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Pazzia Questi scioperi stanno riducendo allo stremo intere nazioni. Nei paesi produttori, le cazzate non consegnate hanno ormai riempito i docks, e si accumulano sui piers sotto il sole spietato dei tropici. I severi, incorruttibili Sovrintendenti della Compagnia delle Cazzate Occidentali passeggiano in su e giú per i moli deserti con i loro candidi completi di lino, casco coloniale e frustino e quella tipica aria di annoiato cinismo che hanno i bianchi ormai rassegnati a concludere la loro vita in un clima malsano. Un vecchio, pesante revolver Smith & Wesson a tamburo ciondola pigramente dalla stazzonata fondina di tela e cuoio appesa alla cintura. Tra loro c’ é anche il colonnello (US Spec.For., ret.) Walter J. Kurtz. L’aria é greve, umida e carica di miasmi e di malattie. Un cane macilento cerca, senza successo, di liberarsi dei numerosi mosconi che gli ronzano attorno e lo tormentano nelle sue piaghe purulente. Non ne ha piú per molto e lo sa. I grossi ganci arrugginiti delle gru portuali cigolano sospinti dalla lieve brezza notturna ed il loro lamento da anime in pena mette una certa inquietudine nei cuori superstiziosi degli indigeni, accorsi a frotte dalla jungla quando il commercio fioriva, e ormai ridotti alla fame in sordide bidonvilles invase da topi infetti, ai margini della cittá. Ovviamente Charlie é dappertutto. (Cazzo c’entra?) Nelle fredde brume dei paesi consumatori, invece, vecchi laidi e furtivi spendono la pensione di un mese per comprare (di contrabbando ed a prezzi proibitivi) cazzate di terza mano che non fanno ridere nemmeno il gatto del vicino, notoriamnete poco esigente in fatto di humor. Smaliziate, corrotte ragazzine tredicenni offrono la loro inesistente verginitá, svenduta giá da molti anni, in cambio di una stronzatella che non le fará arrivare nemmeno a domani. C’ é solo un uomo che può porre fine a questo stato di cose; e dico un uomo ma dovrei dire un superuomo, un santo, un apostolo, un angelo, un’apparizione, un dono del Cielo, una benedizione di Dio, un terno al Lotto, un coltello svizzero, una tessera Intera Rete, in poche parole: un paraculo. Le Sue capacità di mediazione sono talmente grandi, enormi, esagerate, eccessive, tremende, spaventose, atroci, orribili, che Egli puó mettere d’accordo i contendenti di una Guerra Mondiale in meno tempo di quanto tu impieghi a mettere d’accordo i calzini, dopo una lavatrice. Il suo nome é Svitagatti, Aurelio Svitagatti. Monsignor Aurelio Svitagatti. Il mondo intero trattiene il fiato, attendendo una Sua parola, un Suo gesto, un Suo cenno che lo liberi da questo incubo e che faccia tornare il buon tempo della prosperitá e della pace. Ebbene, lo sai che cosa sta facendo, quel grandissimo stronzo, invece di darsi da fare? Se ne sta tutto il giorno chiuso nella sua stanzetta dell’ospedale Sai Ti Impicco Ieri, a rileggere le collezioni del “Corriere dello Sport” di 20 anni fa. Quando la Lazio stava in serie B! E dice che finché la Lazio rimane in serie A lui non esce. Mi sa che, se persiste, non lo vedremo tanto spesso nei prossimi decenni, a meno che non ci sia un bell’incidente aereo come quello che sterminó il Torino del dopoguerra. |
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