Il gruppo consiliare dei Comunisti Italiani esprime la propria soddisfazione per il pattugliamento notturno eseguito dalla polizia municipale, per il rafforzamento del comando di San Casciano e per il coordinamento fra le forze dell'ordine impegnate per la prevenzione della microcriminalità.

Questa operazione è stata fortemente voluta dalla giunta e dalla maggioranza che la sostiene in quanto è un dovere delle istituzioni dare risposte all'insicurezza di ampie fasce della popolazione.

La preoccupazione di individuare le proposte per affrontare un problema rispetto al quale, ne siamo pienamente convinti, è necessario assumere decisioni efficaci e rapide non è infatti solo nostra.

La preoccupazione dei comunisti per il problema della sicurezza dei cittadini è connaturata alla loro visione dello Stato e del rapporto tra Stato e cittadino. E' sufficiente considerare che non è in gioco soltanto l'integrità delle persone e dei loro beni, ciò che già sarebbe abbastanza; è in discussione la convivenza civile e lo stesso funzionamento della democrazia.

La criminalità diffusa è ben capace di selezionare con opportunistica avvedutezza i propri obiettivi. Li cerca fra i più deboli, tra coloro che non possono apprestarsi difese valide, tra i più esposti in ragione del proprio lavoro. Ciò non solo è ingiusto, ma generalizza il timore in un numero enorme di donne e di uomini comuni, perché a ciascuno di loro dice: bada che in qualsiasi momento può toccare a te. Allora provvedere è necessario, provvedere subito è indispensabile, prima che il sentimento di abbandono che il cittadino vive favorisca l'affermarsi di tendenze autoritarie. Insomma, quello della sicurezza è tema di cui non solo la sinistra e le forze democratiche devono occuparsi in quanto forze di governo, ma che appartiene ad esse, in quanto portatrici di una visione che pone la legalità democratica quale condizione per la conservazione e lo sviluppo della democrazia.

Certo noi non avremmo voluto trasformare questo tema, facendolo diventare un evento di propaganda, come altri hanno scelto di fare. Siamo anzi convinti che esso debba essere sottratto all'emotività che, spiegabilmente, è in grado di suscitare. Proprio per questo siamo anche contrari alle strumentalizzazioni in cui si propaganda l'idea che immigrazione sia sinonimo di criminalità. Così confidiamo di assolvere in modo più costruttivo al nostro compito, mettendo in campo idee e proposte non gridate, ma meditate e sottoposte al vaglio della critica di chi in materia vanta autorevolezza e competenza.

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