Bruno Tognolini
UFFICIO POETICO
Ideazione, scritture, realizzazioni nell'ambito di festival, eventi, progetti


È di un certo conforto rendersi conto che alcune delle idee e prassi che si sono scoperte e studiate in anni fervidi di università, a dispetto dell'impastatrice del lavoro reale che tutto rimescola e amalgama, talora dopo anni tornano e valgono in perfetto splendore. Giuliano Scabia, che negli ultimi anni '70 era mio Professore di Drammaturgia al DAMS, ma che io annovero fra i quattro o cinque Maestri della mia formazione, ci conduceva a esplorare la "drammaturgia espansa", la scrittura teatrale che tracimava dal testo al contesto, che aspirava a scrivere (= ordinare in armonia) gli eventi più disparati accanto e intorno allo "spettacolo". Per molti anni dopo il DAMS, col mio gruppo teatrale, ho applicato questi principi alla costruzione di quelli che chiamavamo "Teatro in Fiera", grandi eventi di spettacolazione all'aperto, commissionati per lo più dal Comune di Bologna, nei quali ogni dettaglio - spettacoli, concerti, mostre, conferenze, performances, degustazione di cibi e vini, giochi, e giù fino ai volantini, le scritture di sala, i cartelloni, i costumi delle Guide del pubblico - tutto era scritto come parte di un unico "testo". Uno spettacolo di spettacoli, come il nostro era un gruppo di gruppi.
Dopo quegli anni il mio lavoro di scrittura si è progressivamente ritratto negli argini dei "testi" propriamente detti, benché destinati a codificare corpi culturali diversi: libri, spettacoli teatrali, sceneggiati televisivi, addirittura multimedia interattivi. Ma la scrittura di "eventi" pareva scomparsa nel mio lavoro per anni, e devo dire con un certo sollievo: era il tempo, evidentemente, di concentrare la forza dell'acqua entro argini di fiume più saldi e definiti. Ma ogni rivolo delle nostre forze e abilità, se è fondato e fecondo, può avere dei tratti "carsici", sotterranei; può sembrare scomparso per lunghi intervalli, e d'un tratto riaffiorare più avanti. È quanto mi è successo nel 2004, quando s'è aperta l'opportunità di costruire, con le mie amiche libraie Tuttestorie di Cagliari, la parte ragazzi del Festival Letterario di Gavoi. Quelle competenze, quel "saper fare" è sgorgato dal suo tratto carsico, dove per molti anni s'era nascosto, le scritture hanno ripreso a zampillare fuori dai testi e spargersi sui contesti. Son seguite altre imprese, stagionali e simili a quella, altre scritture espanse, in due edizioni della "parte ragazzi" del Festival di Gavoi, e (finora) quattro del Festival Tuttestorie di Libri per Ragazzi a Cagliari. Che qui racconto.



1 . Festival di Gavoi 2004 e 2005
3 . Festival Tuttestorie di Cagliari 2006
4 . Festival Tuttestorie di Cagliari 2007
5 . Festival Tuttestorie di Cagliari 2008
5 . Festival Tuttestorie di Cagliari 2009

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L'ISOLA DELLE STORIE
Idee, progetti, racconti e testi teatrali per due anni di festival di letteratura per l'infanzia a Gavoi, in Barbagia. Luglio 2004, luglio 2005

  A Gavoi, paese della Barbagia, nel primo fine settimana del luglio 2004 si è tenuto, per la prima volta nella storia della Sardegna, un Festival Letterario di livello internazionale. Questo Festival è stato ideato e gestito da L'Isola delle Storie, associazione culturale che raccoglieva in quegli anni una buona quota degli scrittori sardi, assieme ad altri operatori culturali e artistici e a cittadini di Gavoi. Facevo parte di quella generosa e litigiosa compagnia di caccia dal suo primo nascere, come socio fondatore, e ne sono uscito, con quasi tutti gli altri scrittori, quando la malaugurata rissosità dei sardi, a buona ragione definiti dagli spagnoli dominatori "pocos, locos y disunidos", insieme ad altre ragioni più fondate e sostanziali, ha segnato la fine di quell'esperienza, e per fortuna l'inizio di altre.
Il Festival ha visto la sua prima edizione nei primi di luglio del 2004, e la seconda negli stessi giorni del 2005. I programmi di queste passate edizioni, purtroppo, non sono più presenti nel sito dell'Associazione www.isoladellestorie.it.

  EDIZIONE 2004. Per le due edizioni del festival personalmente ho curato, insieme alle amiche libraie-editrici Tuttestorie di Cagliari, il programma di letteratura per bambini, e in particolare i suoi "eventi speciali". Nell'edizione 2004 le "Incursioni di contrabbando", incontri fra scrittori per adulti e lettori bambini; e lo spettacolo itinerante "Lupo Lucio a Gavoi", in cui il celebre Lupo della Melevisione, cedendo alla promessa di un intero maialino arrosto, si è spinto fino a Gavoi per parlare delle sue letture più amate, e di quelle più odiate. Cinquecento bambini e genitori lo hanno seguito in processione per le strade del paese.

  EDIZIONE 2005: "Segreti e Bugie". Per l'edizione 2005 ho curato l'ideazione di forme e modi per rendere ben visibile nel festival il TEMA cui quell'anno era improntata la parte Ragazzi: "SEGRETI E BUGIE". Il lavoro sul tema è cresciuto intorno a una raccolta di narrazioni dei bambini gavoesi, che già dal maggio mi avevano spedito a casa, a Bologna, un centinaio di lettere in cui confidavano i loro segreti e le loro bugie. Col loro consenso, questi cento coloratissimi segreti son stati acquisiti, catalogati, stampati su fogli colorati e disposti in varie forme scenografiche per il Festival; e prima ancora spediti a casa a tutti gli scrittori ospiti della sezione Ragazzi perché si preparassero a parlarne e lavorarci su nei loro incontri coi lettori; e infine scelti e riscritti e trasformati in racconti da me, e detti e fatti e trasformati in spettacolo da Laura Curino. Qui si possono leggere questi sei racconti, che son stati due anni dopo i semi di una rielaborazione letteraria più fonda e complessa (solo uno in realtà se n'è salvato), generando il mio primo libro di racconti per i lettori adulti "Ciò che non lava l'acqua".

