Intervista ad Yngwie su Metal Forces (Gennaio 1989)



SPACE "ODYSSEY" - DAVE SHACK INCONTRA IL CHITARRISTA YNGWIE J. MALMSTEEN



Sheffield sembrava il posto appropriato per 'catturare' il chitarrista Yngwie J. Malmsteen e i suoi Rising Force durante il loro recente tour inglese. Era il loro penultimo show e io vedevo una connessione tra la città e il più completo axe-hero del momento. Qual'è la connessione? Ambedue producono un heavy metal raffinato e di qualità. Sono le 16.30 e, mentre me no sto seduto nella mia stanza d'albergo, bevo caffè e penso alle domande che ho preparato. Mi concentro sull'artista o sulla musica? Sull'ambito personale o su quello professionale? Sulle notizie scandalistiche o sull'abilità? Bene, giudicate voi stessi...

      Ora sono le 18.30 e me ne sto seduto con un Bud ghiacciato (non è il mio preferito, ma meglio di niente)... la "Sheffield City Hall" è vuota, se si eccettuano la band, la crew ed io. Sul palco, il sound-check è in pieno svolgimento... Yngwie suona con un lungo e pesante soprabito, mentre il cantante Joe Lynn Turner indossa un giubbotto di pelle e dei guanti; è freddo, freddo come il mio Bud. "You put me in the deep freeze" - canta Joe da una delle migliori ballate dei Rainbow - "next to the frozen peas!" Yeah, il morale è alto sia per la band, sia per la crew e io rido allo scherzo; poi, ridono abbondantemente anche i Rising Force di Malmsteen - così sono universalmente conosciuti. Innanzitutto, hanno un eccellente album - "Odyssey" - che vende dovunque; in secondo luogo, hanno quasi completato un tour di successo in Inghilterra; infine, stasera hanno un sound eccellente. Oltre ad Yngwie e a Joe Lynn Turner, i Rising Force comprendono Anders Johansson (batteria), Jens Johansson (tastiere) e Barry Dunaway (basso) - la line up (senza Barry, ma con Bob Daisley) che ha inciso "Odyssey", album che incredibilmente ha riportato una valutazione di soli 65 / 100, atto di "gentilezza" di Garry Sharpe nel n° 29 di Metal Forces. Secondo me, l'album mostra in pieno l'enorme talento di Malmsteen. Questo, in parte, è stato raggiunto con la collaborazione di un cantante della statura di Joe Lynn Turner... basta prendere il recente singolo "Heaven Tonight" o la grandiosa "Crystal Ball" per un esempio della perfetta interazione tra l'uomo (Turner) e la macchina (Malmsteen)! Un grande elogio, in verità, ma non necessariamente trasferibile nella situazione live; di questo parleremo più tardi...

      Incontrare Yngwie per la prima volta è un'esperienza interessante, anche se leggermente preoccupante; è un uomo imponente, alto, ben fatto, gentile fino ad un certo punto... è una persona che eventualmente sembra nutrire simpatia per la tua conversazione e che mostra una solida conoscenza dell'inglese. Oltre a questo, comunque, Yngwie appare alquanto riservato, cauto e anche imprevedibile. Ci incontriamo prima dello show, nel backstage, in un piccolo camerino arredato con un divano, un amplificatore, una chitarra per allenarsi e un tavolo colmo di cibi e bevande a cui Yngwie 'attinge' dall'inizio alla fine dell'intervista. Ho parlato dell'imprevedibiltà, non è vero? Bene, perché durante l'intervista è scattato in piedi due volte, dapprima scagliando attraverso la stanza una lattina vuota e poi spargendo per il camerino un pacchetto di M&Ms! Leggermente innervosito, devo ammettere che mi ha indotto ad iniziare l'intervista con una domanda facile e alquanto retorica...


