LA PIROTECNIA
La pirotecnia o arte del fuoco ha origini lontane. L'uso e'
presente in Cina nel I secolo. In Europa si attribuisce l'appari-
zione (1300) al monaco tedesco Bertold SCHWARTZ.
Elemento principale della pirotecnia e' la polvere pirica o
nera, il piu' antico esplosivo noto, miscuglio di:
- nitrato di potassio o salnitro (dev'essere privo di cloru-
ri o clorati o perclorati);
- carbone vegetale (di legna, deve contenere pochi zuc-
cheri);
- zolfo (dev'essere puro e non contenere tracce di acidita'.
La formula della polvere da sparo nelle proporzioni anco-
ra attuali di 75 (nitrato), 15 (carbone), 10 (zolfo) e' dello scien-
zato inglese Ruggiero Bacone (1249).
Le prime fabbriche di pirotecnia sorsero in Germania
(1340-1348) ad Augsburg, a Spandau, a Liegnits.
Nobile, rischiosa e aristocratica l'arte del fuoco e' la piu'
ammirata e la meno conosciuta. Tutte le arti si sono costruite un
mondo, teorie, regole, una storia. I fuochi marciano nel tempo
nel silenzio. Le grandi gare pirotecniche - Adelfia-Montrone
(BA), 10 novembre; Mugnano (NA), III martedi' di ottobre -
contano presenze inimmaginabili, da 200.000 a 300.000 spet-
tatori, ma non hanno storia, solo amatori e sparafuochi, la cui
arte, segreti, teorie, regole e mestiere sono nella cinta della fab-
brica, inaccessibili, anche ai controlli di legge.
Assenti la letteratura, l'informazione, la critica. Tutto con-
servato in una tradizione oro-auro-visiva, intraducibile. In ef-
fetti, i fuochi non possono essere scritti ne descritti, soltanto
visti, ascoltati ed acclamati. In materia risultano solo tre pub-
blicazioni:
- "De la pirotecnia" di Vannoccio Biringuccio, Siena,
1540;
- "Pirotecnia moderna" di F. Di Maio, Hoepli, Milano,
1891;
- "Fuochi pirotecnici e artifizi da segnalazione" di P.
Macchi, Pirola, Milano, 1984.
L'opera di Biringuccio (1480-1539), uomo di molta prati-
ca, costruttore di artiglierie ed armi da fuoco, contemporaneo
di Leonardo da Vinci (1452-1519) e' un trattato di chimica tec-
nico-scientifica. L'opera si compone di 10 libri. Il I tratta del-
le miniere in generale, il II dei minerali, il III dei metalli e delle
fusioni il IV del separare l'oro dall'argento, il V delle leghe fra
i metalli, il VI dell'arte del gitto e delle artiglierie, il VII dei
modi ed ordini delle fusioni e dei metalli, I'VIII dell'arte pic-
cola del gitto, il IX della pratica di esercizi del fuoco, il X del-
le materie artificiali disposte a fuochi per adoperare nelle offese
e difese delle guerre o per fare allegrezze pubbliche nelle feste
solenni.
Dell'opera di Biringuccio si sono avute 6 edizioni (1540
1550 - 1558 - 1559 - 1678 - 1914, quest'ultima, STEB, Bari).
L'autore, insieme a lui Leonardo da Vinci e piu' tardi Galileo
Galilei, segue la pratica metodica del metodo sperimentale, ef-
fervescenza e patrimonio del tempo. La sapienza e' figliola del-
la esperienza, afferma Biringuccio. Guidato da questa
convinzione, si distacca dall'alchimia (arte di falsari e imbro-
glioni, stregoneria) imperante e dal pensiero scolastico e getta
le basi della nuova chimica tecnica. Per il nostro obiettivo, ca-
pire i fuochi per fare allegrezze pubbliche nelle feste solenni,
Biringuccio non ci e' di grande aiuto.
"Pirotecnia moderna" di Di Maio e' un vero e proprio ma-
nuale del pirotecnico.
"Fuochi pirotecnici e artifizi da segnalazione" di Paolo
Macchi e' una guida per l'applicazione delle norme di P.S. per
l'accensione, deposito, trasporto, vendita di artifizi e per im-
pianti di fabbriche e di depositi per i fuochi artificiali.