YATTA MAN
Cosa c'entra con il wrestling? Poco, anzi niente, però per Alberto Rizzi e per il sottoscritto, che ha un nome e un cognome che si, risuonerebbero all'orecchio di molti come conosciuti, ma che preferisce rimanere nell'anonimato, hanno significato tanto, almeno da bambini ma, a dire il vero, anche adesso. E poi diciamoci la verità... chi di voi non si è emozionato da piccolo con le vicende di Yatta Man? Chi di voi non aveva il suo robbottino preferito tra gli yatters?? Pochi credo... e allora, per chiudere in bellezza, da Alberto e dal sottoscritto, vi invitiamo a riaccendere quei bei momenti passati davanti alla TV, leggendo quanto segue... buon divertimento!!
Yattaman - Dal giapponese "Yatta", che significa "Ce l'ho fatta"
Titolo Originale: Time Bokan
series Yattaman
Produzione: Tatsunoko
Anno: 1979
Episodi: 108
Personaggi
I buoni: Ganchan (Yatta 1), Janette (Yatta 2), Robby-Robby (il robottino a forma di dado)
I nemici: Miss Dronio, Tonzuro, Boyakky, il dottor Dokrobei
La storia - Alla
ricerca della pietra Dokrostone! E così, su una distanza di 108 episodi assistiamo alle
tragicomiche disavventure del trio Drombo, formato dallo smilzo genio della cibernetica
Boyakki, dal piccolo ma forzuto Tonzula e dalla bionda e intrigante Dronjo. L'avvio di
questa ricerca viene dato dallo arrivo in casa Dornbo del misterioso ed intrigante Dottor
Dokrobei, che tramite insistenti messaggi registrati informa i tre della necessita di
ritrovare i pezzi della pietra Dokrostone sparsi per il mondo: una volta riuniti,
formeranno la mappa per raggiungere un immane filone d'oro. E così, i tre scalcinati
sgherri si dedicano ogni puntata a viaggi impossibili: i buoni e i cattivi raggiungono la
loro meta in volo, via terra o per mare, arrivando a calcare il suolo dell'antico Egitto
come quello delle fiabe senza particolari dispositivi.
Contro di loro i cosiddetti "buoni" Ganchan e Aichan, una bionda coppietta che ha ricevuto in eredità lo Yattacan, un giocattolo gigante dal caricamento a manovella rappresentante un cane pompiere; a questo si uniranno successivamente altri a forma di pellicano (Yatta Pellikan), di pesce (Yatta Pesce), di panda padre e figlio (Yatta Panda), di buldog (Yatta Bull), di drago (yatta Dojira), di Ariete con bavaglino al collo e intelligenza zero (Yattacampione), nonché una versione ampliata del primo (Yatta King) e un colossale elefante (Yatta Elefante), atti a contenere almeno tre Yatta macchine.
La scelta di quale
mezzo usare per la missione non è affidata a un computer, ma al caso: lanci di dado,
roulette, slot machine e persino il gioco della sedia con 3 ballerine sciocche vengono
impiegati per la decisione!. Se Yatta King e Yatta Zo contengono tre Yatta macchine, le
altre sono in grado di sprigionare a loro volta centinaia di mini Yatta meccanici
autocomandati aventi le più disparate forme, ispirate al regno animale o agli oggetti di
uso più comune. Solitamente sono proprio queste che infliggono il colpo finale al trio,
trivellando, sezionando, smontando o minando la sua macchina da guerra.
Ogni combattimento viene poi minuziosamente descritto da un telecronista che giunge fisicamente - non si sa come - sul luogo dello scontro, anche se in realtà non c'è ne sarebbe nessun bisogno, vista la velocità alquanto "rilassata" con cui le azioni si svolgono. Ogni volta, infatti, gli esponenti del trio partono per la tangente sul filo dei pensieri, divagando su questioni che riguardano unicamente la loro vita privata, le loro speranze, le loro delusioni e tutto ciò che di meglio può offrire l'improvvisazione dei tre doppiatori: molti dialoghi e gag si devono infatti unicamente alla loro improvvisazione, su cui poi sono state disegnate e montate le immagini del cartone animato. La simpatia dei tre arriva con decisione al grande pubblico, più ancora che quella dei "buoni", tanto che i telespettatori, grandi o piccoli, iniziano a seguire Yattaman unicamente per assistere alle loro imprese, più che a quelle dei vari protagonisti.