  EDIZIONE 2005: "Pitzinnos Farhenheit". Sempre per la parte ragazzi del Festival di Gavoi 2005, ho scritto il testo dello spettacolo di strada "Pitzinnos Farhenheit", messo in scena (o in strada) dalla compagnia teatrale Cada Die Teatro di Cagliari (che poi, in riallestimento da palcoscenico, ne ha fatto uno dei suoi spettacoli di giro). Ecco come lo racconta il comunicato stampa del Festival.
Due Vigili del Fuoco Bruciatori di Libri si aggirano per il festival di Gavoi, pedalando su due Fornocicli fumanti (due tricicli della N.U. regalati dal Comune di Cagliari e trasformati dagli scenografi). Imprecando contro quel luogo di perdizione, strappano i libri dalle mani dei bambini, ne leggono alcuni passi, illustrano le stravaganti degenerazioni fisiche e mentali che da quei passi sono causate, e senza aggiungere altro buttano i libri nel Fornociclo, da cui si alzano sbuffi ruttanti. I due sgherri son sulle tracce di un pazzo pericoloso, cui i libri hanno fatto perdere la testa fra le nuvole per sempre: qualcuno l'ha visto? Dall'altra parte del paese, infatti, con un altro stuolo di piccoli spettatori, è partito il Trampoliere Dalla Trista Figura, un pazzo Chisciotte su trampoli che vede Fabbriche di Cioccolato nelle chiese, orribili Voldemort in innocue vecchiette, Capitan Silver nei vigili urbani: ha letto troppi libri per bambini, e questo è il bel risultato. I tre si incontreranno nel palco sotto Casa Maoddi, e saranno scintille. "Vieni giù!" - intimano i Vigili al Trampoliere. "Vieni su tu, se sei capace!" - risponde questo. Chi legge monta sui trampoli dell'anima? Diventa più alto degli altri? Ed è solo, lassù? Deve tornare coi piedi per terra? E si possono bruciare i libri, anche solo per scherzo? No, non si può. Saranno i bambini stessi a dirlo, e a farlo, con un colpo di scena finale che sorprenderà e "rinfrescherà le idee" a tutti.
Qui si può leggere il testo della versione gavoese e di strada dello spettacolo "PITZINNOS FAHRENHEIT".

  Copio qui sotto, per completezza di significati, un breve testo scritto per un giornale, che mi chiedeva la mia posizione rispetto all'associazione e al festival.

Molto mi aspettavo, e molto, si può dire col senno di poi, mi è arrivato. Molto, ma non a lungo. O non a lungo lì, in quell'Associazione. Dopo due anni, come ho già detto, tesa dalle asprezze dei caratteri, ma pi&ugrve; concretamente dalla ricerca di spazi di sviluppo più liberi e aperti per le sue spumeggianti componenti, l'Isola delle Storie esplodeva, e si svuotava di quasi tutti gli scrittori sardi e dell'intera "squadra ragazzi". Per quanto riguarda questa "squadra", Tuttestorie ed io, la spinta alla secessione è stata la concreta esigenza di trovare uno spazio di crescita più arioso, fuori dal fatale e forse inevitabile cono d'ombra che un Festival Letterario "per adulti" proietta sul suo (pur vivace e colorato) settore ragazzi. Finché restavamo la cameretta dei bambini, tanto bravi e e creativi ma che devono andare a giocare quando babbo parla con zio, non poteva esserci sviluppo. E infatti il rigoglio e, perché no, anche la visibilità del Festival Tuttestorie, trapiantato da Gavoi a Cagliari, è stato di tutt'altro respiro.

  E infine, l'immancabile filastrocca scaramantica ed epinicia, che in quegli anni ho dedicato al Festival e all'Associazione.

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Festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi. Prima edizione
QUANTE FRAGOLE CRESCONO IN MARE?

Domande, visioni e libri per ragazzi meravigliati


Cagliari, 13/14/15 ottobre 2006. A cura della Cooperativa Tuttestorie, in collaborazione con Centro Regionale Documentazione Biblioteche per Ragazzi della Provincia di Cagliari, Arcus spa, Istituto del Libro, Bruno Tognolini e Vittoria Negro


  Quest'anno non a Gavoi con "L'Isola delle Storie", come nei due anni passati, ma a Cagliari, e non come parte di un festival di letteratura "per tutti", ma come festa di libri e autori solo per bambini e ragazzi, ho messo fra i miei lavori di scrittore queste opere che non sono libri: ma esigono scrittura, o perlomeno si giovano di essa.
Qui si può leggere una Presentazione estesa del Festival, con le idee che lo muovono, i contenuti, le notizie sugli ospiti e sugli eventi.
Qui invece il Programma dettagliato, con luoghi e orari di ogni evento.

  Il tema del festival erano le DOMANDE dei bambini. Per dare corpo vivo a questo tema, oltre che curare scritture e comunicati vari (come quello "quasi in versi" che si legge qui sotto) e condurre i miei incontri come gli altri autori all'interno del festival, ho progettato, aperto e diligentemente diretto l'UFFICIO POETICO DELLE RISPOSTE.
Lo racconto in due parole. A metà settembre ho scritto una Lettera alle scuole che da tutta la Sardegna si erano prenotate per intervenire al festival. Chiedevo ai bambini di venire portando in tasca striscioline di domande: le loro domande, quelle che avevano sulla lingua e non avevano occasione di fare, o che avevano fatto ma a cui non avevano ricevuto risposte; domande buffe e serie, alate o pignole, pubbliche e scritte con l'aiuto della maestra o segrete e tenute in tasca che non le legga lei...

  Poi ho scritto un'altra lettera agli scrittori "continentali" per bambini, ospiti del festival, e a un buon numero di scrittori sardi, per bambini e non. Che diceva così: "Questa lettera è una chiamata al generoso servizio come donatori di penna presso l'Ufficio Poetico delle Risposte che aprirà i suoi battenti nel festival. Vi chiediamo un'ora del vostro tempo, durante quei tre giorni, o meno o più se potrete e vorrete darne meno o più. (...) Sarete ospitati a turno, uno per volta, in un bel gazebo al centro del festival, decorato a opera dell'illustratrice Eva Rasano, sormontato dall'insegna "UFFICIO POETICO DELLE RISPOSTE" e dal cartello "LO SCRITTORE STA SCRIVENDO RISPOSTE - NON DISTURBARE". Potrete attingere (se tutto funziona) a un monticello di striscioline di carta, su cui molti bambini avranno scritto le loro domande. Potrete scegliere quelle che vi aggradano e scrivere con un computer a ciò dedicato le vostre risposte, serie o di burla, gravi o lievi, scientifiche, filosofiche, poetiche o avventurose, e comunque firmate in fede di scrittore"... etc.

