LUCA
VAN MORGENSEEN è stato rinvenuto
sui ghiacci del k2 120 anni fa da un'archeologa australiana di nome
MORGANA LEFAY. Si ritiene che la nascita del primorde si possa far risalire
alla seconda glaciazione.
Il corpo
inanimato del grosso bestione venne dalla scopritrice portato nel suo studio
di Oslo dove, con mezzi rudimentali lo scongelò e lo riportò
miracolosamente alla vita.
Si racconta
che al momento del risveglio aprì gli occhi ed emise un urlo spaventoso,
gutturale e molesto.
Quel
suono venne scambiato per un canto di gioia e di liberazione: fu udito
in tutta la penisola scandinava.
Oggi
molti studiosi fanno risalire la nascita e la diffusione del black-metal
da quel suono e dalla velocità con cui gli abitanti dei dintorni
fecero proprio quello strano canto.
Oggi
LUCA
VAN MORGENSEEN popola lo studio di Experience tutte le notti, nero
in volto e negli abiti, e placa la sua fanciullesca
irruenza distruttiva solo quando ascolta black-metal, l'unico suono
che, tra ricordi ancestrali e primordiali, lo riportano con la mente a
casa.