NOTIZIARIO SU LAVORO E LOTTA DI CLASSE

Novembre 1996

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"Il manifesto 1 novembre 1996"

"NON PARTECIPO PIU'". ZANUSSI SPACCA TUTTO

Marco Contini

Dopo la rottura della trattativa su 500 esuberi, l'azienda perde le staffe e disdetta tutti i precedenti accordi di "cooperazione" con il sindacato. A far saltare i nervi ai vertici della multinazionale dell'elettrodomestico - che sul modello partecipativo hanno costruito l'immagine del gruppo - e' stata la rottura sulla trattativa sulla gestione di 500 esuberi, sfociata nella decisione unilaterale dell'azienda di mettere tutti in cassaintegrazione. I dipendenti del gruppo da tempo avevano dato segni di insofferenza per il metodo aziendale che bypassava le rappresentanze di fabbrica, rivolgendosi direttamente all'organizzazione sindacale esterna.

TOSCANA: FUGA DI GAS, TRE MORTI SUL LAVORO

Cosimo Rossi

Due operai e un vigile del fuoco sono rimasti uccisi ieri pomeriggio a Le Regine (Pistoia). Sono rimasti soffocati da una figa di gas propano. secondo una prima ricostruzione, i due dipendenti della ditta Magias, di 40 e 35 anni, avrebbero tentato di bloccare una fuoriuscita di gas, ma hanno perso i sensi, morendo poi intossicati. I due sono forse rimasti intrappolati nel casotto dove si trovava il serbatoio di gas alla cui manutenzione stavano provvedendo. I compagni di lavoro rimasti all'esterno hanno dato l'allarme: i vigili del fuoco sono arrivati da una caserma ad una ventina di chilometri di distanza. Un vigile di 33 anni e' rimasto intossicato dal gas ed e' morto all'ospedale. La fuga di gas sarebbe poi stata bloccata solo in parte. La Toscana e' una delle regioni che detiene il primato per gli infortuni ed i morti sul lavoro.

ILVA: TARANTO, RIVA HA FIRMATO

L'Ilva Laminati Piani (Ilp) applichera' l'accordo raggiunto al ministero dell'industria con i sindacati sull'assorbimento in azienda - previo passaggio in liste di mobilita' - dei 1500 dipendenti delle ex-consociate Icrot, Gescom e Sidermontaggi. L'accordo prevede l'assunzione di 380 lavoratori di Sidermontaggi )unica societa' gia' in liquidazione), entro un anno dalla messa in mobilita', prevista per gennaio '97.

 

"Il manifesto 3 novembre 1996"

QUANTA STRADA PER SCARPE PRODOTTE SENZA TUTELE

Nico Perrone

La Bianchi chiude lo stabilimento di biciclette di Cisterna di Latina e ridimensiona quello di Treviglio; trasferisce la produzione a Smirne in Turchia, e licenzia il 60% delle maestranze. La Superga porta in Vietnam il residuo 15% della produzione di scarpe (l'85% era gia' stato trasferito in altri paesi dell'Asia) e licenzia il 65% del personale. La Fiat produce gia' in Brasile e ha in progetto stabilimenti in India e Cina. La Volkswagen produce in Messico. Le industrie giapponesi dell'auto lavorano in altri paesi dell'Asia parti di autovetture e autovetture complete pari al 40% della produzione. L'americana Nike produce articoli sportivi in Indonesia.

[...] Si chiama decentramento, mondializzazione del ciclo produttivo. In questi paesi gli orari di lavoro superano anche le 70 ore settimanali, le paghe sono all'incirca un decimo di quelle occidentali (160 dollari al mese in Vietnam, 2 dollari e 23 al giorno alla Nike in Indonesia, 2 dollari nell'industria delle confezioni nello Shenzen, un'area di sviluppo a Sud della CIna, secondo un rapporto della Banca Mondiale), i costi previdenziali sono praticamente inesistenti, la sindacalizzazione quasi a zero, la conflittualita' non esiste, la sicurezza del posto di lavoro e' sconosciuta, il lavoro minorile viene sfruttato senza tutela, gli straordinari e le prestazioni notturne sono obbligatorie per tutti, ma talvolta esistono anche vere e proprie forme di sfruttamento schiavile.

[...] In occidente restera' un mercato del lavoro di tecnici di progettazione, di addetti al marketing e all'amministrazione; in oriente e in America Latina andranno le lavorazioni che richiedono l'impiego di forza operaia, sempre meno qualificata in conseguenza dei processi di innovazione tecnologica. Ma in occidente restera' soprattutto il ricco mercato di sbocco per le produzioni.

UN MONDO A ROVESCIO

Mauro Beschi (presidente dell'Org. regionale europea sindacati tessili-abbigliamento-calzature)

[...] 30 milioni di addetti all'industria della moda sono sottoposti a condizioni di lavoro incredibili, con una paga al di sotto del livello di sussistenza, senza il riconoscimento di alcun diritto e dignita', senza possibilita' di organizzarsi collettivamente o emanciparsi socialmente.

Negli ultimi 10 anni in Salvador sono stati creati 50 mila posti di lavoro, le esportazioni sono cresciute del 4000 per cento, ma i salari reali sono diminuiti del 50% e le lavoratrici stanno vivendo un momento piu' triste di quello precedente l'industrializzazione.

Nello Sri Lanka la maggior parte delle lavoratrici lavorano nelle "Zone franche", rinchiuse in una sorta di fabbriche-prigione da cui non possono uscire liberamente, sottoposte spesso a violenze, anche sessuali, non usufruiscono della minima struttura sanitaria e hanno retribuzioni talmente basse da soffrire quasi tutte di malnutrizione.

