Punk Reggae Party

Para Todos Todo Nada Para Nosotros

(Gridalo Forte Records)
 

Questa volta ho per le mani due dischi, usciti entrambi quest’anno (1997), di una delle etichette indipendenti italiane più interessanti, la Gridalo Forte Records.

    Il primo dei due dischi, "Punk Reggae party" è uscito l’estate scorsa con la partecipazione di gruppi italiani provenienti un po’ da tutte le zone dello stivale come, ad esempio, i sardi Kenze Neke e i bergamaschi Arpioni.
    Proprio i Kenze Neke aprono le danze con "Entula", un brano ska-reggae (con una incursione nel punk-rock più tirato) cantato in sardo come poi più avanti ci regaleranno (con la stessa formula, più o meno) "Happ’Olatu".
    Ottima la ska version di "Stalingrado" (mitica canzone dei mitici Stormy Six, formazione progressive rock e folk milanese degli anni ’70) e "All’attacco" degli Arpioni, mentre i romani Klaxon partecipano con lo splendido rock-ska "Solo una guerra".
    I Radio Zona Est ci propongono i brani "Re e regine" e "Sogni in promozione" mentre gli Orizzonte Rosso (con ex componenti della Banda Bassotti in formazione) ci regalano due brani ska "Intanto che te riposi" e "La guerra del fuoco" chiudono poi Coccia Dread col suo raggamuffin "Zompa" e l’ottimo reggae dei Radici nel cemento "Quietness".
Il tutto registrato e mixato da Kaki Arkarazo (chi è mai costui? Mi direte) chitarrista e fonico dei disciolti (pure loro) Negu Gorriak, uno dei gruppi baschi più famosi.
 
    Il secondo disco di cui mi accingo a parlare, "Para Todos Todo Nada Para Nosotros", è anch’essa una raccolta di brani di vari gruppi che, a differenza del precedente, raccoglie 15 gruppi un po’ da tutto il mondo (baschi, spagnoli, francesi, argentini, italiani, inglesi) di vari generi (rock, punk, ska, raggamuffin e altro) che hanno già collaborato con la Gridalo Forte in passato, i quali, partecipando a questo disco, esprimono la propria solidarietà all’EZLN.
    E’ necessario dire che i proventi della vendita di questo disco andranno in progetti di solidarietà con le comunità indigene del Chiapas, tramite l’associazione nazionale "YA BASTA" per la dignità dei popoli contro il neoliberismo, nata circa un anno fa dall’unione di vari comitati nazionali, attualmente ci sono vari progetti in corso, come, ad esempio: la costruzione di una piccola centrale idroelettrica, decine di piccoli centri di salute, una clinica e scuole di formazione per il personale addetto a queste strutture.
    Passiamo al disco che si apre con il raggamuffin dei Todos tus muertos ("Alerta Guerrillas") e Spook and the Guay ("El Muneco"), abbiamo poi i Ghetto 84 con "Papeete mon amour", un divertente  brano reggae-punk.
    Eccezionali i King Prawn con l’interessante connubio fra punk, rap e reggae "Bossman’s bleeding", a cui fanno seguito i già citati Negu Gorriak con "Begirunea", i Radici nel cemento con "Tuoni e lampi", gli Arpioni ("Zapata").
    Arrivano poi Color humano ("Lagrima de sangre") e la Banda Bassotti con "Viva Zapata". Hechos contra el decoro ci ritroviamo nuovamente alle prese col raggamuffin di "Radio Rabiamuffin" molto curato con arrangiamenti  jazz e una voce che mi fa tornare alla mente quella dei 99 Posse.
    Troviamo anche qui i Klaxon (complimenti per la bella voce del cantante) con il trascinante ska "Alla mia nazione" (testo di Pier Paolo Pasolini!).
    Ecco allora il combat-folk contaminato con lo ska dei Xenreira("Mesmo berce, mesma loita"), il non contaminato dei Tupamaros ("Sciopero"), molto belli entrambi.
    Si chiude con i Gang (l’unica grossa band italiana che partecipa a questa raccolta) con "Comandante", inclusa anche nel loro ultimo splendido album "Fuori dal controllo", e R.D.E. ("La Selva").

P.S.
Questa, come alcune altre, è una mia recensione pubblicata anche su un periodico studentesco di Forlì nel '97...
 

 

 
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