Recensione live tratta da Metal Shock n° 299 (Novembre 1999)
Recensione live tratta da Metal Shock n° 299 (Novembre 1999)
UNA NOTTE A STOCCOLMA - 23 Settembre 1999
In Svezia lo sport nazionale è la caccia al tesoro. Lunedì 20 Settembre sul sito ufficiale del fan club di Yngwie Malmsteen è comparsa la notizia che il 23 Settembre dello stesso mese ci sarebbe stato un concerto non ufficiale a Stoccolma, in un luogo non meglio specificato e con musicisti non meglio specificati. L'anno scorso, l'unica data svedese del tour di "Facing The Animal" era stata annullata tre giorni prima del concerto perché gli organizzatori avevano scoperto all'ultimo momento che il luogo dove lo volevano far suonare, il Gino, era stato chiuso l'anno prima. Ma torniamo a questo concerto. Il giorno dopo, sempre sul sito del fan club, è comparso il nome del locale, l'Anchor, e l'invito a telefonare direttamente lì per avere informazioni. Il tentativo di trovare sulle Pagine Gialle il numero di telefono si è rivelato inutile ed ho quindi telefonato di corsa in Italia alla redazione di Metal Shock per chiedere rinforzi.
Alla casa discografica, però, sono caduti dalle nuvole, nessuno sapeva di questo concerto. Sono allora tornata su Internet, temendo di essermi sognata tutto, e mi sono accorta che nel giro di poche ore lo spelling del locale era stato modificato, da Anchor erano passati ad Encore, ma anche così non mi è stato possibile trovare nessun locale che almeno gli somigliasse. A questo punto, ho tirato fuori la sfera di cristallo e sono riuscita a sapere che l'Anchor era un localino al centro della città , non lontano dal più famoso Hard Rock Café, nel quale a volte si esibiscono gruppi dal vivo. Sono corsa sul luogo del delitto (che, destino beffardo, dista un centinaio di metri dalla mia residenza stoccolmese) e mi hanno confermato che il 23 Settembre Malmsteen avrebbe suonato lì, tra le 23 e le 24 circa.
La prevendita era inesistente, il locale è un buco, mi sono preparata a lottare per entrare, ma nei seguenti due giorni non è comparsa notizia del concerto da nessuna parte sotto nessuna forma e quindi il 23 c'era una certa fila sin dal primo pomeriggio, ma nulla di esorbitante. Gli svedesi, dopo tre ore di fila, non corrono sotto il palco, ma si fermano al bancone del bar per bersi la prima birra di una lunga serie. Io, invece, sono italiana e sono corsa fino ad inciampare nel palco che era una misera pedana ampia 2 m x 3 m. A pochi minuti dall'inizio ho visto portare vicino alla postazione del chitarrista delle enormi brocche d'acqua invece dei soliti alcolici e lì mi sono detta "OK, è uno scherzo, questo non può essere il concerto di Malmsteen, torniamocene a casa". Però gli altoparlanti avevano diffuso i suoi pezzi per tutta la sera, tra i quali la cover incazzatissima di "Gimme Gimme Gimme" degli Abba e l'ultimo disco "Alchemy" ancora più incazzato.
Di lì a poco i miei dubbi sono stati dissipati e sul palco è salito un Malmsteen con svariati doppi menti di meno, ma molto, molto incazzato. Dopo una decina di minuti passati a minacciare di morte in svedese i tecnici perché aveva dei problemi con gli effetti, finalmente ha cominciato a suonare. Tra i compagni di ventura ho riconosciuto Marcel Jacob al basso (ha suonato su "Marching Out") e Mats Levén, il cantante di "Facing The Animal". Il batterista invece non l'avevo mai visto prima, ho chiesto chi fosse e mi hanno risposto che si chiamava Mark Qualcosa, evidentemente non ero la sola a non conoscerlo. Non prevedo per lui un grosso futuro e neanche Malmsteen credo lo preveda, visto che ha passato tutta la serata a guardarlo con aria perplessa. Il tastierista non l'ho riconosciuto anche perché non c'era - credo anche per motivi di spazio - già loro quattro c'entravano a fatica sul palco.
Con mio grande disappunto non è stato eseguito nessun pezzo del nuovo disco, speravo in una succosa ed esclusiva anteprima, ma la scaletta del concerto ha reso comunque questa serata degna della fatica della caccia al tesoro. Il brano di apertura è stato "Rising Force", seguito a ruota da "Queen In Love" e "Far Beyond The Sun". I pezzi sono stati leggermente riarrangiati, la nuova versione è stata più dura e l'esecuzione perfetta. Quello che ha suonato a Stoccolma era un Malmsteen al top della forma, l'uso moderato di alcool per fortuna ha prodotto i suoi effetti non solo a livello estetico. Oltre ai suoi classici cavalli di battaglia, ci ha deliziato con una serie di covers - alcune delle quali non proprio tipiche del suo repertorio live - mi riferisco per esempio ad "Hell's Bells" degli AC / DC. Un po' più prevedibile la scelta di "Highway Star" dei Deep Purple con un 'solo' ripreso e stravolto alla sua maniera.
Ci ha poi sorpreso con un medley dei Black Sabbath molto incazzato, come il resto della serata, e condito da una durissima esecuzione vocale di tutto rispetto da parte di Mats Levén, del quale temo si sentirà la mancanza sul nuovo disco; visto e considerato il ritorno di Malmsteen ad atmosfere più dure, il suo stile vocale sarebbe stato più adatto di quanto non lo sia quello di Mark Boals. Ma torniamo a noi, in una serata piena di covers come questa non poteva non esserci un medley di Hendrix accompagnato dall'immancabile esibizione canora di Malmsteen. Dei suoi pezzi originali, invece, ha eseguito anche "I'll See The Light Tonight" e dopo tanti suoi concerti ho finalmente sentito "I Am A Viking" suonata dal vivo. Del resto, la Svezia era il posto giusto per suonarla, il pubblico si è esaltato ed hanno cantato tutti in coro, facevano quasi tenerezza.
Peccato solo che per qualche suo motivo Malmsteen abbia deciso di terminare il concerto prima del previsto, un vero peccato considerando il livello della sua performance. Non mi resta che sperare che riesca a rimanere in questa forma fino a Febbraio - Marzo, periodo previsto per il suo tour europeo, affinché possiate constatare con le vostre orecchie quanto bene gli abbia fatto mantenere un po' le distanze dagli alcolici. Se trovate il bootleg di questa serata vi consiglio di prendervelo, ne vale veramente la pena, se anzi me ne spedite una copia…Un'ultima cosa: se per qualche arcano motivo vi capita di trovarvi in Svezia per un suo concerto, portatevi dietro la bacchetta da rabdomante, così avrete qualche possibilità in più di arrivare al luogo stabilito. (M. C.)
Trascrizione di Valeria Guarnieri.
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