[...] E' venuto il tempo di ragionare su un modello di sviluppo che non e' in grado di offrire, accanto ai tassi di crescita, miglioramenti reali nelle condizioni di vita e di lavoro a milioni di lavoratrici e lavoratori. E' evidente che il permanere di questa frattura tra crescita economica e condizioni sociali impedira' non solo l'affermarsi di quel sistema dei diritti su cui si fondano le solite democrazie (e questo e' un bel tema su cui possono misurarsi le crescenti folle liberal-democratiche) ma porranno seri problemi a quelle aree del mondo industrializzato, come l'Europa, in cui in questo secolo si e' realizzato il compromesso, oggi cosi' discusso, tra capitalismo, democrazia, stato sociale.

 

"Il manifesto 5 novembre 1996"

LO SLAI-COBAS RISALE LA CORRENTE

Antonio Pastore

Vince la linea radicale anti-Prodi (e dell'autorganizzazione a tutto campo) nel terzo convegno nazionale dello Slai-cobas; perdono i filobertinottiani e coloro che sostenevano - in contatto con alcuni settori della CGIL - la "Costituente sindacale". La mozione finale ribadisce che la posizione dello Slai-Cobas "ha individuato nel governo Prodi la continuita' delle politiche antipopolari e antioperaie dei passati governi, da Ciampi a Dini, passando per Berlusconi". Presente all'appuntamento nazionale tutto l'arcipelago del "sindacato senza sindacalisti" nato 5 anni fa all'Alfa di Arese e Pomigliano, dai metalmeccanici ai nuovi settori dove adesso si espande lo SLAI: sanita', trasporti, enti locali, parastato, credito. [...] Novita' assoluta la proposta di costituire Cobas di disoccupati: ... questi lottando per il lavoro e per il salario garantito, diventeranno "i migliori alleati degli occupati" contro lo straordinario, il lavoro festivo e notturno e altre forme di ricatto e sfruttamento.

MECCANICI: I SALARI PIU' BASSI D'EUROPA

I lavoratori italiani dell'auto sono tra i peggio pagati d'Europa. Secondo la Fiom piemontese i dipendenti della Fiat guadagnano una media mensile di 1.700.000 lire nette (tredicesima compresa) pari a 879 Euro; quelli tedeschi 1.460 Euro. In Francia variano tra i 1.246 e 1.303 Euro. Peggio degli italiani stanno solo gli spagnoli della Seat che guadagnano 876 Euro.

NESTLE': SCIOPERO IL 6 NOVEMBRE

I sindacati alimentaristi di CGIL-CISL-UIL hanno confermato lo sciopero di 4 ore dei lavoratori del gruppo Nestle' (circa 7.000 in Italia) per il 6 novembre, contro i tagli all'occupazione. il piano aziendale prevede la riduzione di 1500 posti tra gli addetti alle vendite, amministrativi ed operai.

IME DI CEPRANO: 160 LICENZIAMENTI

Non si arresta la crisi occupazionale nel frusinate. Dopo la Fater e la BW anche la Ime, industria metalmeccanica di Ceprano, ha annunciato la chiusura e il licenziamento di 160 dipendenti. I lavoratori hanno indetto una assemblea permanente mentre i sindacati hanno avviato le trattative con l'azienda. Intanto alla Videocolor di Anagni venduta di recente dal gruppo francese Thompson, a fine mese arriveranno i nuovi proprietari della Daewoo.

 

"Il manifesto 7 novembre 1996"

LA NUOVA FRONTIERA

Gabriele Polo

Scoperta in Puglia una fabbrichetta clandestina di calzature. Ci lavoravano, fino a 14 ore al giorno, 40 minorenni. 500.000 al mese di "stipendio" per produrre scarpe da vendere in tutto il mondo. Anche in Cina. Bernando Cofano e Giuseppe Contaldo sono due "eroi" della nuova frontiera del capitalismo, due uomini della mondializzazione e della flessibilita'.

Il primo possiede macchinari per la produzione di scarpe (provenienti dalla sua fabbrica fallita) che da in accomandita al secondo, il quale - usando la cooperativa Alba di cui e' presidente - organizza il lavoro clandestino di decine di minorenni. Il materiale per la fabbricazione arriva dall'Est europeo, forse clandestinamente. La fabbrica e' assolutamente clandestina e per evitare i controlli di polizia c'e' una stalla ttigua in cui le maestranze si devono nascondere quando e' necessario. Racconta una ragazza: "si va avanti dalle 7 del mattino fino alle 17, con mezz'ora di pausa. Se qualcuno si sente male per le esalazioni di vernici e collanti, o decide di continuare a lavorare come se niente fosse o se ne va a casa per sempre". "Quando le ordinazioni crescono... si lavora fino alle nove di sera".

LECCE: LA DISOCCUPAZIONE E' UN AFFARE

Il territorio di Lecce e provincia conta oltre 110mila iscritti al collocamento, a fronte di poco piu' di 800mila abitanti. Crisi nell'edilizia e nell'agro-industria. L'area tessile, abbigliamento, calzaturiero risente della crisi del modello del "fason" nel leccese come in Puglia, ed ha creato piccoli imprenditori rapaci che si muovono nell'illegalita' e negano ogni presenza sindacale. Non mancano aziende in attivo.

Spesso si tratta pero' di aziende che per remore ideologiche negano la presenza del sindacato. Sul fronte metalmeccanico la realta' piu' rappresentativa e' quella della Fiat-Hitachi, 640 addetti, su cui pende la prospettiva della cassa integrazione, e l'indotto della Fiat auto (200 addetti), per untotale del settore di circa 2000 addetti.

