Teleangectasie
Le teleangectasie o capillari dilatati sono piccoli vasi sanguigni, di diametro compreso tra 0,1 e 1 mm di diametro. Esse si osservano frequentemente al volto insorgendo talora già in età pediatrica e giovanile, ma solitamente tendono a comparire con il passare degli anni. Le teleangectasie rappresentano capillari dilatati: quando originano dal settore arteriolare di un capillare si presentano piccole e di colorito rosso vivo; quando originano dal settore venoso di un capillare tendono ad essere larghe e bluastre. Sulla base del loro aspetto possono essere classificate in 4 tipi principali: semplici o lineari, arborizzate, a ragno e puntiformi o papulari. Teleangectasie del volto e del naso
Teleangectasie sono frequentemente osservate in soggetti con fototipo chiaro, spesso sulle ali del naso e suelle guance. Queste sono per lo più di origine arteriolare, di tipo lineare o arborizzato. Istologicamente sono vasi dilatati del plesso papillare superficiale del derma. Le cause Numerosi sono i fattori che possono essere associati alle teleangectasie: rosacea, esposizione prolungata al sole, uso di cortisonici topici, malattie del collageno, malattie ereditarie. La causa della formazione delle teleangectasie è il rilascio o l'attivazione di mediatori chimici vasoattivi in risposta a stimoli diversi (anossia, chimici, ormoni, infezioni) o ad altri fattori fisici in grado di portare a neoangiogenesi. La debolezza delle fibre elastiche dei vasi, causata dall'esposizione cronica al sole, può contribure allo sviluppo di teleangectasie. Il trattamento Indipendentemente dalla causa scatenante, le teleangectasie o capillari dilatati rappresentano un fattore di disturbo estetico.Peraltro esse sono particolarmente resistenti al trattamento farmacologico sistemico e topico. I trattamenti fisici locali utilizzati in passato includono crioterapia e l'elettrochirurgia, agendo in maniera non specifica sia sulle strutture da trattare (capillari) che sulla cute, hanno la possibilità di causare esiti cicatriziali e pigmentari. Un passo fondamentale in avanti è stato ottenuto con l'avvento dei laser, che hanno il vantaggio rispetto ad altre modalità tradizionali di colpire selettivamente un particolare bersaglio, che nel caso delle teleangectasie è l'ossiemoglobina. I laser utilizzati Numerosi sono stati i laser utilizzati nel trattamento delle teleangectasie del volto, non sempre con risultati ottimali. Questo perché per uno specifico bersaglio, che nel caso delle teleangectasie è rappresentato dalla ossiemoglobina dei capillari, è necessaria un'appropriata lunghezza d'onda che sia fortemente assorbita dall'ossiemoglobina e una adeguata durata dell'impulso secondo i principi della fototermolisi selettiva. Lunghezze d'onda troppo elevate o durate di pulsazione inadatte possono infatti risultare inefficaci o addirittura causare esiti pigmentari o cicatrici per cessione di energia non solo ai capillari ma anche ai tessuti circostanti. La frequenza di 532 nanometri proprio del laser Nd-Yag a duplicato (Diolite) è quella più vicina ai picchi di assorbimento della ossiemoglobina ed è quella che permette di ottenere i risultati migliori. Le sedute dipendono dal numero delle lesioni da trattare ma sono generalmente di numero limitato (da uno a tre).
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