  Tutto ha funzionato. Le striscioline di domande non sono state monticello ma montagna.
E qui, generosamente, offriamo alla lettura dei visitatori di questo sito ben 500 Domande dei bambini.
Si sono iscritti all'Ufficio Poetico delle Risposte, per tentare di rispondere a questa inondazione, TERESA PORCELLA, GUIDO QUARZO, LUCIANO MARROCU, DAVID GROSSMAN, FLAVIO SORIGA, STEFANO BORDIGLIONI, LUCA NOVELLI, ALBERTO MELIS, ROSSANA COPEZ, SILVANA DE MARI, CHICCO GALLUS, GIULIO ANGIONI. Tutti hanno fatto la loro ora di turno (Grossman, strappato via dagli intervistatori TV, un po' meno). Hanno pescato dallo scatolone le domande che preferivano e hanno scritto un centinaio di risposte. Una trentina son state affisse sui muri del piazzale del festival domenica 15, l'ultimo giorno.
Ed eccole qui tutte anche loro, le Risposte degli scrittori alle domande dei bambini del Festival.
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  Scoperta e sperimentata a Gavoi con le bugie e perfezionata in questa edizione del Festival Tuttestorie di Cagliari con le domande, questa modalità di costruzione di eventi letterari che fa incontrare le storie di carta dei personaggi con le storie di carne dei lettori sarà applicata di nuovo fra un anno sulle disobbedienze.

  Ecco infine il mio annuncio del Festival, il comunicato stampa di giubilo personale per questo inaspettata e felice congiunzione: il mio mondo di lavoro, il mondo dei libri per ragazzi, che anche per mia opera scende in festa in quella che continuo a sentire come la mia città.

Un festival di libri in una città di mare.
Perché basta tenerli aperti: viene il vento a sfogliare.
Una festa di libri e autori in un'isola lontana.
Perché i libri e i loro autori adorano le isole lontane.
Un festival di libri per bambini in una terra vecchia e antica.
Perché i nonni sanno parlare ai bambini a volte più che ai grandi.
Una festa di lettori piccoli e grandi domande.
Perché i libri sono pieni di risposte, ma nascoste, e nelle feste saltano fuori.
Un festival in un posto che si chiama "Qui non viene mai nessuno".
Perché i nomi delle città li danno i cittadini e i cittadini li cambiano.
Un festival di libri per bambini qui, a Cagliari, in Sardegna.
Perché qui autori e bambini stan crescendo, e senza feste non si compiono gli anni.
Un festival sui "grandi perché". Come dice il Poèta Poìta: perché sì.


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Festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi. Seconda edizione
VIVA LA LIBRETÀ!

Racconti, visioni e libri disubbidienti


Cagliari, 5/6/7 ottobre 2007. A cura della Cooperativa Tuttestorie, in collaborazione con Centro Regionale Documentazione Biblioteche per Ragazzi della Provincia di Cagliari, Bruno Tognolini e Vittoria Negro


  La seconda edizione del fortunato festival Tuttestorie, che esplorava il tema arduo e spinoso della disobbedienza, ha chiuso i battenti domenica 8 ottobre 2007, con due grandi e bellissime navi di carta costruite da Gek Tessaro, la Giudiziosa e la Ribelle, che salpavano nel cielo della notte trascinate in alto da decine di grandi palloni ad elio. Le seguivano altre decine di palloncini cui erano appese le piccole e grandi disubbidienze dei bambini del Festival, mentre il Racconto delle Due Navi, scritto a quattro mani da Chiara Carminati e Bruno Tognolini, risuonava (poco e male, bisogna dire) nella piazza dell'Exmà per illustrare a tutti il mistero che stava accadendo.
Ecco qui la scaletta delle azioni e i testi, racconti e filastrocche, di questo Evento Finale del Festival.

  Lascio alla Presentazione e al Programma del Festival il compito di elencare i numerosi autori e illustratori ospiti (da Aidan Chambers a Abraham Jeoshua, da Luisa Mattia a Chiara Carminati, da Pef a Gek Tessaro), dei giornalisti e scienziati e studiosi (da Marino Sinibaldi a Francesco Cavalli Sforza a Mario Calabresi), e dei numerosissimi eventi. Dirò solo - e brevemente per lasciare il dettaglio ad altri materiali e scritture - del lavoro sul tema che, oltre agli usuali incontri coi bambini lettori, è stato il mio principale contributo al Festival.

  La formula costruttiva è quella che lo scorso anno aveva funzionato egregiamente: le storie di carta, in questo caso le disubbidienza di carta, che fluivano come un'inondazione dai libri, dovevano incontrare le disubbidienze di carne, quelle dei bambini veri che inondavano il Festival. Già dall'aprile era partita una Lettera a tutte le scuole sarde, dove si invitavano i bambini e i ragazzi a raccontare le proprie disubbidienze, e i pensieri e le riflessioni su di esse; a scriverle su fogli, in classe o a casa, e spedirci quei fogli per posta. Un piccolo corredo di esempi di disubbidienze "giuste" e "sgbagliate", o se si vuole "utili" e "dannose", si proponeva in quella lettera come mappa di navigazione per spingersi nel mare infido di quest'argomento. E già una prima messe di racconti era pervenuta alla fine dell'anno scolastico (si può leggere nella seconda parte del documento Disubbidienze.

  Sul posto poi, nel cortile e nelle sale dell'ExMà, è stato aperto l'Ufficio di Polizia Poetica, che avrebbe raccolto le disubbidienze portate dai bambini che intervenivano al Festival con le loro scuole alla mattina, o con le famiglie nel pomeriggio. La messe è stata copiosa. Nell'Ufficio di Polizia Poetica centinaia e centianaia di fogli e foglietti venivano letti dalle due animatrici-poliziotte, da Chiara Carminati e da me, selezionati, e - quando lo stupore e le risate di diradavano - digitati e acquisiti. Per poi stamparli in grande formato e appenderli con pinzette da stendere in giro per il Festival. Un "motore di senso" che si proponeva di rimescolare storie di disubbidienze di carta e di carne, di libri e di bambini. Ed eccole qui, un centinaio delle prescelte: Disubbidienze.