LA PAGA REALE? UN TERZO DI QUELLA UFFICIALE

Giulio Di Luzio

Sfruttamento della manodopera, estorsione ed evasione fiscale: sono i reati ipotizzati da Giuseppe Di Bello, componenete del direttivo provinciale della CGIL di Potenza, nell'esposto denuncia alla Procura Generale. "L'area produttiva di riferimento - afferma Di Bello - in cui si sarebbero verificate forti irregolarita' contrattuali riguarda decine di piccole e medie aziende del potentino, di diverse categorie". "Finora abbiamo accertato 356 casi di lavoratori che firmano buste-paga di 1 milione e mezzo".

Si parla di un'azienda del sotto indotto della Fiat, la Cavi Sud, o la Riccardelli abbigliamento Sportivo, con lavoratori pagati 500 mila lire mensili. C'e' un clima di omerta' e diffidenza, per paura di perdere anche quei pochi soldi, in una regione col 27% di disoccupazione.
I finanziamenti del dopo terremoto avevano favorito il proliferare di piccole aziende, che, una volta chiusi i rubinetti statali, sono crollate.
Risultato. un tessuto sociale stravolto da imprenditori incapaci di gestire una fase diversa, non protetta dai finanziamenti statali.

GLADIO ALLA FIAT?

La Gladio Fiat sarebbe presente negli stabilimenti del gruppo in accordo con le gerarchie aziendali. E' quanto sostiene lo Slai Cobas che si e' costituito parte civile nei processi contro Cesare Romiti e Francesco Mattioli. A sostegno cella tesi che la Gladio Fiat sia ancora attiva i Cobas portano alcuni interrogatori avvenuti nell'ambito dell'inchiesta su Gladio in cui si parla di strutture per attivita' informative interne alla Fiat. La struttura farebbe capo a Riccardo Audino.

La novita' sta nel fatto che alcuni "elementi" segnalati da Audino farebbero parte del sindacato Fismic-Sida. In particolare, uno di questi, Masanotti ha dichiarato il 23 febbraio che "nostro interesse come sindacato, coincidente del resto con quello della Fiat, era quello di capire queste realta', conoscerle e prevenire loro azioni...Noi direttamente o i nostri iscritti cercavamo di individuare gli individui piu' facinorosi.." Lo Slai Cobas ha chiesto lo scioglimento del Fismic in quanto sindacato di comodo.

POLEMICHE MECCANICHE

La Federmeccanica continua a rifiutare di mettere nero su bianco una proposta di aumento contrattuale e rifiuta la mediazione del governo. Per di piu' e' intervenuta Confindustria che ha affermato che "sulla ripresa produttiva grava l'incognita dei contratti". In preparazione dello sciopero del 22 continuano gli scioperi articolati di quattro ore. A Treviso da lunedi' scorso fino al 14 si sciopera per 3 ore a livello aziendale. In Liguria idem, dal 6 all'8 novembre. La quarta ora del pacchetto e' utilizzata per assemblee o per finanziare il corteo del 22.

 

"Il manifesto 8 novembre 1996"

MECCANICI: UNA VERTENZA DAL SAPORE POLITICO

Dichiarazioni incrociate sulla vertenza metalmeccanica. Treu invita Federmeccanica ad un atteggiamento piu' ragionevole, considerata la disponibilita' dei sindacati a rivedere le richieste salariali sulla parte riguardante l'inflazione programmata. Gli imprenditori continuano a richiamarsi al rispetto dell'accordo del 23 luglio, con una interpretazione che ne subordina la qualita' alle esigenze di bilancio: chiedono una revisione radicale delle richieste salariali. Questo e' il nodo politico da affrontare.

Continua la preparazione della manifestazione del 22: ieri a Torino 1500 delegati ne hanno discusso le modalita', preannunciando una nuova mobilitazione di tutte le categorie a dicembre, se le vertenze aperte non avranno un esito positivo.

I GLADIATORI DELL'AUTO

Esponenti di Gladio assunti alla Fiat per controllare gli operai. La magistratura torinese indaga sullo spionaggio in fabbrica. Esponenti dei servizi segreti sorvegliavano l'attivita' politica negli stabilimenti dell'avvocato, servendosi della copertura sindacale del Fismic-Sida. Tra i nomi dei gladiatori: Pasquale Masanotti e Piercarlo Samaritani, entrambi del Fismic.

 

"Il manifesto 12 novembre 1996"

VENT'ANNI DOPO, METALMECCANICI A ROMA

Gabriele Polo

Il 22 novembre sciopero di 8 ore e manifestazione nazionale nella capitale. Previste almeno 150.000 persone, per un contratto che sembrava un "atto dovuto". Dal 2 dicembre 1977 il peso della categoria e' diminuito di almeno 300.000 unita', soprattutto nelle grandi imprese. L'accordo del 23 luglio (che, val la pena ricordare, la maggioranza dei metalmeccanici respinse) doveva rendere le scadenze contrattuali poco piu' che una prassi burocratica. Invece ci hanno pensato Confindustria e Federemeccanica a rendere piu' vivace il conflitto, puntando alla cancellazione dei contratti nazionali e alla dipendenza del salario dai bilanci. Il costo della manifestazione sara' di circa 10 miliardi: a sostenere la spesa saranno gli stessi lavoratori. Un sacrificio in fondo piccolo per una categoria che ogni giorno ne fa di ben piu' consistenti: salari medi attorno a 1.400.000, mansioni produttive vincolate a una media di 1 minuto e 30 secondi, un'infortunistica altissima (un terzo del migliaio di morti annui). Molto diversi i conti delle aziende del settore: la produzione e' cresciuta nel '95 del 10,2%, il saldo attivo con l'estero e' stato di39.260 miliardi, i prezzi al consumo sono cresciuti del 5,4%.

