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BILANCIO 2001

Sindaco, Consiglieri, Assessori,

anche quest'anno il Bilancio del nostro Comune mostra una grande solidità, le nostre ampie capacità di spesa e la nostra solidità economica.

La gran massa di investimenti, il valore giustamente modesto degli incarichi professionali, il processo di completamento della pianta organica sono le spese che accogliamo con maggior favore. Si tratta di provvedimenti che complessivamente incrementano il ruolo del Comune nella nostra comunità e quindi ci avvicinano al soddisfacimento di tutti quei bisogni che giustamente i cittadini manifestano. Certamente l'ideologia che voleva i nostri Enti Locali sempre più prossimi ad aziende e sempre meno a strumenti per l'amministrazione della cosa pubblica al fine di soddisfare i bisogni dei cittadini ha senz'altro incontrato delle battute di arresto e probabilmente ha raggiunto il culmine nell'attesa di iniziare una salutare inversione di tendenza. Il nostro Comune possiamo ben dire che stia conservando i propri connotati ed è importante che questa impostazione continui, del resto sarebbe sciocco disperdere per la moda di un momento un patrimonio costruito saggiamente nel tempo.

Tra le spesa corrente il peso politico maggiore è rivestito proprio dalla spesa per lo smaltimento dei rifiuti. È una spesa in continua crescita sia per ragioni che definiremo strutturali sia per scelte di altri livelli di Governo che non trovano la nostra condivisione. Il costo di smaltimento dei rifiuti sta infatti crescendo sempre più anche per la necessità della salvaguardia dell'ambiente. Smaltire criminalmente il tutto in discariche o bruciare indistintamente i rifiuti sarebbero infatti le scelte più economiche nell'immediato. I costi del dissesto ambientale ed anche quelli sanitari e sociali che deriverebbero da questa scelta procurerebbero poi costi ben maggiori non certo compensati dal risparmio immediato. Le scelte quali quella del gassificatore hanno quindi costi maggiori ma garantiscono per la sicurezza sanitaria ed ambientale. Assieme a quest'aumento dei costi che difendiamo senza alcuna remora pronti a confrontarci con i cittadini esistono invece altre cause dell'aumento che contestiamo e verso le quali chiediamo che anche il Comune inizi un'azione per la loro rimozione. Si tratta da un lato di alcune scelte legislative e dall'altro di alcune scelte di politica aziendale. Il principio contenuto dal decreto Ronchi della trasformazione della Tassa in Tariffa e il suo recipimento nella Legge Regionale è positivo per l'associazione della quantità dei rifiuti prodotti con il costo dello smaltimento ma è negativo di contro poiché elimina l'utilizzo dei soldi della fiscalità generale per questo fine. La fiscalità generale come sappiamo è in parte associata al principio costituzionale della progressività con il reddito mentre il sistema a tariffa no! Questo elemento deve essere immediatamente recuperato e proponiamo due vie da percorrere contemporaneamente:

1. Un sistema tariffario associato al reddito nello stesso modo in cui lo è l'IRPEF;

2. La possibilità per il cittadino di conferire autonomamente il proprio rifiuto al centro di raccolta già differenziato associata ad una diminuzione della Tariffa.

Il costo economico ed ambientale dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati è infatti superiore a quello del rifiuto conferito già differenziato.

Le scelte aziendali compiute nella Provincia di Firenze mostrano oggi tutti i propri limiti. La soluzione non sta certo nella creazione di ulteriori organismi unici sovracomunali quali gli Ambiti Territoriali Ottimali, in sé questi non comporteranno che un incremento dei luoghi decisionali ed anzi riportare tutto sotto la diretta gestione dei Comuni potrebbe essere scelta più saggia. Proprio la creazione di aziende esterne è stata la probabile causa di questo forte incremento dei costi, del resto compiendo analisi sui comuni che maggiormente hanno provveduto ad esternalizzare i propri servizi possiamo osservare un aumento considerevole della spesa corrente (aumento proporzionale alla diminuzione di personale) che alla fine grava sui cittadini. Il costo per i cittadini cresce ancor più quando invece che verso le esternalizzazioni si procede alle privatizzazioni.

La scelta di incrementare l'addizionale IRPEF è, limitandoci alla pura analisi finanziaria, l'unica soluzione possibile per il nostro Comune, soluzione che condividiamo perché associata sia ad una diminuzione dell'IRPEF su base nazionale sia, soprattutto, all'incremento delle detrazioni ICI per i ceti meno abbienti. Noi comunisti non siamo certo contrari all'aumento delle imposte, il problema principale di questo provvedimento però è la sua azione indifferenziata su tutti gli scaglioni e quindi di fatto si traduce in una variazione dell'aliquota media che avvantaggia i ceti con il reddito più alto. Una soluzione ragionevole, per la quale chiediamo un impegno al Comune, è che l'addizionale non sia calcolata sul reddito ma sulle tasse dovute in modo da non alterare il carattere di progressività dell'attuale sistema fiscale. L'aumento delle Tariffe di altri servizi, certo associato all'aumento dell'inflazione pone ovviamente il problema di come risolvere l'adeguamento dei redditi da lavoro all'inflazione stessa. È certo comprensibile la nostra necessità di adeguare queste tariffe all'incremento del costo della vita, veramente incomprensibile è invece l'abbandono di questo automatismo per i redditi da lavoro dipendente.

Un bilancio che quindi complessivamente ha il nostro appoggio quand'anche molti aspetti che per il bilancio sono il frutto di scelte quasi obbligati non possono che imporci di invitare tutti ad una riflessione per una chiara inversione di tendenza. Certo la politica fiscale del Governo di centro sinistra e della Regione Toscana ha molti aspetti positivi, si tratta probabilmente di compiere un ulteriore sforzo per attuare pienamente il principio di tutela dei redditi e progressività delle imposte.

La piena condivisione del piano degli investimenti si concretizza in particolare in tre investimenti che per entità ed interesse riguardano tutto il territorio comunale:

1) L’avvio della realizzazione del Distretto Sanitario Comunale attraverso la completa ristrutturazione dei locali di via del Cassero. Continua così la buona tradizione di destinare risorsi ingenti ai servizi sanitari di base. Questi servizi riguardano infatti tutti i cittadini e specialmente coloro che, per età, malattia o reddito, si trovano in maggiore difficoltà

2) La realizzazione della strada di fondo valle che collega Calzaiolo e Ponterotto. Le infrastrutture sono il fondamento per usufruire delle potenzialità economiche offerte dal nostro territorio sia per gli impianti produttivi sia per il turismo. Nel costruire questa strada molta attenzione sarà rivolta alla tutela del territorio cercando di prevenire futuri dissesti.

3) Tre miliardi e mezzo per la costruzione delle nuove scuole elementari di Cerbaia. Questa parte del Comune è quella in maggiore espansione proprio per la sua vicinanza a Firenze e a Scandicci. Questo intervento sarà completato negli anni seguenti con la mensa e la palestra a cui potranno accedere tutti i cittadini. I tre centri abitati principali avranno così il proprio polo scolastico primario e sportivo. È nostro dovere intervenire subito per realizzare gli spazi per l’istruzione elementare. Del resto la riforma del Governo di centro sinistra aumenta il ruolo della formazione primaria e la lega sempre più ai Comuni

 Comunisti Italiani

Comune di San Casciano