  Rimescolarle e poi? Poi basta. Avviarle, spingerle o lasciarle andare su verso il buio del cielo, verso il buio imperscrutabile del futuro, dove ogni obbedienza e disobbedienza che compiamo trova vaglio e valore. Come le due navi, la Giudiziosa e la Ribelle, che son salpate nel cielo buio di Cagliari alla fine del Festival. Che - malgrado il tema della disubbidienza ci abbia messo a più riprese in difficoltà - non era un seminario etico o un ritiro spirituale, era solo un festival di libri, di storie, e doveva rimescolare storie su obbedienze e disobbedienze, non indicare vie. L'ha fatto. E alla fine siamo rimasti tutti così contenti e appagati, che smontando discutevamo già il tema per il prossimo anno.


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Festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi. Terza edizione
BESTIVAL!

Racconti, visioni e libri bestiali


Cagliari, 9/10/11/12 ottobre 2008. A cura della Cooperativa Tuttestorie, in collaborazione con Bruno Tognolini, Vittoria Negro, e col Centro Regionale Documentazione Biblioteche per Ragazzi della Provincia di Cagliari


Con un immenso Asino Bianco di palloncini, che incitato da un piccolo e forsennato Asino Custode si librava nel cielo buio di Cagliari, alle otto di sera di domenica 12 ottobre 2008 si è chiusa la terza edizione del festival Tuttestorie. Il tema quest'anno è stato quello degli ANIMALI, e il titolo coerentemente era "BESTIVAL!". Slogan della manifestazione era un'antica e maliziosa frase di imbonimento dei direttori di modesti circhetti ambulanti, che ho riesumato dai miei studi al DAMS:

Entrate, gente, si vedono le bestie!
Più gente entra e più gente si vedono!


Qui, nel sito del Bestival, ampie notizie sulla carne sostanziale dell'evento: un centinaio di incontri con scrittori e illustratori, tra i quali figurano nomi come Ally Kennen, Licia Troisi, Roberto Piumini, Silvia Roncaglia, Pina Varriale, Chiara Carminati, Alberto Melis, Ugo Vicic, Bruno Tognolini, Carola Susani, Mia Lecomte, Dino Ticli, Guia Risari, Giorgio Scaramuzzino, Nicoletta Costa, Mario Ramos, Antonella Abbatiello, Gunther Mattei, Svjetlan Junakovic, Pia Valentinis, Alessandro Sanna; e nella sezione serale "Babbo parking", dedicata agli adulti, Daniel Pennac, Paolo Giordano, Flavio Soriga, Pulsatilla, il conduttore Marino Sinibaldi, il regista Enrico Pau, l'etologo Danilo Mainardi e il direttore dello Zoo di Monaco Henning Wiesner.
Chi volesse, può scaricare il PDF del Programma, una brochure che riporta tutti gli eventi, i nomi, gli appuntamenti, le schede degli incontri e le biografie degli ospiti (attenzione: è la versione grafica originale e pesa quasi 3 MB).

L'assimilare le persone del pubblico con le bestie del serraglio non era solo una divertita ripicca da imbonitore di spettacolo di strada: sull'antica e buia parentela fra uomini e animali fonda le sue basi l'impianto "ideologico" del Bestival. Ecco una mia presentazione dei contenuti, usata nel comunicato stampa del Bestival.

IL FESTIVAL CHE È UN’ARCA DI NOÈ

Conigli e papere per i più piccoli, cervi e leoni per quelli di mezzo, draghi e licantropi per i più grandi. Pensando ai libri per bambini e ragazzi le storie di animali dovrebbero essere la prima cosa che viene in mente. Per il Festival Tuttestorie è stata la terza. Proprio perché pare semplice e scontato, questo gran tema ubiquo e pervasivo era bene trattarlo con un po’ d’esperienza alle spalle, al terzo anno.
Strani cugini che per lunghe ere ci hanno affiancato nella fatica della vita, gli animali hanno colonizzato fin nel profondo il nostro immaginario, hanno pervaso la nostra cultura. In una forma indistinta, in una nuvola, dicono i zooantropologi, vedremo sempre una lepre che fugge (la preda), un leone che balza (il predatore), difficilmente una chiesa o un frigorifero. I bambini, crescendo, ripercorrono questa preistoria della mente, vogliono sentire, vedere agire questi antichi compagni di vita e di coevoluzione. E allora vengano avanti gli animali. In quell’Arca di Noè che sono i libri, che li traghettano in un regno in cui saranno per sempre salvi: la cultura dell’uomo. E alla sua fonte: l’inestinguibile immaginario dei bambini
Ci sono altre sorprendenti coincidenze: un ex macello, Arca di Noè all’incontrario, è il luogo ideale per un Festival di Libri di Animali. Sarà l’occasione per purificarlo, finalmente, riconsacrarlo a luogo di cultura, qual è. Libri e scrittori, figure e illustratori, eventi e discussioni di animali lo invaderanno per tre giorni. Animali veri, vivi e scalcianti, lo invaderanno per un pomeriggio: cani e gatti e canarini e altri cugini lontani degli spettatori, che inviteremo a portare con sé per un rito di redenzione dell’Exmà. E asini sardi cammineranno fra la folla, veri filosofi, simboli per lunghe ere di forza e di pazienza e di non irredimibile ignoranza. Rispetto ai porci con le ali, infatti, andremo più indietro, molto più indietro: al gioco dell’Asino Vola. Volerà?
       La lettera alle scuole
Ecco la ormai tradizionale lettera alle scuole, partita fin dall'1 aprile 2007 verso tutte le scuole primarie e secondarie della Sardegna, che invita alunnie studenti a partecipare alla preparazione del festival inviando racconti e contributi.


       I testi spettacolari
Ecco i testi per gli eventi spettacolari del Bestival, scritti da me: l'Inaugurazione, le due "Lectio Molentaris" delle due giornate intermedie e l'Evento Finale.


       I testi dei bambini
Ed ecco infine i testi scritti dai bambini sui loro rapporti con gli animali, elaborati in classe e consegnati durante le visite al Festival nelle mattinate dedicate alle scuole, o improvvisati ed estorti dalle due animatrici nei pomeriggi di libero flusso.