SICUREZZA: LEI PERDE UN BRACCIO LUI MUORE

Assunta Sarlo

Un'operaia di 45 anni sabato ha perso un braccio alla Perfetti, fabbrica dolciaria di Lainate: tre ore di sciopero sono state la risposta massiccia dei lavoratori. Ieri a Bardolino, nel veronese, e' morto sul lavoro un muratore di 36 anni, dipendente di una ditta edile a conduzione familiare, cadendo da una impalcatura.

CAPITALE VIOLENTO: PADRONE PICCHIA SINDACALISTA

Claudio Martelli e' titolare di due piccole aziende metalmeccaniche: la seconda, la Mei, aperta da un paio di settimane, ha visto ieri la sua prima assemblea, alla presenza di Franco Vanzati, della Fiom. Il Martelli, sceso nei locali dell'assemblea ha aggredito alle spalle il sindacalista mentre stava parlando. Pugni calci e parolacce. "Mi ha dato dell'agitatore rosso, che per lui deve essere il massimo degli insulti", racconta Vanzati. Prima dell'assemblea il sindacalista aveva denunciato l'operazione del Martelli: far fallire e chiudere l'altra ditta, la "Martelli", aprire la "Mei", mandando a spasso una buona meta' dei dipendenti.

FIAT: PIU' CASSA E LAVORO IL SABATO

Sono oltre 200 mila le auto che la Fiat ha deciso di non produrre nel '96, ricorrendo alla cassa integrazione. L'unico stabilimento a non essere toccato e' quello di Melfi, dove i salari sono piu' bassi, e dunque il lavoro rende di piu' (al padrone). Interessati tutti i modelli, tranne la Marea, ancora in fase di lancio: pare anzi che i 3500 lavoratori interessati dovrebbero rinunciare anche alle ferie e ai permessi per non perdere la produzione.

 

"Il manifesto 13 novembre 1996"

BLOCCO MECCANICO

Gabriele Polo

Il governo incontra i sindacati ma non si schiera. Federmeccanica propone meno di 120.000 lire d'aumento, il "pregresso" non si recupera. Il governo, che e' uno dei firmatari dell'accordo su cui si basa la richiesta sindacale, si pone "super partes", forse sentendosi piu' vincolato alla piazza degli evasori fiscali, negando peso a qualunque altra cosa. Il nodo del contendere resta sempre il recupero dell'inflazione pregressa. Federmeccanica fa la "media del pollo": dice che il pregresso e' stato recuperato con le contrattazioni aziendali. Non dice che queste hanno interessato solo il 40% dei lavoratori e delle aziende. Per gli altri: tanto peggio. Si sospetta che l'atteggiamento del padronato rappresenti una pressione sul governo sul capitolo fiscale della finanziaria, chi paghera' l'ingresso in Europa. Le imprese attendono di sapere se saranno esentate davvero dal pagamento della tassa europea: in quel caso otterrebbero un risparmio pari "al costo del contratto".

LAVORO: SERRATA ALLA TOGNANA

Timori per l'occupazione e tensione tra gli operai di "Ceramica delle Puglie" (azienda del gruppo Porcellana Tognana di Treviso), a Monopoli, dopo la decisione della proprieta' di bloccare la produzione e mettere in liberta' quasi tutti i 450 dipendenti. La serrata e' stata la risposta dell'azienda al referendum, organizzato in fabbrica, con cui gli operai pugliesi hanno bocciato la proposta della direzione di spostare a Treviso il "service", macchina utensile del reparto decorazione. La proprieta' intende portare avanti un processo di terziarizzazione, al termine del quale si prospetta l'affidamento ad un gruppo di cooperative di alcune fasi del ciclo produttivo, con la conseguente messa in mobilita' di 150 lavoratori dello stabilimento di Monopoli. Gli operai, in assemblea permanente, presidiano la fabbrica giorno e notte.

ENERGIA: BLOCCHI A MONTALTO

La conferma da parte del ministro Ronchi che il traffico petrolifero nel porto di Civitavecchia non subira' diminuizioni, ha provocato la reazione dei lavoratori del cantiere della centrale Enel di Montalto, che per questa mattina hanno organizzato il blocco del cantiere di Pian dei gargani e la probabile occupazione della statale Aurelia. la scelta del governo, infatti, sembra precludere la possibilita' di realizzare a Montalto l'impianto di rigassificazione del metano.

FIAT: C.I.G. A CASSINO

Un nuovo periodo di cassa integrazione e' stato annunciato per lo stabilimento Fiat di Cassino dove si producono "Bravo" e "Brava". I 7 mila dipendenti saranno sospesi dal lavoro per una settimana per permettere lo smaltimento delle auto invendute. Per lo stesso motivo si e' appena conclusa un'altra settimana di "integrazione salariale".

 

"Il manifesto 15 novembre 1996"

MESSAGGI DI CONFLITTO PER FEDERMECCANICA

Gabriele Polo

Sciopero spontaneo delle fabbriche metalmeccaniche torinesi. Contro le imprese che per il contratto "offrono" poco piu' di 100.000
Ieri alcune fabbriche della cintura torinese si sono fermate per un'ora. L'agitazione non era prevista dal calendario d'avvicinamento allo sciopero generale. Una risposta alla mini offerta della Confindustria, ufficializzata dal ministro Treu. Non a caso l'azienda che ha tirato la protesta e' stata quella di Andrea Pininfarina, vice presidente di Federmeccanica, fautore dell'offerta padronale.