- COM' E' ANDATO IL TOUR?
E' stato eccezionalmente di successo; abbiamo avuto il tutto esaurito quasi ad ogni concerto. Pensavo che il tour mondiale andasse bene, ma non così bene... c'è un feeling magnifico. E' stata davvero una 'passeggiata' molto tranquilla e spero che il tour nel resto dell'Europa vada così bene. Dovunque è stato grande, davvero, benché io pensi che i 2 concerti migliori siano stati nel Galles e a Manchester. Sfortunatamente non abbiamo potuto suonare in Scozia; mi sarebbe piaciuto, ma non abbiamo potuto perché avevamo un programma di date serrato e non c'era nessuno spazio disponibile. Sono stato davvero soddisfatto che tutte le nostre songs siano state bene accolte, non solo quelle tratte da "Odyssey", ma anche quelle dei miei precedenti albums. Mi ha soddisfatto anche la positiva accoglienza riservata agli strumentali... è bello sentire la musica stando in piedi, sai? Complessivamente, comunque, ho scoperto che siamo molto più popolari di quello che pensassi; lo so, l'ammontare delle vendite dell'album non è sbalorditivo, ma è definitivamente adeguato. L'unica nazione di cui sono stato scontento sono gli Stati Uniti, dove siamo stati gli headliners ma il più delle volte siamo riusciti ad attirare solo i 3 / 4 del pubblico. Sai, c'erano davvero troppe bands in giro per i tours.

- PENSI CHE QUANDO LA GENTE VIENE AD UN CONCERTO DI YNGWIE, VIENE PER AMMIRARTI COME CHITARRISTA O PER L'INTERO SHOW (LE LUCI, LO SPETTACOLO, L'ATMOSFERA... )?
E' una buona domanda e ritengo che sia un mix di ambedue le cose. Certamente penso che molti vengano per vedermi suonare... li 'sento' mentre guardano le mie dita e tengono le note, lo sai? Ma, ovviamente, ci sono altri - un po' meno, forse - che vengono per l'intero aspetto visivo dello show e della musica di tutta la band. Trovo che sia difficile descrivere la mia musica a parole, ma posso dire che c'è un tema, una linea comune che la percorre e che è sempre melodica. Per questo, penso che la melodia non sia inutile, ma piacevole. E' una musica heavy con influenze classiche, potente e orientata al virtuosismo: questo è tutto! Dal vivo c'è anche un senso di libertà e spontaneità, fatto molto importante...

- QUI PARLI DI SPONTANEITA', MA PER UNO CHE HA AMMESSO DI PERSEGUIRE LA PERFEZIONE QUANTO RISULTA FRUSTRANTE SUONARE DAL VIVO DOVE OGNUNO, TE COMPRESO, FA ERRORI?
Ah! Bene, io sono un po' perfezionista, ma bisogna suonare con feeling e bisogna lasciare che questo scorra - non è bello essere come un fottuto dattilografo! Quando uno corre di qua e di là - cosa che io faccio - pensa solo a lasciar cadere le note... io allestisco un show serio, corro dappertutto e penso che ne valga la pena. Se vuoi che io sia perfetto, allora puoi ascoltare il mio fottuto album! In studio tendo ad improvvisare, gli assoli sono incisi alla prima ripresa e poi boom!... sono al di fuori delle categorie. Certamente non sono perfetto, ma ci sto provando!

- IL TERMINE "PURISTA" SEMBRA UNA PAROLA MOLTO ALLA MODA IN QUESTO MOMENTO... TU LO SEI?
Sì, penso di esserlo, ma non sono eccessivamente rigoroso. Voglio fare le cose a modo mio, certo, ma ascolto anche altri stili... lo sai. Sai quella gente che ha... come si dice?... i paraocchi...

- UNA VISIONE RISTRETTA?
E' questo, penso che abbiano un punto di vista sbagliato e che siano anche nocivi per la musica, non sono utili a nessuno. Se alcuni vogliono essere così pretenziosi da definirsi puristi, allora riguardo a me stesso va bene... ma io sono un purista solo in questo: non intraprendo nessuna di quella falsa merda, voglio il meglio... come quest'orologio, ad esempio, se non è il migliore non lo voglio. In questo senso penso di essere un purista.

