BIOGRAFIA
John Cunningham è nato a Liverpool negli anni sessanta. Non stiamo però parlando di Mersey-beat revival ma di un artista capace di toccare le corde del cuore con melodie senza tempo, pochi accordi di chitarra e una voce fragile ma allo stesso tempo calda.
Dopo aver suonato per un poco nei Curtain Twitchers (assieme a Jane Fox delle Marine Girls), John inizia a registrare per conto suo fino ad attirare l'attenzione della etichetta indipendente di Brighton La-di-da, che nel 1989 da' alle stampe il suo primo disco, 'Backward Steps'. Si tratta di un mini-LP in cui tre canzoni sono co-prodotte da Stan Cullimore (degli Housemartins). Il lavoro viene poi ristampato nel 1992 in formato CD con l'aggiunta di 5 nuove canzoni registrate tra il 1989 e il 1991.
Il primo vero lavoro compiuto di John è 'Shankly Gates', che rivela una scrittura piu' rifinita e una leggera inclinazione per le atmosfere jazz, ma anche toni piu' nostalgici. Gli arrangiamenti diventano piu' sofisticati e personali e 'Shankly Gates' ottiene ottime recensioni soprattutto in Francia (specie dal prestigioso 'Les Inrockuptibles') e in Giappone, dove Cunningham viene invitato per una serie di concerti sold-out. Sfortunatamente il successo non supera i confini della critica piu' attenta e di pochi buongustai, come del resto accaduto in precedenza a tanti autori cui spesso John è comparato (Nick Drake, Robert Wyatt, Mark Hollis).
Il disco successivo, 'Bringing in the Blue', con il suo mood lento e melanconico e i preziosi arrangiamenti orchestrali, non è destinato a migliorare questa situazione.
Quando la coraggiosa La-di-da chiude i battenti per lungo tempo non si hanno notizie di John, fatta eccezione per un solitario 45 giri accreditato ai Johnson, in effetti una band formata da John, Tony Stevenson, Paul Portinari and Julian Tardo, con precedenti esperienze negli EARWIG e INSIDES.
L'arrivo di 'Homeless House' spezza così un silenzio di ben quattro anni. Le otto nuove canzoni provengono da alcune sessions tenutesi a Brighton nel 1998, con l'aiuto di Julian Tardo. Si tratta di brani melodici che scorrono quietamente con un incedere quasi classicheggiante, ben aiutate dai testi poetici. L'affascinante semplicità di questo album non può non ammaliare gli amanti dell'odierna scena neo-folk (Ron Sexsmith, Elliott Smith, Will Oldham), ma anche chi ha sempre conservato con amore dischi come 'Pink Moon' di Nick Drake.
John sta ora completando un nuovo lavoro, dovrebbe intitolarsi"Somewhere under the rainbow" ed essere disponibile nella seconda metà del 2001.
Non possiamo che sperare che il rinnovato interesse della stampa, delle case discografiche e degli appassionati nella new acoustic music, possa portare un po' di fortuna a tutti quegli artisti che, come John Cunningham, sono stati per anni i misconosciuti portabandiera di questo movimento musicale, che ha origini ben piu' lontane di quel che si immagina!