Anche in questa edizione il mio impegno è stato sul doppio fronte: come scrittore per ragazzi, impegnato come gli altri scrittori "continentali" negli incontri coi lettori; e come ideatore e realizzatore di eventi speciali del Festival, soprattutto quelli destinati a dare corpo al tema degli Animali. Ed ecco come erano descritti e annunciati i cinque eventi che ho elaborato.
1 . Evento di apertura del Bestival

TUTTI IN SALVO NELL'ARCA DELLE STORIE

(vedi il copione fra i testi spettacolari del Bestival)
ORE 17,30 Exmà Teatro Blablà per animali e umani
Saluti del Sindaco, dei Presidenti e degli Assessori e FESTA DI PURIFICAZIONE DELL'EX MACELLO
Alla presenza abbaiante di cani in carne e pelo (portate i vostri!), e di tutti gli altri animali in figura (portate i vostri pupazzi!), in voce e versi
Celebrano l'Asino Custode ELIO ARTHEMALLE e l'Ambasciatore degli Animali DANILO MAINARDI, con gli asinelli e la Banda Bestiale de L'ALCHIMIA, le Guardie Zoofile dell'ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI e una dimostrazione del nucleo cinofilo della GUARDIA DI FINANZA di Cagliari. Trucchi, tatuaggi e palloncini bestiali dei SUPER ANIMATORI
Con la partecipazione straordinaria de L'INCREDIBILE CIRCO SOLOUNO di vitaminaCirco


2 . Eventi continui del Bestival

"DI NOI - TI PUOI - FIDAR!" - Il Gatto e la Volpe a caccia di storie bestiole
Exmà, tutte le mattine (e se capita qualche pomeriggio)

Due animatrici della lettura, come ormai è tradizione del Festival, alle storie di carta dei libri aggiungeranno le storie di carne dei loro lettori, facendo retate di Storie Vere di Animali fra i bambini del pubblico. Molti bambini, avvisati già da aprile con lettere alle scuole, verranno coi loro racconti e schede scientifiche di animali già pronti e ben scritti in tasca. Ad altri che non li hanno portati il Gatto e la Volpe non avranno certo problemi a cavarli di bocca, coi trucchi e raggiri cui nessun pinocchietto resiste. Poi, ogni sera, svuoteranno il sacco del ricco bottino di storie nell'Ufficio Poetico, che saprà ben lui cosa farne (vedi oltre).


3 . Eventi continui del Bestival

"DÀGLI E DÀGLI, LE PAROLE DIVENTANO RAGLI"

L'Asino Custode, la Lectio Molentaris e altre somarate

(vedi i canovacci scritti in tempo reale fra i testi spettacolari del Bestival)
Exmà, tutti i pomeriggi e ogni sera (e se capita qualche mattina)
Nei pomeriggi l'Asino Custode del Festival, interpretato da Elio Arthemalle, si aggirerà per il cortile dell'Exmà ragliando le sue "asinate" per dare voce (dare raglio) alle storie e ai contributi dei bambini. Si tratterà di fiabette bestioline, piccole commediole di animali, realizzate sulla base dei materiali "giornalieri" raccolti dal Gatto e dalla Volpe nelle mattine e scelti e cotti e conditi dall'Ufficio Poetico.
Ma soprattutto, ogni sera, suo sarà il compito di concludere la giornata di Festival. L'Asino Custode si farà Ciuccio Professore e Profeta, seduto su un'altissima Sedia Somaria terrà un'altissima Lectio Molentaris di ricapitolazione degli eventi del giorno, dirà gli antenati bestie a un po' di spettatori lì intorno, raglierà, sbaglierà, e farà la Profezia delle Bestialià che accadranno l'indomani.


4 . Eventi continui del Bestival

UFFICIO POETICO DEI MUSI ISPIRATORI
(vedi i testi dei bambini selezionati dall'Ufficio Poetico)
Exmà, tutti i giorni quando c'è tempo

Anche questa oramai è una tradizione del Festival Tuttestorie. Nell'Ufficio Poetico, sotto le penne di Bruno Tognolini, Chiara Carminati e altri valorosi aiutanti, confluiranno quest'anno non solo le storie di bestie raccolte su foglietti volanti dal Gatto e dalla Volpe fra i bambini, ma forse anche storie, parole, slogan e spunti che arriveranno dal Radiobestival dei ragazzi più grandi nella piazza vicina. Il lavoro dell'Ufficio è sempre quello: selezionare le storie, trascriverle, stamparle ed esporle su bei fili tesi all'Exmà; montarle e riscriverle per consegnarle all'Asino Custode, che le prepari per le Asinate dei pomeriggi; farle arrivare a scrittori e illustratori perché ne prendano spunti per i loro incontri. E infine cucinarle per il Grande Saluto Finale dell'Ultima Sera.


5 . Evento di chiusura del Bestival

L'ANGELO VOLA? L'ALBERO VOLA? L'ASINO VOLA?

(vedi copione fra i testi spettacolari del Bestival)
Exmà, Domenica 12 ottobre, ore 19:30
Un po' si sa e un po' no cosa accadrà l'ultima sera. Questa incertezza è progettata a bella posta, come gli scorsi anni, perché l'Evento Finale possa raccogliere in sé ciò che nel Bestival in quei quattro giorni si è visto e sentito; perché possa di quei giorni esser racconto, riassunto, saluto, chiusura e promessa. Conterrà parole e perline prescelte dalle mille storie di bestie che nel Festival saranno raccontate dai libri, dai loro autori e illustratori, e dai loro lettori bambini e ragazzi e grandi. Queste storie prenderanno forma di festa e spettacolo: di musiche bestiali e celestiali, di versi d'animale e di poeta, di danze di bambini e danzatrici, di cori rap tutti insieme, di guaiti e miagolii e ragli d'asino, che come dice il proverbio non salgono in cielo. Davvero non salgono in cielo?

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Festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi. Quarta edizione
AIUTO, STO CAMBIANDO!

Racconti, visioni e libri per rospi da baciare


Cagliari, 7/8/9/10/11 ottobre 2009. A cura della Cooperativa Tuttestorie, in collaborazione con Bruno Tognolini, Vittoria Negro, e col Centro Regionale Documentazione Biblioteche per Ragazzi della Provincia di Cagliari



Il Festival

Il Festival Tuttestorie nella sua quarta edizione sperimenta il MUTAMENTO, come tema e come esperienza reale. Parla dei mutamenti, e muta nel farlo. O meglio, come dice l'ultimo verso della mia filastrocca, che dà titolo al tema...