USA: DUPONT LICENZIA

Il gigante chimico DuPont ha annunciato ieri un ampio piano di rinnovamento delle attivita' del settore del nylon, che punta a realizzare una serie di misure per ridurre i costi di circa 700 milioni di dollari l'anno. Il programma prevede l'eliminazione del 15% dei 19.000 posti di lavoro esistenti entro i prossimi 4 anni.

 

"Il manifesto 16 novembre 1996"

COSTO DEL LAVORO: IMPIANTISTICA MORTALE

Un operaio di appena 18 anni e' morto ieri mattina in un incidente sul lavoro avvenuto a Passirano (Brescia). Il giovane, dipendente di una impresa di impianti elettrici, stava lavorando in un capannone della ditta "Feinrohen": è scivolato dall'altezza di 6 metri battendo la testa.

SANITA': SCIOPERO CONTRO FORMIGONI

Sulla controriforma sanitaria la giunta regionale del Polo accenna a far marcia indietro. Ma il sindacato non abbassa la guardia. In Lombardia e' stato decisa un'ora di sciopero generale contro il progetto di riordino della sanita', sbilanciato a favore dei privati. Proseguono intanto i presidi sindacali fuori del Pirellone.

 

"Il manifesto 19 novembre 1996"

CROTONE: 37 CONDANNE PER I FUOCHI DEL '93

Francesco Verri

37 condanne a nove mesi di reclusione e 53 assoluzioni, questo il bilancio del processo ai "fuochi dell'Enichem". Con 333 provvedimenti di cassaintegrazione si voleva ristrutturare la fabbrica e con essa la vita degli operai, modellata sui tempi, i ritmi, le esigenze della produzione. Ma gli operai non vollero saperne e attorno a loro si strinse la citta'. L'Eni e il governo furono costretti a trattare e a sottoscrivere un accordo per la reindustrializzazione dell'area. Ma ancora oggi non c'e' traccia dei risultati dell'accordo.

FERROVIE: 6000 ESODI L'ANNO

Entro il '96 oltre 6000 ferrovieri lasceranno le Ferrovie. Lo ha reso noto il segretario nazionale della Filt-Cgil, Testa, spiegando che le Fs hanno ripreso ieri le procedure in merito. Gli incentivi sarebbero attorno ai 50-70 milioni a testa. Tali iniziative - secondo Testa - sono state avviate senza individuare aree di esubero. In questo modo si incentiva costosamente l'esodo, raccogliendo le domande soprattutto nelle zone dove piu' alto e' il livello produttivo e maggiore la necessita' di personale., con la conseguenza di tagli alla produzione e peggioramento della qualita' dei servizi. La Filt chiede il blocco delle procedure di esodo, altrimenti non rimarra' che lo sciopero.

 

"Il manifesto 20 novembre 1996"

LAVORARE IN FIAT. DA LONTANO

Orsola Casagrande

Julia e Adriano, due storie operaie: dalla cassa integrazione nel 1980, al lavoro trovato nell'indotto della casa torinese. Storie simili a quelle di tanti altre uomini e donne entrati nella Fiat attorno alla fine degli anni '70. Oggi Julia e Adriano lavorano alla Lear, un'azienda che ha tre stabilimenti (a Grugliasco, Bruino e Orbassano) nei quali vengono prodotti sedili. Il committente e' uno solo: la Fiat. La Lear non e' della Fiat, ma la famiglia Agnelli partecipa alla proprieta' con il 20%. In questi giorni l'azienda, che impiega quasi 1000 operai, ha annunciato che ci saranno 450 esuberi. la risposta dei lavoratori arrivera' gia' oggi con lo sciopero indetto dai lavoratori dello stabilimento di Orbasssano.

 

"Il manifesto 21 novembre 1996"

TUTTA L'INDUSTRIA IN SCIOPERO. IL 13 DICEMBRE

Manuela Cartosio

Ventimila metalmeccanici della Lombardia (dove la categoria conta 400mila addetti, un quarto diffusi nelle aziende artigiane) parteciperanno domani alla manifestazione nazionale per il contratto. [...] Ieri Cgil-Cisl-Uil hanno proclamato per il 232 dicembre 4 ore di sciopero nazionale dell'industria e dei trasporti a sostegno di tutte le vertenze contrattuali aperte. Fim-Fiom-Uilm guardano al dopo 22 e sollecitano, prima dell'incontro tra le parti, un pacchetto di ore da sciopero da spendere in modo articolato. Non che gli scioperi alla "tedesca" fin qui fatti non abbiano inciso sulla produzione. Diversi imprenditori accusano il colpo, ma l'Assolombarda - schierata con l'intransigenza di Federmeccanica - finge di non accorgersene. "Se la sono voluta", dice Tino Magni segretario della Fiom. "Facciano bene i conti perche' la nostra pazienza e' finita". "Dobbiamo battere una posizione del padronato che vuole per le aziende un bilancio in marchi, un salario in dracme, una produttivita' giapponese e un sistema di relazioni thailandese". Una produttivita' italiana, autocorregge il segretario Fim, visto che sul quel terreno diamo ormai i punti al Sol Levante.

LAVORO: SCIOPERO ALLA LEAR

Sciopero di 2 ore ieri mattina alla Lear Seating, indetto dai Sindacati confederali, che ha praticamente bloccato la produzione di sedili. Unico cliente la Fiat, comproprietaria la 20% della multinazionale americana, la quale ha annunciato 458 esuberi.

