Proprio forti questi pazzi argentini che tornano alla ribalta dopo "Rey Azucar" (1995) con "Fabulosos Calavera".
Quest'ultimo lavoro risulta nel complesso molto più eterogeneo del suo predecessore, in quanto si sconfina in territori che precedentemente avevano già parzialmente sperimentato (leggi come: cambi di tempo "impazziti" e chitarre elettriche incontrollabili!).
Il brano d'apertura "El muerto" è uno di quelli più "normali" (si fa per dire!), che si gusta tranquillamente, qui il mambo e i ritmi latini a loro cari ogni tanto impazziscono con la chitarra che prendil sopravvento sul resto.
Il successivo "Surfer Calavera" è anche peggio! Chitarra, basso e batteria funkeggianti sul tappeto di fiati iniziale quando il tutto prende una brusca accelerazione (punk!!!)non appena iniziano iniziano a cantare, per poi tornare ad atmosfere nuovamente "rilassate" nei ritornelli.
E c'è dell'altro!
"El Carnicero de Giles" è un assalto death-metal!!! Per 20 secondi sembra di sentire i Napalm Death che sfociano all'istante in un jazz molto rilassato con pianoforte e fiati?!?! Altri assalti si ripeteranno nuovamente nel corso del brano... ... che si siano ascoltati un po' troppo "Torture Garden" di John Zorn? Agghiacciante!!!
Torniamo alla normalità (ultimamente questa parola non ha più lo stesso significato!) con "Sabato", con soluzioni sonore analoghe ai primi due brani.
Divertente è "Howen" con atmosfere quasi western (la chitarra sembra uscireda un disco di Duane Eddy!)
Troviamo atmosfere jazz in altri brani sebbene non sempre (anzi, quasi
mai!!) ortodosse, come in "A Amigo J.V.", brano
molto rilassato che possiede belle melodie vocali, in "Calaveras yDiablitos"
invece si flirta con il reggae.
Molto interessante è "Nino Diamante" con un ritmo molto particolare e con qualche fuga nel rock.
Uno dei miei brani preferiti è "Il Pajarito" con un riff di chitarra micidiale e percussioni eccezionali dal ritmo incalzante, quasi quasi lo definirei "punk latino".
Anche "Piazzolla" è strampalato!!! Per dedicare ad Astor Piazzolla (grande fisarmonicista tango argentino) un brano punk con ritornelli alla NOFX non bisogna essere proprio sani di mente!!!
Gustosa "Amnesia", una dolce ballata con qualche incursione nel rock, e il quasi-valzer finale "A.D.R.B."
Insomma un disco divertentissimo da ascoltare senza preclusioni verso
alcun genere musicale, e penso anche che chi, come me, ama i grandissimi
Mano Negra non possa rimanere indifferente a questo gruppo, sebbene non
me la sento di affiancarli poichè non sono gruppi molto simili fra
loro anche se il territorio musicale è praticamente lo stesso.