"Aiuto, sto cambiando! – disse il ghiaccio,
Sto diventando acqua, come faccio?
Acqua che fugge nel suo gocciolìo!
Ci sono gocce, non ci sono io!"
Ma il sole disse: "Calma i tuoi pensieri.
Il mondo cambia, sotto i raggi miei:
tu tieniti ben stretto a ciò che eri,
e lasciati scivolare in ciò che sei"
Quel ghiaccio diventò un fiume d'argento.
Non ebbe più paura di cambiare.
E un giorno disse: "Il sale che io sento
mi dice che sto diventando mare.
E mare sia, perché ho capito, adesso:
non cambio in qualcos'altro, ma in me stesso"
... come dice l'ultimo verso, il Festival Tuttestore "cambia in sé stesso".

Resta e si consolida una formula di costruzione viva e forte: gli incontri con autori e illustratori, numerosissimi e curati nelle prenotazioni e nel limitato numero dei participanti (lo dice uno scrittore che gira molti festival e rassegne, dove più spesso che di rado si trova davanti a diverse centinaia di bambini); le mostre, quest'anno con le bellissime illustrazioni de "GLI ALFABETI DEL CAMBIAMENTO", laboratorio e mostra e libro prodotti appositamente per il Festival; le attrazioni di gioco e spettacolo che quest'anno, oltre alla bellissima GIOSTRA DEL TEMPO di Antonio Catalano, hanno visto l'enorme successo del GABINETTO DI TRUCCO E PARRUCCO professionale regalato al Festival dal Teatro Lirico di Cagliari, davanti al quale si snodava una fila incessante di bambini e adulti per tutti i quattro giorni; l'UFFICIO POETICO e la sua produzione di senso da riversare in tempo reale sul Festival, quest'anno ancora più ricca di testi e immagini grazie all'aiuto potente di Francesca Amat (vedi sotto, i Dittici dei Mutamenti di Fiaba), Andrea Serra e Barbara Careddu; le tre bravissime animatrici, che indefessamente raccoglievano la materia prima per l'Ufficio Poetico nella piazza del Festival; il "BABBO PARKING", spazio serale di incontri con scrittori per il pubblico adulto, che quest'anno... che quest'anno è cambiato senza troppo cambiare.


Cambia, per diventare più se stesso, infatti, un aspetto importante del Festival, collegato con gli incontri desinati al pubblico adulto: la "star". Il primo anno, con la fortuna fatata dei piccoli, degli impensabili, degli ousiders, abbiamo avuto come ospiti David Grossman e tutta la sua famiglia. Questo ha portato, oltre che un'aura di forza etica e levatura estetica, un alto grado della cosiddetta e tanto agognata "visibilità" dei media nazionali sul Festival. David Grossman è stato così bene a Cagliari che, oltre ad accettare di divenire presidente onorairo del Festival, il secondo anno ha consigliato al suo amico Abraham Yehoshua di venire da noi. Altro balzo di qualità e visibilità. Pericoloso, perhé il terzo anno ci siamo trovati a chiederci come sostenere questa escalation, e come uscirne. Ancora per un anno siamo stati fortunati e Daniel Pennac, cui da anni Tuttestorie dava la caccia, ha infine acconsentito a essere nostro ospite. Ma il quarto... basta, prima o poi occorreva cominicare a cambiare. Nessuna star internazionale di prima grandezza, stavolta. Perché non l'abbiamo trovata e perché non l'abbiamo nemmeno tanto cercata. Gli incontri con gli adulti sono stati intensi e gremiti, con le sconvolgenti testimonianze del dissidente cinese Ma Jian, coi racconti sui rispettivi muri del tedesco Peter Schneider e della palestinese Suad Amiri, col commovente ottuagenario Boris Pahor, con Erri del Luca e il "Mister Moonlight" Tito Stagno, con tutti gli altri autori e giornalisti intervenuti, tutti grandissimi ma nessuna "star". Bene, l'esperimento è riuscito: la tenda degli incontri era piena di persone che volevano ascoltare, non strapiena la piazza di persone che volevano vedere. L'attenzione dei media nazionali, seppure prevedibilmente più tenue, c'è stata, e ha messo il suo fuoco sul Festival, che ha finalmente brillato solo di luce propria.


Qui, nel sito del Festival, come sempre le più dettagliate notizie sulla materia prima dell'evento: un centinaio di incontri con scrittori e illustratori, che convolgeranno circa 220 classi per un totale di 5500 studenti dalla scuola dell'infanzia agli istituti superiori di tutta la Sardegna. Tra i nomi degli ospiti per ragazzi Anne Fine, Ulf Stark, Tony Ross, Chen Jiang Hong, Giusi Quarenghi, Andrea Valente, Pietro Formentini, Guido Quarzo, Anna Vivarelli, Anna Lavatelli, Antonio Catalano e Angela Nanetti...

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I Mutamenti


Ed eccoci finalmente al tema, i MUTAMENTI. Ecco i primi ragionamenti che ho proposto a Tuttestorie, quando abbiam omosso i primi incantevoli passi al cuori di senso di questa impresa.



AIUTO, STO CAMBIANDO!...

"Come sei cresciuto!" – si sentono dire i bambini dalle zie che vedono di rado.
"Come sei cambiato!" – si sentono dire i grandi.

Il mondo è cambiato, dicono tutti. Nessuno però, messo alle strette, sa dire con certezza se sia cambiato in meglio oppure in peggio.
Su una stele babilonese di cinque secoli prima di Cristo è stato trovato inciso pressappoco così: i giovani di oggi non sono più quelli di un tempo.

Più o meno negli stessi secoli, nella Bibbia l’ignoto autore chiamato Qoelet scriveva invece che "ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà: non c’è niente di nuovo sotto il sole".

Dunque si cambia o non si cambia?

Il clima sta cambiando, il pianeta si riscalda, dicono tutti. Ma in questo ultimo inverno, che è stato molto freddo, alcuni giornali hanno deriso gli scienziati che dicono che il clima sta cambiando, dando ragione agli altri che dicono che è lo stesso da milioni di anni.

Certi paesi lontani sembrano esser capaci di cambiare tutto, ripartire da capo, perché sono nati da un nuovo inizio e lo sanno rifare. In altri paesi più vecchi si ha in cuore la tetra impressione che tutto cambia ma niente cambierà.

Cambiano le mode dei vestiti e dei capelli; cambiano le famiglie, si rompono e si riformano; i cellulari cambiano la vita, e poi cambiano loro stessi in qualche anno.

Gli scienziati ci spiegano che fino a poco tempo fa il progresso tecnologico procedeva per incremento lineare, ora per incremento geometrico, che noi facciamo fatica figurarci. Quindi anche il cambiamento sta cambiando.

