Storia di Nosy Be

Con tutta probabilità i primi  abitanti di Nosy Be furono mercanti swahili e indiani giunti sull'isola nel XV secolo, trovando le condizioni ideali per fissare temporaneamente la propria dimora. Qualche secolo più tardi fece naufragio sull’isola l'equipaggio di una nave indiana che fondò l’in­sediamento di Marodoka (oggi in rovina ) nella "Baie dAnbanoro" 7 km a est dell'odierna Hell-Ville In seguito Nosy Be continuò ad attrarre profughi, mercanti e colonizzatori d'ogni sorta e  provenienza.

Intorno al 1830, mentre il re Radama I tentava di costituire la confederazione che avrebbe riunito le tribù del paese il legno Sakalava allora contrario alla confederazione, chiese aiuto al sultano di Zanzibar. Quest'ultimo, non rendendosi conto che i nemici Merina scendevano dagli altipiani. inviò in aiuto una nave da guerra per scoraggiare ogni tentativo di conquista navale.

Nel 1 839 la regina sakalava Tsiomeko fuggì a Nosy Re chiedendo ai Francesi di aiutare il suo popolo a resistere agli attachi dei montanari mnerina. Cogliendo l'oc­casione al volo, il capitano Passot, inviò un messaggio a Hell di stanza a Réunion il quale, consapevole quanto Passot dell'opportunità che gli si era offerta. Firmò un trattato che istituiva il protettorato sul regno sakalava.

Nel 1841, i  Sakalava cedettero alla Francia sia Nosy Be sia la vicina Nosy Komba.

La vicenda più incredibile, però fu forse quella della nave da guerra russa inviata dallo zar a Nosy Be durante la guerra russo-giapponese del 1904-1905 — l’ordine era quello di proteggere il Canale di Mozambico dalle incursioni giapponesi. Al termine della guerra la nave russa fu di­menticata e gli sfortunati uomini del con­tingente rimasero sul posto in attesa di or­dini, ignari del fatto che il loro sovrano aveva firmato la pace. Fu così che si stabi­lirono a Nosy Be, dove la maggior parte di essi morì di malaria, tifo e altre malattie tropicali. Giacciono ancora sepolti in un angolo del vasto cimitero di Hell Ville (di fronte all’attuale ufficio dell’Air Madagascar ).

OGGI

Lo sviluppo più recente di Nosy Be è legato, come abbiamo detto all’incremento del turismo il 25% della popolazione dell'isola lavora in questo settore (il resto lavora in piantagioni di canna da zucchero coltivazioni di gamberetti e raccolta di Yling Ylang).

In aumento sono pure il numero degli abitanti  (circa 40.000) e, purtroppo, anche gli incendi che mirano a distruggere la vegetazione per favorire l’agricoltura, l’espansione urbanistica e la costruzione di complessi turistici. Inutile dire che gli effetti della deforestazione e dei conseguenti fenomeni di interramento sono devastanti.