TURNI DI NOTTE: ANCHE LA CAMERA DICE NO

La commissione lavoro della Camera ha espresso parere negativo sullo schema di decreto presentato dal governo per l'attuazione della direttiva Cee sulla "sicurezza e salute del lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento". Si chiede al governo l'estensione del divieto di prestare lavoro notturno alle gestanti e puerpere non solo nell'industria manifatturiera ma in tutti i settori di lavoro.

FRANCIA: I CAMIONISTI BLOCCANO 30 CITTA'

Anne Marie Pommard

I sindacati dei camionisti hanno deciso di continuare la protesta e di rilanciare il movimento, che oramai da 3 giorni blocca le principali citta' francesi. In prima linea oggi ci sono i camionisti dipendenti, mentre nell'estate del '92 analoga protesta fu guidata dai padroncini. I camionisti chiedono due cose: che le aziende applichino il contratto di lavoro che erano riusciti a strappare unendosi alla protesta dei padroncini nel '92 (che fissa un monte ore massimo) e la pensione a 55 anni. Gli autisti denunciano settimane lavorative di 60 ore con le aziende che pagano solo il tempo effettivamente passato alla guida del camion, senza tener conto del carico e scarico.

 

"Il manifesto 22 novembre 1996"

BENVENUTI A ROMA

Dopo 6 anni Roma ridiventa metalmeccanica. A p.zza S. giovanni sono previste almeno 150 mila operai, e a fianco a loro quelli che manifestano in solidarietà: lavoratori e lavoratrici di altre categorie, studenti, intellettuali, esponenti politici.

Per cosa lottano i metalmeccanici?

Il numero chiave è 262.000. A tanto ammonta l'aumento in busta paga chiesto dalla piattaforma per il biennio '96-'98: più che una richiesta sarebbe giusto parlare di un diritto. Tale cifra infatti è la somma tra quanto perso nel biennio scorso in virtù dello scarto tra inflazione programmata e quella reale, e quanto il governo pensa che verrà perso nei prossimi due anni. Così infatti prevede l'accordo del 23 luglio '93, firmato da Confindustria, Sindacati e governo Ciampi. Mentre sull'inflazione futura qualche dubbio potrebbe esserci, un dato certo invece sono le 97 mila lire sono invece un dato certo: quanto perso dal salario metalmeccanico nel biennio passato. Ma è proprio questo il nodo dello scontro con Federmeccanica: la restituzione integrale dei soldi già persi, infatti, equivarrebbe a stabilire il principio per cui ogni differenza tra inflazione programmata e quella reale dovrà essere recuperata.

 

"Il manifesto 26 novembre 1996"

UN INVERNO LUNGO E CALDO

Carla Casalini

Il presidente confindustriale Fossa e il segretario FIOM Sabattini coincidono solo su un punto: che per chiudere il contratto dei metalmeccanici non serve la mediazione del governo. Diverse sono le premesse. Per Fossa, che registra le preoccupazioni di molti industriali, "l'Italia non ha bisogno di uno scontro sociale", sottolineando pero' che le posizioni fra le parti sono cosi' lontane da far intendere come inopportuno qualsiasi intervento del governo. Di diversa opinione sono Sabattini e Gianni Italia, della Fim ("il governo dovra' dire da che parte sta"), che invece si attendono un intervento attivo di Prodi, perche' il governo e' uno dei tre firmatari dell'accordo del luglio '93. [...] Lo sciopero dei metalmeccanici e' stato distintamente "contro i padroni": nulla da fare le speranze postfordiste degli imprenditori di un patto tra produttori, contro il governo. Non per la propensione ulivesca dei manifestanti ma quanto perche' il disegno perseguito dalle Confindustrie di tutta Europa - smantellamento della contrattazione, guerra selvaggia tra comunita' - e' appunto contrastato in tutta Europa dai lavoratori. Oggi i metalmeccanici rispondo ai padroni: 10 ore di sciopero, 4 per la manifestazione nazionale dell'industria il 13 dicembre, le altre per scioperi articolati e forme di lotta piu' incisive sulla produzione.

OPERAIO PRECIPITA DAL TETTO

Stava rimuovendo dal tetto di una fabbrica dismessa i pannelli di eternit: e' precipitato dall'impalcatura ed e' morto sull'ambulanza. Rocco Di Pietro aveva 40 anni; l'infortunio e' avvenuto a Milano.

FRANCIA BLOCCATA DAI TIR MA SOLIDALE CON GLI AUTISTI

Annemarie Pommard

Secondo un sondaggio d'opinione la grande maggioranza dei francesi e' solidale con i camionisti in sciopero e ne condivide i metodi di lotta. Intanto il blocco minaccia di estendersi ad autobus, treni e aerei. Ieri sera, con la mediazione del governo che ha promesso di finanziare la pensione a 55 anni come richiesto dagli scioperanti, la trattativa tra sindacati e aziende e' ripresa. Ma le aziende rifiutano di ridefinire l'orario di lavoro (adesso di 60 ore settimanali) e di pagare tutte le ore lavorate (ora sono esclusi i tempi di carico e scarico). I sindacati delle altre categorie minacciano estensioni della lotta ad altri settori. La Cgt organizza oggi una "giornata d'azione" a favore dei camionisti.