Sta cambiano non solo in quantità, ma anche in qualità. Dicono altri scienziati che ieri il cambiamento era sinonimo di progresso, mentre oggi non più. Ieri il futuro era una promessa, oggi pare sia una minaccia.

Sui bambini e sui ragazzi, infatti, questa giostra indecifrabile di mutamenti cade spesso in forma di biasimo e minaccia. Son criticati e compatiti perché non giocano nei cortili, non si staccano dai cellulari e dai gameboy, non gli importa di nulla. Perché non sono come eravamo noi.

O, secondo altri, perché sono proprio come li abbiamo fatti noi, e loro non si sono ribellati.

A ogni pie’ sospinto si sentono dire "aspetta, aspetta", "vedrai che cambiamenti", "vedrai che crisi", "che disoccupazione", "quando esci dal videogame vedrai che mondo".

E magari loro, poverini, guardano i corpi che cambiano piano ogni notte dentro il letto, e ogni mattina nelle facce dei compagni, come mostri mutamorfi in 3D. E cercano di capirci qualche cosa. Che cosa cambia in me? Che cosa resta? Che cosa cambia intorno a me? Che cosa resta?

Abbiamo delle ciambelle di salvataggio in questo maremoto. Alcune sono dentro di noi, meccanismi profondi della mente che ci consentono di vedere come stabili e durevoli i paesaggi interni ed esterni in rutilante mutamento.
E abbiamo dei supporti fuori di noi, che aiutano a loro volta: per esempio le narrazioni del mondo com’è e come diventa, e fra queste per esempio i libri.

Il Festival Tuttestorie quest’anno chiederà ai libri, alle storie, alle visioni degli scrittori e degli illustratori di narrare come partono e dove portano i mutamenti. Di raccontare a bambini e ragazzi cosa si diventa, quando si cambia, e di rassicurarli. Perché il compito degli grandi è dire ai loro piccoli: tu cambierai, ma in te stesso. Cioè crescerai.

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Testi, immagini, suoni

      La lettera alle scuole

Come per gli altri anni, ecco la solita lettera alle scuole, partita dalla primavera verso tutte le scuole primarie e secondarie della Sardegna, che invita alunni e studenti a partecipare alla preparazione del festival inviando racconti e contributi sui Mutamenti.


      I testi spettacolari
Ecco i testi per gli eventi spettacolari del Festival, scritti da me: l'Evento Iniziale, un canovaccio per le tre Comari, i due "Gracidii Disperati del Tramonto" delle due giornate intermedie e l'Evento Finale.


      I testi dei bambini
Ed ecco infine i racconti dei bambini sui mutamenti, i loro o quelli che hanno visto o inventato intorno a loro. Quest'anno, a dire il vero, non sono affluiti molti testi scritti, prima del Festival, né durante: la domanda sui mutamenti era difficile, e forse anche una certa stanchezza comincia a sopraggiungere nelle scuole, che da quattro anni si vedono giungere una richiesta in parte simile. Vuol dire che occorrerà cambiare... Molto quindi, se non tutto, si deve alla ghignante infaticabile ostinazione delle tre Comari, le tre animatrici che, minuscoli registratori MP3 alla mano, con trucchi e scene e giochi e seduzioni hanno estorto ai bambini presenti al festival questa ricchissima messe di cambiamenti.


      I Dittici dei Mutamenti di Fiaba, di Francesca Amat
Ecco invece la prima delle due novità che inserisco nel sito per questa edizione del Festival. Francesca Amat è una pittrice, artista e teatrante, che è nata a Cagliari, nientemeno che dalla antica stirpe nobiliare Amat di San Filippo, è cresciuta a Milano e ora vive e lavora sul lago di Como. Il mio incontro con lei è stato quanto mai proficuo. Francesca ha portato al Festival il dolcissimo e intenso "MAMMA LINGUA: L’INCANTESIMO DELLE BALENE BIANCHE - laboratorio per 15 mamme in attesa", giocato sulle filastrocche del mio Mammalingua. E ha portato una florida collaborazione con l'Uffico Poetico, uno dei cui frutti è questa colorita teoria dei DITTICI DEI MUTAMENTI DI FIABA, che qui fanno bella mostra di sé.


      La Litania dei Mutamenti
Ed ecco infine la seconda novità; una voce. La voce di una vecchia maestra che dice una filastrocca, un rosario di trasformazioni, una Litania dei Mutamenti. Questa vecchia è mia madre. Ci eravamo dati appuntamento col regista Gaetano Marino nella casa di Via Della Pineta, a cagliari, dove ho vissuto dagli 8 ai 25 anni, e dove mia mamma ancora vive. Avevo appena finito di scrivere la Litania, che occorreva per riempire una transizione nella sequenza di scene dell'Evento Finale. Gaetano veniva da me per regstrarla in voce, letta da me o da lui, avremmo visto. Mi è venuta l'idea di farla leggere a mia madre, maestra ottantaduenne che mille storie a diecimila bambini in quaranta anni di scuola avrà raccontato. Il risultato è stato così convincente, e anche un po' commovente, che la sua voce è entrata di diritto in uno dei momenti più intensi dell'Evento Finale.
Ecco il testo della Litania.

... il principe cambiò e divenne rospo
Il rospo fece un tuffo nello stagno
La serata cambiò e divenne sogno
Il sogno dette fuoco a sei domande
E un bambino cambiò e divenne grande
Il grande fece bene il suo lavoro
E la pietra cambiò e divenne oro
L’oro brillò nel dito della sposa
Ed il cielo cambiò e divenne rosa
La luce rosa risvegliò Tonino
La sua uva cambiò e divenne vino
Il vino per il vecchio è troppo forte
La sua vita cambiò e divenne morte
La morte lasciò il letto di un malato
E il malato guarì e fu soldato
Il soldato partì e lanciò la bomba
E un villaggio cambiò e divenne tomba
La tomba si riempì di cento erbe
Ed una valle cambiò e divenne verde
Col verde giunsero genti lontane
E la fame cambiò e divenne pane
Il pane lasciò cadere le sue briciole
E il povero cambiò e divenne principe
Il sole se ne andò in un altro posto
Il principe cambiò e divenne rospo...

