I CHITARRISTI DEL 2000

A fine secolo, come d'uopo, si tirano le somme. In anticipo di un anno dal nuovo millennio, le riviste musicali dedicate alla chitarra sfoggiano la loro cultura storica e giudicano gli eroi delle sei corde. Mi sono imbattuto in classifiche e rassegne, non prive d'interesse, che hanno riconosciuto un alto merito al nostro carissimo Yngwie Malmsteen. L'importanza del rilevante risalto dato a Yngwie è ancora maggiore di quanto si può leggere dagli articoli dei critici musicali. Riviste come Metal Shock, Metal Hammer (non specializzate in tecnica chitarristica) sono sempre larghe e favorevoli nei loro giudizi o quasi, la cosa interessante viene dalle riviste di tecnica chitarristica, ben più severe ed attente ad un giudizio comparativo musicale generale molto profondo. A partire dal 1993 queste riviste, soprattutto Chitarre, non hanno mai trattato molto bene Yngwie, anzi con l'uscita di Fire& Ice hanno sempre parlato di lui con antipatia criticandolo di fare sempre le stesse cose. Negli ultimi due anni, visto il declino fulmineo dei nuovi chitarristi, anche Chitarre sembra essersi ricreduta. Il supplemento "Chitarre" di Novembre, che raccoglie il referendum dei lettori sul chitarrista del 20° secolo, il nostro Eroe figura al 16° posto.

I primi 10 sono:
1) Hendrix 2) Van Halen 3) Clapton 4) Page 5) Segovia 6) BBKing 7) Blackmore 8) Beck 9)Steve Vai 10) Santana.

I lettori della rivista, come si può immaginare, hanno una certa età e non sono molto orientati all'Heavy, ma piuttosto all'Hard Rock, leggendo questa classifica in chiave heavy Malmsteen è 2° dopo Van Halen, non considerando Steve Vai metallaro ovviamente. Fin qui la decisione dei lettori, poiché oltre i primi dieci, la Redazione sceglie tra i cinquanta chitarristi votati altri 12 che rappresentano al meglio lo strumento, da Chet Atkins a Paco de Lucia, Yngwie è 8° unico nel suo genere. Conoscendo l'orientamento stilistico della redazione e dei redazionisti dell'autorevole rivista, devo ammettere d'essere molto soddisfatto e di non poter nascondere un gran sorriso sotto i baffi. Con la fine del periodo Grunge e con le scarse prestazioni dei cloni malmsteeniani, questo è stato un anno d'oro che raccoglie i meritatissimi frutti di Millenium e Alchemy. Bellissima è la copertina di Guitar Young che ritrae Malmsteen e Steve Vai insieme, forse i più grandi innovatori della chitarra dopo Hendrix. Il primo la innalza degna di primo violino in un'orchestra classica, il secondo espandendo i suoi confini di là dello strumento. Auguro buon ascolto a tutti, ricordando che il nostro maestro non è solo grande e da ascoltare per le fulminee scale, ma soprattutto per le melodie con le quali è già passato alla storia. Funamboli ce ne sono molti ma in classifica non finiscono mai.

Joseph Tete Silenski

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