 

"Il manifesto 27 novembre 1996"

MECCANICI, L'ACCORDO CHE NON C'E'. BUGIE TG3

Carla Casalini

Un po' l'insipienza, un po' il tentativo di occultare l'aperita' dei conflitti che si aprono per l'Italia alle soglie dell'Europa, puo' aver dettato le ottimistiche informazioni del TG3 che ieri sera ha annunciato l'accordo per il contratto metalmeccanico. [...] Forse il primo elemento di confusione l'ha introdotto Walter veltroni, che ha inviato un messaggio preciso: "la vicenda del contratto dei metalmeccanici si va sdrammatizzando, perche' abbiamo creato parte di quelle condizioni che gli industriali chiedevano..." Sperando che l'esecutivo non lanci anche altri messaggi agli "industriali", per esempio sulle pensioni e gli altri diritti sociali, va detto che Veltroni e' stato molto piu' reticente su un punto fondamentale: ha ripetuto che il governo interverra' solo se le "parti" non riescono a mediare tra loro, dimenticando che lo stesso governo e' cofirmatario dell'accordo, dunque ne e' corresponsabile, e non e' mediatore super partes.

"PREVIDENZA FUORI MISURA, MA PER AIUTARE L'IMPRESA"

Alessandra Barberis

Lo stato sociale che Gianni Agnelli vuole ridurre a un piccolo ombrello per i piu' deboli, soccorre a piene mani le aziende aiutandole a liberarsi dei lavoratori in sovrappiu'. E la previdenza ha un ruolo centrale nelle crisi aziendali. E' questo il messaggio che il presidente dell'INPS Billia, manda all'ex presidente Fiat. Billia snocciola i numeri. Nel '96 l'INPS ha effettuato "interventi sostitutivi del salario" per 22.000 miliardi: tra questi, 1200 sono andati in cassa integrazione, 2100 in assegni di disoccupazione, 1800 in mobilita', 3000 in prepensionamenti, infine 14500 miliardi in pensioni di anzianita'. Billia mette nel calderone anche le pensioni di anzianita' come "sostitutive del salario", facendo intendere che esse sarebbero improprie: a prescindere dal tipo di lavoro svolto per 35 anni, il lavoratore dovrebbe restare in azienda fino alla vecchiaia. Billia si sofferma poi sulla sproporzione tra spesa sociale generale (in Italia 25,8% del PIL, meno della media europea del 28,5%) e la spesa pensionistica (il 15,4%, di 3 punti e mezzo superiore alla media europea).

ROTTURA ALLE F.S.

Si sono interrotte le trattative per il rinnovo del contratto dei 125 mila ferrovieri. I sindacati hanno giudicato molto negativo l'incontro avuto con l'azienda, e hanno deciso alcune iniziative di lotta: la prima e' l'intensificazione dello sciopero generale dei trasporti in programma per il 13 dicembre, passando da 4 a 8 ore; inoltre e' stato deciso lo sciopero generale di categoria per il 12 gennaio.

UN TIR INVESTE CHIRAC

Anne Marie Pommard

Il blocco dei bisonti comincia a ripercuotersi sul resto d'Europa: chiusi i valici, interrotta la manica, Major chiede risarcimenti. La Francia e' alla paralisi: le strade, i valichi e i porti sono bloccati. E oggi non si vola. Gli effetti dagli scioperi investono l'industria, i benzinai, la grande distribuzione e isolano il paese. Il governo cerca la mediazione per non farsi travolgere dai Tir. Le richieste dei camionisti: aumenti salariali, riduzione d'orario e la pensione a 55 anni.

IG METALL PREPARA LO SCONTRO

Sandro Orlando

L'ultima trattativa tra sindacati e padroni metalmeccanici in Germania fallisce sul diritto al salario nella assenze per malattia. "E ora sara' scontro", come ha annunciato il leader dell'Ig-Metall, Zwickel, precisando che "queste trattive rappresentavano l'ultima chance per risolvere il conflitto pacificamente. I datori di lavoro l'hanno persa".

 

"Il manifesto 28 novembre 1996"

STRADE DI FRANCIA

Rossana Rossanda

Da 10 giorni in Francia i camionisti sono in sciopero. I grandi bestioni della strada, scivolando l'uno vicino all'altro, hanno innalzato 195 blocchi stradali in perfetto tempismo e nelle diverse regioni, lasciando scorrere soltanto il traffico leggero, sempre piu' magro per l'estinzione delle pompe di benzina, che i depositi non riforniscono piu': sono anch'essi vigilati dai convogli, che vi fanno accedere soltanto i medici e i servizi d'urgenza. Vuoti i mercati, Parigi sta andando allo stato d'assedio. Sarebbe uno scenario non nuovo - anche se molto moderno, sono i lavoratori dei servizi che detengono il potere di fermare un'economia - se non si svolgesse in una certa allegria della popolazione, che al 70% simpatizza con i camionisti. Accetta dei disagi, manda i bambini, dopo la scuola, a trovare sulle circonvallazioni quei robusti routiers attorno ai loro fuochi, gli spedisce qualcosa da mangiare mentre le trattorie si fanno pagare pochi soldi o niente. Insomma, diversamente da quanto capita da noi, non si sentono imprecazioni di utenti furiosi. Gli utenti si sentono rappresentati dai camionisti [...] che qualcuno si batta gli va. [...] Dicono le nostre TV che la Francia e' in ginocchio. Ma i francesi hanno l'aria di star perfettamente su, in ginocchio sono il governo e i padroni[...]

DANIMARCA: PROSEGUE IL BLOCCO DEI CAMIONISTI

Gli autotrasportatori danesi sono al terzo giorno di blocco dell'unica frontiera terrestre del paese e di alcuni porti, ma si comincia a intravedere qualche segno di schiarita nella vertenza. Il governo ha fatto marcia indietro sulla decisione di abolire gli sgravi fiscali dal '97 per le giornate di lavoro all'estero. Gli autotrasportatori hanno potuto, finora, detrarre dalle tasse circa 40 mila lire al giorno, ma ne chiedono il triplo.