L'apoteosi la si ha
quando i telespettatori iniziano a inviare lettere d'incoraggiamento al trio Drombo (lette
nel corso delle puntate e prese come spunto per nuove divagazioni), o addirittura quando i
messaggi giungono du nastro, sotto forma di vero e proprio tifo di singoli o 'Dronbo Fan
Club'. E così si arriva addirittura a mostrare i disegni dei telespettatori più piccoli,
rappresentanti nella maggior parte delle volte disegni 'tecnici' di robot guerrieri (che
Boyakki costruisce poi realmente!) accompagnati poi da consigli riguardanti le tecniche da
usare per sconfiggere gli Yattaman!. L'interno della cabina di pilotaggio del trio ammicca
all'arredamento dei salotti televisivi, con tanto di divano per Dronjo e tendaggi alle
pareti (gli Yattaman, invece, non hanno la cabina di pilotaggio perché restano appesi
fuori dalle loro macchine come fanno i pompieri), e gli ospiti sono incarnati dalle
irritanti apparizioni di una serie di "Gadget" che commentano gli eventi e
criticano le scelte tattiche: il più famoso di tutti, diventoto poi un vero e proprio
logo istituzionale per svariate generazioni, è il Maialino Portafortuna che, uscendo
dalla consolle di comando, si arrampica sul tronco di una palma meccanica al grido di
"Anche un maiale sa arrampicarsi su un albero, quando viene adulato".
Fra i gadget assurdi ne è poi presente uno che non fa nulla in prima persona, ma attende l'intervento di qualcuno. Si tratta del diabolico Pulsante del autodistruzione, posizionato al centro della consolle di comando, enorme, senza sicure, pronto a scattare non appena lo sfiori una piuma. Nessuno ha mai capito perché Boyakki lo abbia montato su tutti i suoi robot Insomma, in un modo o nell'altro il trio Doronbo finisce sconfitto, Doronjo resta sempre nuda al termine della battaglia (il costume le viene bruciato, tagliato, scucito o sciolto da acidi per colpa dei micro yatta meccanici). E se Dronio ha l'abitudine di restare sempre nuda, i due Yatta si amano come tutte le coppie; tuttavia, questo equilibrio viene rotto in diversi episodi: in una puntata, infatti, Gan assiste involontariamente all'esibizione del seno di Miss Dronio (in seguito all'esplosione della solita bomba-messaggio di Dokrobei) rimanendone profondamente affascinato (anche Ai se ne accorge e lo picchia !). In un'altra la situazione si inverte, e Miss Dronio rimane così affascinata dagli occhi azzurri di Gan da sentirsi per la prima volta innamorata (scena di lei vestita da bimba che corre in un campo fiorito).
Ma tornando alla
storia, la fantozziana tragedia del trio Drombo non termina con la sconfitta: il ritorno
alla base dei tre avviene costantemente su un tandem triplo. E il sadico Dokrobei li
sorprende puntualmente ogni volta, infliggendo loro una severa punizione, diversa e sempre
più bizzarra di puntata in puntata. E il tutto, per scoprire, una volta recuperati tutti
i pezzi della Dokrostone, che il teschio di pietra non è una mappa, bensì Dokrobei
stesso, un bizzarro alieno caduto sulla terra il cui corpo, necessario per il ritorno al
mondo di origine, si era spezzato in 5 parti. Sconsolati per essere stati ingannati per
cosi tanto tempo, Donojio, Boyakki e Tonzula fanno le valige e si dicono addio,
incamminandosi su tre sentieri differenti. Ma il tocco del regista e geniale, :
<<Tenete d'occhio i vostri teleschermi>> sembra voler dire, e alzando
l'inquadratura ci mostra i tre sentieri che, poco più avanti, s'incrociano di nuovo. Si,
è vero: i tre personaggi si ritroverano forse ad interpretare una nuova serie, se ci
sarà.
NOTE: Questo è la più musicale tra le serie di cartoni, infatti ogni puntata contiene diverse canzoncine; indimenticabile quella della banda dronio mentre costruiva il suo robot. Altri episodi musicali sono quello della canzoncina composta e cantata da Dokrobei e analogamente quella composta e cantata da Boyakki.
Nella ultima puntata tutti i mezzi Yatta vengono messi in azione contemporaneamente, creando un trambusto senza eguali.
Ok, spero che lo speciale vi sia piaciuto... d'altronde siamo sicuri che sia stato il mezzo più giusto per salutarci. A questo punto, pur restando nell'anonimato, volevo ringraziare Alberto e quelli che han partecipato al sito in maniera efficiene e che si sono impegnati al massimo per renderlo più bello agli occhi di tutti... davvero, io non ci ricavo una lira, però devo ammettere che ci ho messo molta passione, ma soprattutto ammetto che mi sono divertito. Già, in questi mesi mi sono proprio divertito... dunque è chiaro che mi dispiace che questa sia avventura, pur se con successo, sia terminata. Ma chissà, un progetto del genere con Alberto si potrà costruire di nuovo in futuro... ok, adesso si sa, sembra impossibile, ma la vita, ancor più sul web, è lunga assai...
Per il momento, ognuno prende la sua strada... e, me lo consenta il regista di Yattaman: <<Tenete d'occhio i vostri teleschermi>>.
Chi lo sa, magari anche i nostri sentieri si inconteranno ancora...
Ciao Alberto, ciao a tutti!