzione". La domanda sorge spontanea: come farà Haiti a disputare il suo ultimo incontro contro la Spagna?