"Emozionante", con questa parola si puo'
forse riassumere cos'e' quella spendida macchina chiamata F4. Tralasciando
la filante carena, l'affusolato cupolino e l'anoressico cruscotto, dei
quali tanti altri hanno gia' parlato, tentero' di descrivere cosa si provi
su questo gioiello italino sulle strade di tutti i giorni. Il motore parte
pronto all'avviamento anche a freddo ed il suono pare provenire da tutto
intorno al pilota che sta in sella e non da sotto o da dietro: merito forse
degli scarichi brevettati e dell'air box che creano risonanze sorde, ben
piu' basse di una 4 cilindri japponese. La prima entra con un debole "clack"
e la frizione e' morbida da azionare.
Diciamo subito che la posizione in sella
e' sacrificata si', ma non come ci si aspetterebbe da una moto del genere:
insomma, a patto di non essere piloti da un metro e novanta, ci si puo'
stare. Forse l'unico fastidio viene dato dalla forma del sottosella che
ti costringe a gambe aperte quando sei fermo al semaforo.
Partiamo e subito si ha una sensazione
di leggerezza impressionante, scaldiamo un po' le gomme e sembra di avere
un 125 tra le gambe non un 750 a 4 cilindri tanto e' stretta. Il motore
gira fluido con una regolarita' impressionente ed ha un buon tiro gia'
dai 4.000 giri. Se accelera di piu' viene quasi da cambiare prima del solito
per sfruttare la coppia che (sembra esserci) a disosizione. Ci fermimo
al semaforo e qualche curioso dalle auto di fianco ci scruta...eh, la F4
fa un bel vedere...
Ripartiamo mettendo le marce in rapida
successione ed il cambio si rivela correttamente spaziato e docile, assecondato
da una frizione pressoche' perfetta: con questa moto ci si potrebbe tranquillamente
andare sul lago con la ragazza. Imbocchiamo
la superstrada e decidiamo di sentire cosa puo' dare questo motore: mettiamo
in terza e spalanchiamo e qui la F4 si trasforma: il rumore di scarico
diventa
nettamente piu' alto e dall'aspirazione
giunge un rumore roco, potente ed estremamente gasante. E' un rumore totalmente
diverso da una japponese, sembra quasi che l'air box non ci sia o sia uno
kittato alla grande: semplicemente splendido. Non ci sono particolari botte
di potenza ma e' tutta una continua progressione fino al limitatore, anche
se ad "orecchio" ti verrebbe da cambiare molto prima. Tanto era agile nella
conduzione "lenta" tanto divenda rigorosa nel veloce, sconcerta per certi
versi che raggiunto un certo limite, si debba agire con il corpo per buttarla
giu' veramente, per arrivare o cercare di farlo, al limite naturale di
questa moto, comunque ben al di sopra delle capacita' di qualunque mortale.
I freni forse sembrano poco pronti a gestire tanta veemenza, ma puo' essere
un impressione data dalle scariche di adrenalina piuttosto che un analisi
super partes. Torniamo a casa trotterellando e la F4 non borbotta e non
strappa dando l'impressione di essere un motore di cubatura ben maggiore
che non un 750. L'Agusta e' una moto "emozionale" ed "emozionante" come
poche al mondo, ma per certi versi "user friendly", un'aggettivo che si
usa spesso per quelle moto definite confidenziali, facili.
Il prezzo? Ci sta veramente tutto, e forse
sono stati anche bravi a contenerlo in soli 32 milioni. Se poteste vederla
senza le carene capireste...
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