Ed ecco la voce (MP3 1,27 MB)

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Gli Eventi Spettacolari


Anche in questa edizione il mio lavoro è stato in due vesti: come scrittore per ragazzi, impegnato come gli altri scrittori negli incontri coi lettori (quest'anno ne ho condotti 5); e come "Ufficio Poetico", ideatore e drammaturgo di eventi speciali del Festival, soprattutto quelli destinati a dare corpo al tema dei Mutamenti. Ecco i cinque eventi che ho preparato.


1 . Evento di apertura del Festival
GIRA LA PAGINA, GIRA LA GIOSTRA
Inaugurazione del Festival Tuttestorie dei Mutamenti

Ma quando è che cominciano i cambiamenti? È come chiedersi dell’uovo e la gallina, ma siccome il Festival da qualche punto deve pur cominciare, ecco che la Signora Cristina alle cinque e mezzo di giovedì, aiutata dalle tre Coghe del Cambiamento (vedi sotto), proclamerà l’inizio del Festival chiamando alla parola le autorità. Che vi saranno ammesse più volentieri se portano una foto di loro bambini, e se una giuria improvvisata di bambini li riconosce in esse. Arriveranno i due Rospi Ciospi (vedi ancora più sotto) che, gracidando il loro petulante bisogno di Baci che Cambiano la Vita, annunceranno la rospesca filosofia del Festival di quest’anno. Poi sarà il turno del giostraio meravigliato Antonio Catalano, che del Festival rivelerà invece la poesia segreta mettendo in funzione la sua Giostra del Tempo. E col primo giro di Giostra comincerà il Festival: il trucco teatrale trasformerà le facce degli spettatori piccoli e grandi, il trucco fotografico i loro corpi e le loro imprese, le mostre e gli spettacoli li ospiteranno, le tre Coghe dei Cambiamenti li assilleranno, i due Rospi cercheranno di capire se sono i Principi Giusti. Fino a sera, e domani si riparte.


2 . Eventi continui del Festival
"COMARE COM’ERA, COMARE COM’È, COMARE SARÀ"
Tre Coghe Crastule a caccia dei (vostri) cambiamenti
Exmà, tutte le mattine, se capita qualche pomeriggio, e l’ultima sera

Le nostre solite implacabili animatrici della lettura, quest’anno con una loro promettente allieva, si scateneranno fra il pubblico per leggergli la vita e i cambiamenti. Tre Coghe, tre fattucchiere pettegole e indiscrete, con le buone e con le cattive estorceranno a piccoli e adulti, a scolari e insegnanti, notizie vere dei loro cambiamenti, recenti e remoti. Si faranno dire, o scopriranno coi loro loschi mezzi, chi o cosa il malcapitato era nella vita precedente, o cosa faceva tre anni fa, o come stava ieri, e chi invece è e come sta ora, e probabilmente, con varie divinazioni, come ancora cambierà nel suo futuro. E riporteranno tutto come sempre all’Ufficio Poetico dei Mutamenti, che come diremo fra breve saprà che fare di queste notizie di mutamenti.


3 . Eventi continui del Festival
C.R.O.A.C. - Compagnia Rospi Ostinati A Cambiare, presenta
"DISPERATO GRACIDIO DEL TRAMONTO"
Due Rospi Ciospi in cerca di Baci Cambiavita
Exmà, tutti i pomeriggi e ogni sera

Nei lunghi pomeriggi si aggireranno fra il pubblico del Festival due sgraziate e disgraziate figure: un Rospo e una Rospa, alla ricerca disperata di chi li voglia baciare per trasformarli in Principi. E chi di noi, in fondo, non attende, o non ha atteso un tempo, il Bacio Cambiavita? Ma i Baci Cambiavita li danno solo le Creature Principesche, e queste fra il pubblico di un festival è arduo trovarle. I due Rospi ci proveranno: con domande e trabocchetti scoveranno i Principi Nascosti, si faranno baciare, cercheranno con tutte le loro forze di cambiare in Principi, e… E se non ci riusciranno, delusi e adirati, ogni sera nel loro Disperato Gracidio del Tramonto elencheranno tutti i dannati cambiamenti che sono avvenuti nella giornata intorno a loro, negli incontri, nelle mostre, nei racconti dei bambini e degli autori, nella Giostra del Tempo e nei traffici delle tre Coghe: insomma per tutti tranne che per loro. Ma domani è un altro giorno di Festival: chissà…


4 . Eventi continui del Festival
UFFICIO POETICO DEI MUTAMENTI
Exmà, tutti i giorni quando c’è tempo

È oramai segno di stile del Festival Tuttestorie essere il Luogo in Festa in cui s’incontrano le storie scritte a stampa sui libri, quelle narrate a voce e in figure da autori e illustratori, e quelle portate in dono dai lettori. Nell’Ufficio Poetico, sotto gli occhi inventori e le penne trasformatrici di poeti e pittrici e bibliotecari e altri aiutanti, confluiranno le testimonianze dei mutamenti del pubblico, spedite dalle scuole sarde prima del Festival e raccolte dalle tre Coghe Comari lungo i suoi giorni. Foglietti volanti, frammenti di storie, frasi rubate e registrate, ogni testimonianza di mutamento nell’Ufficio Poetico verrà esaminata, selezionata, trascritta, stampata ed esposta su fili tesi all’Exmà; verrà inserita nel Disperato Gracidio del Tramonto dei due Rospi, che riepilogheranno i mutamenti della giornata; e verrà infine incastonata nella Grande Festa Finale dell’Ultima Sera.


6 . Evento di chiusura del Festival
GRAN SOTTOSOPERA FINALE
Exmà, Domenica 11 ottobre, ore 19:00

Come sempre, un po’ si sa e un po’ si ignora, un po’ si dice e un po’ si tace ciò che accadrà l’ultima ora dell’ultima sera. Questa incertezza non è incidente ma espediente: la Festa Finale deve raccogliere in sé, oltre ciò che noi già da ora sappiamo (e non diciamo), ciò che nei quattro giorni del Festival si è visto e sentito, e che quindi oggi ancora non si sa. Si sa che la fine di un Festival di Mutamenti non può che essere Mutamento a sua volta; che forse quindi verrà mutata la tradizione di mandare i palloncini su nel cielo; che anche gli attori forse non cammineranno più per terra; che le figure forse usciranno dai libri per correre sulle case… Perché alla fine del Mutamento, gira e rigira la carta, si rischia di finire a Testa in Giù, Capovolti, Sottosopra. In una SottosOpera Finale.



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Questa pagina è stata aggiornata il 18/10/2009


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