- CHE TIPO DI ATTREZZATURA STAI USANDO ORA?
Ovviamemte le mie chitarre sono Fender Stratocaster e, al momento, penso di averne 65. Uso 24 testate Marshall da 50 watt e 27 casse Marshall 4 x 12. Nessuno sembra più fare questo, cioè usare una grande backline Marshall... un vero peccato perché penso che sia fantastico! Come effetti, ho una coppia di echo units e una Gibson acustica. Per quanto riguarda le mie chitarre preferite, sono due: la Stratocaster Candy-apple Red del 1959 e quella color crema del 1969 che è sulla copertina del mio primo album.


* * *


      Parlando dell'attrezzatura, è giunto proprio il momento di interrompere qui l'intervista e di dare un rapido sguardo allo show. Sta cominciando... in mezzo a onde di ghiaccio secco, svariate esplosioni e una tempesta di luci, "Rising Force" esplode sia dagli amplificatori, sia - se si vedesse che cosa intendo - dalle ali... qui stiamo parlando di abilità, di un'abilità assolutamente perfetta. Yngwie è un'apparizione: un momento è accovacciato, il momento successivo percorre alla massima velocità la lunghezza del palcoscenico... poi, rotea la chitarra intorno al suo collo e con un calcio lancia i plettri alla folla. Il suono è pulito e ottimo. Se non conoscessi al meglio la situazione, potrei giurare che ci siano dieci chitarristi qui... ma ce n'è uno solo ed è il primo a rivolgersi al pubblico con un acuto "Come state?" L'intero show è eseguito ad alta velocità con la sola pausa costituita dagli spazi degli assoli eseguiti da ogni componente della band. Il materiale eseguito sul palco comprende essenzialmente canzoni tratte da "Trilogy" e "Odyssey". "Liar" e "You Don't Remember, I'll Never Forget" sono arrivate abbastanza presto come "Crystal Ball" e "Déjà Vu", due delle mie canzoni preferite.
      Tuttavia, molto prima di queste, è apparso chiaro che Joe Lynn Turner non aveva dal vivo lo stesso impatto che sul vinile. Yngwie ha presenza scenica - abbastanza per tutti e due - ma, ecco, Turner non sa che fare tranne saltellare intorno, sorridere alle ragazze e rispondere, entusiasta, con un sorriso. Va detto, inoltre, che nè Yngwie, nè il tecnico del suono hanno agevolato la situazione... il primo continuava a suonare anche quando Turner era intento a chiacchierare con il pubblico, mentre il secondo non sembrava voler accrescere i vocals nel mix. La band era in linea di massima piacevole, in alcuni momenti 'legata', in altri piuttosto indipendente. Una delle vette musicali dello show, è stato - ritengo - un 'velenoso' scambio tra le tastiere di Jens e la chitarra di Yngwie... 'duelli' come questi sono piuttosto comuni al giorno d'oggi, ma io non ho visto nessuno che è stato tanto produttivo quanto questo. Lo sbalorditivo materiale non è per i pusillanimi!!
      Indiscutibilmente, il materiale di Yngwie dà risalto ad alcuni dei riffs più melodici, ma fondamentalmente straordinari... come nelle canzoni dei Dokken, ma - a differenza dei Dokken - questi riffs sembrano sempre 'alzarsi' dal vivo e per questa ragione ho davvero 'gustato' il mio primo 'assaggio' dei Rising Force! Mentre il concerto terminava con l'eccellente (ma 'duramente' strutturata) "Heaven Tonight", ho scoperto di aspettare il bis con più interesse del solito. Dopo che l'agitazione frenetica e le grida ("ING-WAY, ING-WAY!!!") sono cessate, la band è tornata e ha suonato con vigore "I Surrender" e "Faster Than The Speed Of Light", completando due ore di spettacolo di grande qualità. Inutile dire che Sheffield si è goduta il concerto e qui stiamo parlando seriamente di gatti e crema... capite cosa voglio dire, vero?
      Ma ora basta, torniamo all' intervista!