METALMECCANICI, LA PALLA PASSA LA GOVERNO

Paolo Griseri

In attesa di intervenire nella vertenza, Treu studia un accordo sul recupero dell'inflazione pregressa. Romiti lo gela. E la Fiom del Piemonte punta sulla "fine della collaborazione". "Gli industriali e il governo devono capire che non siamo, come qualcuno vorrebbe far credere, con l'acqua alla gola, e che dunque non considereremo una vittoria la firma del contratto a qualunque costo", dice Giorgio Cremaschi, segretario FIom del Piemonte. [...] Giorgio Airaudo, segretario della lega di Collegno della Fiom, - analizzando le adesioni allo sciopero - aggiunge un ulteriore elemento: "Una delle novita' della manifestazione di Roma e' stata l'alta partecipazione dei giovani operai". Ma qualcuno fa notare che "la partecipazione dei giovani e' anche un impegno in piu' per il sindacato. Chi partecipa per la prima volta a una vertenza non si accontenta di quelle mediazioni dell'ultima ora che i piu' anziani si sono abituati ad accettare in questi anni".

Lo spettro di una mediazione al ribasso circola come uno degli scenari peggiori.

LA FLESSIBILITA' SECONDO PALAZZO CHIGI

Questi i punti principali del disegno di legge sul mercato del lavoro.

- Lavoro interinale. Arriva anche in Italia il lavoro in affitto.

a) il lavoratore viene assunto a tempo indeterminato dall'Agenzia che a sua volta "affitta" i lavoratori

b) il lavoratore viene assunto per il tempo necessario a svolgere la mansione richiesta dall'impresa che si e' rivolta all'Agenzia.

Chi verra' assunto a tempo indeterminato avra' diritto ad un compenso di almeno 500 mila lire al mese, per i periodi in cui non viene richiesto da alcuna azienda.

- Prt-Time. 400 miliardi a disposizione di un fondo per l'occupazione per la riduzione d'orario e il part time.

- Contratto di formazione. Prolungata di un anno la durata dei Cfl nel Sud.

- Apprendistato. Potra' riguardare i giovani tra i 16 e i 24 anni (26 per il Sud), attualmente la fascia di eta' e' tra i 14 e i 20.

La durata non potra' essere inferiore ai 18 mesi e superiore ai 4 anni.

 

"Il manifesto 29 novembre 1996"

SPECULAZIONI: CENTRO COMMERCIALE LICENZIA

A Piacenza, 93 dipendenti del centro commerciale Battisti rischiano di perdere il posto di lavoro a fine anno. Il proprietario ha infatti deciso di vendere l'immobile all'Ente Fiera. I lavoratori, fino a venderdi' in assemblea permanente, chiedono almeno un anno di cassaintegrazione, la mobilita' e una congrua liquidazione. Il presidente della Fiera e' del PDS, mentre il sindaco, progressista, non sembra interessato alla vicenda.

JUPPE' NON SFONDA LE BARRICATE

Anne Marie Pommard

Tilt europeo per lo sciopero dei camionisti. Si fermano anche i danesi. Germania e Gran Bretagna minacciano ritorsioni contro la Francia. I camionisti francesi alzano il tiro contro il governo: lo scontro si concentra su salari e orari. Prime divisioni nel sindacato. Ieri gli sbarramenti sulle strade erano aumentati a 250, malgrado l'intesa sui pre-pensionamenti. Il voto degli scioperanti da' all'85% chi vuole continuare la lotta. E' il governo l'interlocutore sulla questione orario e da esso si attende una risposta, che potrebbe consistere nell'applicazione dell'intesa del'94 sul tempo di lavoro, cioe' 230 ore mensili nel '97 e 200 nel '99. Ma sul salario la rottura e' totale: il governo dice che si tratta di una questione tra sindacati e padroni. La CGT chiede un aumento del 23%, 10.000 franchi per 200 ore. La CFDT, principale sindacato dei camionisti la considera "irrealista e chiede il 10%, ma il padronato non e' disposto a concedere piu' dell'1%.

SPAGNA: SCIOPERI IN ARRIVO

Dopo le manifestazioni che nelle scorse settimane avevano interessato tutte le principali citta', il vertice dei sindacati spagnoli ha deciso la proclamazione dello sciopero generale dei dipendenti pubblici per il 12 dicembre. La decisione risponde a quella del governo Aznar di congelare i salari dei funzionari nel '97, per rientrare nei limiti richiesti da Maastricht. Per effetto di analoghe misure del passato, il salario dei dipendenti pubblici arrivera' a perdere entro il '97 l'11% del potere d'acquisto.

SCIOPERO GENERALE IN GRECIA

La Grecia e' stata ieri fermata quasi completamente da uno sciopero generale, come protesta contro le misure di austerita' decise dal governo del primo ministro socialista Costas Simitis per avvicinare il paese ai criteri di Maastricht.

"IL CANCELLIERE ESAGERA". LA GERMANIA SI RIBELLA?

Alessandra Barberis

I metalmeccanici tedeschi questa volta potrebbero andare allo scontro finale: Bierbaum, ex dirigente dell'IG-Metall, parla della vertenza sull'indennita' di malattia. Bierbaum vede nel futuro un possibile sciopero generale: "l'indennita' di malattia e' un punto di riferimento cosi' forte nella percezione dei lavoratori tedeschi, che lo sciopero diventa possibile. Credo che ci saranno scioperi di avvertimento articolati, ma che se la Gesamtmetall - la Federmeccanica tedesca - non cedera' su nessun punto, il sindacato metalmeccanico mettera' in piedi la complessa procedura per proclamare uno sciopero generale nazionale ad oltranza".