Dermatite atopica

La dermatite atopica (eczema costituzionale) rappresenta la più comune dermatosi dell’età pediatrica. Essa è definibile come il complesso delle manifestazioni cutanee che insorge in individui atopici, vale a dire geneticamente predisposti alla iperproduzione di IgE ed allo sviluppo di altre affezioni atopiche, quali oculorinite e asma allergico.

L’esordio della malattia avviene spesso tra il primo ed il sesto mese di vita, anche se può verificarsi successivamente. La localizzazione varia in funzione dell’età. Nel neonato le prime manifestazioni interessano il volto, in particolare i lati del viso, con risparmio della zona centrofacciale, e le superfici estensorie degli arti. Nel lattante oltre al viso vengono interessate le pieghe degli arti, il collo ed il dorso delle mani. Nel bambino più grande e nell’adulto l’eczema tende a localizzarsi in aree circoscritte come la regione periorale, le palpebre, il dorso delle mani. Le manifestazioni cliniche evolvono attraverso diversi stadi : in fase acuta sono presenti chiazze eritemato-edemato-vescicolose essudanti a limiti sfumati. In fase subacuta si osservano chiazze eritemato-desquamative ; in fase cronica lichenificata prevalgono chiazze di cute secca e rugosa, iperpigmentata, inspessita. L’evoluzione è a poussee con fasi di esacerbazione, prevalenti nelle stagioni fredde e di remissione per lo più in estate per l’azione benefica svolta dall’esposizione ultravioletta. Stimoli favorenti la riacutizzazione sono sudorazione, irritazione locale da lana, saponi, stimoli antigenici (stafilococchi, pityrosporum). La complicanza più frequente è l’impetiginizzazione delle lesioni, legata al grattamento e alla colonizzazione della cute dell’atopico da parte dello stafilococco Nella maggior parte dei casi, specialmente nelle forme lievi, la dermatite atopica va incontro a remissione parziale o completa intorno ai 5-6 anni. In altri casi la guarigione avviene più tardivamente o può non avvenire con persistenza del quadro clinico nell’adulto.

Non esistono parametri di laboratorio, né indagini allergologiche dirimenti per la diagnosi che rimane sostanzialmente clinica. Per convenzione la presenza di almeno 3 criteri diagnostici maggiori su 4 (familiarità atopica, eruzione cronico-recidivante, topografia ed aspetto clinico delle lesioni, prurito) e di 3 minori (xerosi, cheratosi pilare, dermatite delle mani e dei piedi, eczema dei capezzoli, cheilite, pitiriasi alba, reazioni cutanee di tipo I) autorizzano a porre la diagnosi. Le indagini di laboratorio vengono effettuate per valutare il livello degli eosinofili e delle IgE totali, o per ricercare IgE specifiche nei confronti di specifici alimenti, pollini o inalanti in presenza di positività ai prick test.

La terapia deve tener conto della tipologia e della localizzazione delle lesioni e si pone come obiettivo il controllo della dermatite attraverso la remissione delle poussee infiammatorie e il sollievo dal prurito. Sulla cute dell’atopico andranno utilizzati inoltre prodotti non farmacologici (detergenti, emollienti) allo scopo di migliorare l’idratazione, evitare la delipidizzazione e le riaccensioni spesso favorite dall’eccessiva xerosi e dal grattamento. L’esposizione al sole è in grado talora di determinare remissioni anche prolungate. Il trattamento topico delle lesioni in fase infiammatoria si avvale dei topici steroidei, prediligendo quelli meno potenti (non fluorurati), che vanno applicati per periodi limitati, evitando viso e glutei dove il pannolino esercita un’azione occlusiva. Possono essere utili anche fitoderivati provvisti di una discreta attività infiammatoria. Di recente è entrato nell'uso clinico un macrolide immunosoppressore, il tacrolimus, in grado di indurre la remissione delle lesioni della dermatite atopica senza produrre gli effetti collaterali tipicamente associati all'uso prolungato di cortisonici.

La terapia sistemica prevede l’assunzione di antiistaminici per cicli di 15-20 giorni quando il prurito è abbastanza intenso. In alcuni casi gli acidi grassi essenziali a dosi elevate forniscono un utile ausilio aumentando gli intervalli liberi dall’eczema, ma le opinioni e gli studi al riguardo sono discordanti. Gli steroidi per via generale non sono generalmente consigliabili per il frequente rebound della dermatite alla sospensione e per il noto effetto di blocco dell'asse ipotalamo-ipofisario. Nei casi resistenti dell’adolescente e dell’adulto possono essere effettuati con successo cicli di fototerapia PUVA (psoraleni + raggi ultravioletti A) o UVB a banda stretta (ultravioletti B). I casi che non rispondono alle terapie convenzionali possono essere trattati con cicli di ciclosporina.