* * *



- GLI ALTRI TRE METAL MAGAZINES INGLESI - DI CUI, AL MOMENTO, NON RICORDO I NOMI - HANNO TUTTI FATTO LE LORO INTERVISTE PRIMA DEL TOUR E SONO SEMBRATI CONCENTRARSI PIU' SULLA TUA PERSONALITA' CHE SULLA TUA BRAVURA COME CHITARRISTA: QUESTO T'INFASTIDISCE?
In un certo senso, sì; poi, è radicato piuttosto profondamente il preconcetto che io sia un 'egoista' e un 'miserabile bastardo'... fortunatamente, tutto questo genere di roba sta svanendo. Ma, in questo momento, sento che la stampa ha detto certamente molte cose positive che producono un piacevole cambiamento. A questo punto, devi tenerti lontano non solo dal criticismo, ma anche dall'eccessivo encomio. Quindi, penso che quando ti danno dell'idiota devi ignorarlo e quando ti definiscono un dio devi ignorare anche questo! Continuare a vedere le cose nella giusta prospettiva è importantissimo. In linea di massima, le interviste mi piacciono perché fanno parte di una sfida: cercare di volgerle a mio vantaggio. Comunque, quando sei in un promo-tour in Giappone o in qualche altro posto e devi fare 15 interviste al giorno, alla fine sei completamente a pezzi!

- SIAMO GIUNTI ALLA FINE... PARLAMI DEI TUOI PIANI - A LUNGO E A BREVE TERMINE - PER IL 1989 E OLTRE.
Allora, dopo il tour europeo trascorrerò il Natale a casa mia, in Svezia; poi, c'è la possibilità di suonare in Russia, dato che mio padre mi ha detto che là, questa settimana, siamo i primi in classifica... non è grandioso? Dopo questo, se mi sarà possibile, mi sistemerò e mi comprerò una casa, poi scriverò nuove songs, le inciderò e andrò di nuovo in tour. Questo per il lungo termine: album, tour, album... del resto, cos'altro c'è? Oltre alle interviste, c'è questo!

- E LE AMBIZIONI?
Beh, mi piacerebbero una famiglia, dei bambini, una Ferrari Testa Rossa... e forse mi piacerebbe imparare a volare...

- DA SOLO O SU UN AEREO?
Ma su un aereo, spiritoso!!



* * *



      A questo punto, esco dal camerino promettendo di tornare dopo lo spettacolo. Dopo aver fatto questa intervista si è diffusa la notizia che, in realtà, Turner si riunirà a Ritchie Blackmore nell'impresa di rifondare i Rainbow. E' questione ancora aperta se sia un progetto a lungo termine o meno, ma, con la situazione - per così dire - 'improduttiva' dei Deep Purple, si può immaginare che Blackmore stia considerando questo più di un semplice progetto solista. Ripensando alle mie prime osservazioni sulla resa di Turner dal vivo e ad un commento (che solo ora ha assunto significato!) fatto da Yngwie dopo lo show, è chiaro che i Rising Force dovranno cercarsi un altro cantante quando dovranno incidere il nuovo album alla fine dell' '89. Comunque, io spero che la coppia Malmsteen-Turner faccia un altro album insieme, se non addirittura un altro tour. Allora, qual'è stato questo commento? Bene, dopo lo show, Yngwie mi ha chiesto cosa ne pensavo e com'era stato il mix...
"Bello e piacevole" - ho risposto - "tranne per il fatto che non sempre hai sentito Joe".
"Oh!!", dice.
"E non lo hai esattamente aiutato con gli accordi, ogni volta che cercava di parlare con il pubblico...", ribatto.
"E così, cosa volevi che facessi?" - chiede lui tutto stupito - "Che suonassi stonato?".
Non ho mai riso così tanto in vita mia!

Traduzione e trascrizione di Valeria Guarnieri.

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