CANTO INIZIALE:
Dov’è carità e amore, qui c’è Dio!
Segno di croce, saluto del celebrante ed orazione iniziale (Antifona in onore di Maria)
Santa Maria Vergine, non vi è alcuna simile a Te, nata nel mondo, fra le donne, figlia e ancella dell’Altissimo Re, il Padre celeste, Madre del santissimo Signore nostro Gesù Cristo, sposa dello Spirito Santo; prega per noi con san Michele arcangelo e con tutte le virtù dei cieli, e con tutti i santi, presso il Tuo santissimo Figlio diletto, nostro Signore e Maestro. Amen!
(Ufficio della Passione)
COMMENTO DEL PADRE NOSTRO DI SAN FRANCESCO (FF 266-275)
Santissimo Padre nostro: Creatore, Redentore, Consolatore e Salvatore nostro.
Venga il tuo regno: affinché tu regni in noi per mezzo della grazia e tu ci faccia giungere al tuo regno ove v’è di te una visione senza ombre, un amore perfetto, un’unione felice, un godimento senza fine.
A cori alterni preghiamo Maria - Saluto alla Vergine (FF 259)
Ti saluto, Signora santa, Regina santissima, Madre di Dio, Maria,
che sempre sei Vergine, eletta dal santissimo Padre celeste
e da Lui col santissimo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito, consacrata.
Tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.
Ti saluto , Suo palazzo. Ti saluto, Sua tenda.
Ti saluto, Sua casa. Ti saluto, Suo vestimento.
Ti saluto, Sua ancella. Ti saluto, Sua madre.
E saluto voi tutte, sante virtù, che per grazia e lume dello Spirito Santo
siete infuse nei cuori dei fedeli, affinché li rendiate, da infedeli, fedeli a Dio.
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica (2816-2821)
Anche se questa preghiera non ci avesse imposto il dovere di chiedere l'avvento del Regno, noi avremmo, con incontenibile spontaneità, lanciato questo grido, bruciati dalla fretta di andare ad abbracciare ciò che forma l'oggetto delle nostre speranze. Le anime dei martiri, sotto l'altare, invocano il Signore gridando a gran voce: "Fino a quando, Sovrano, non vendicherai il nostro sangue sopra gli abitanti della terra?"
(Ap 6,10). A loro, in realtà, dev'essere fatta giustizia, alla fine dei tempi. Signore, affretta, dunque, la venuta del tuo Regno! [Tertulliano, De oratione, 5]Nella Preghiera del Signore si tratta principalmente della venuta finale del Regno di Dio con il ritorno di Cristo
[Cf Tt 2,13]. Questo desiderio non distoglie però la Chiesa dalla sua missione in questo mondo, anzi, la impegna maggiormente. Infatti, dopo la Pentecoste, la venuta del Regno è l'opera dello Spirito del Signore, inviato "a perfezionare la sua opera nel mondo e compiere ogni santificazione" [Messale Romano, Preghiera eucaristica IV]. "Il Regno di Dio... è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo" (Rm 14,17). Gli ultimi tempi, nei quali siamo, sono quelli dell'effusione dello Spirito Santo. Pertanto è ingaggiato un combattimento decisivo tra "la carne" e lo Spirito: [Cf Gal 5,16-25] Solo un cuore puro può dire senza trepidazione alcuna: "Venga il Tuo Regno". Bisogna essere stati alla scuola di Paolo per dire: "Non regni più dunque il peccato nel nostro corpo mortale" (Rm 6,12). Colui che nelle azioni, nei pensieri, nelle parole si conserva puro, può dire a Dio: "Venga il tuo Regno!" [San Cirillo di Gerusalemme, Catecheses mistagogicae, 5, 13: PG 33, 1120A].Con un discernimento secondo lo Spirito, i cristiani devono distinguere tra la crescita del Regno di Dio e il progresso della cultura e della società in cui sono inseriti. Tale distinzione non è una separazione. La vocazione dell'uomo alla vita eterna non annulla ma rende più imperioso il dovere di utilizzare le energie e i mezzi ricevuti dal Creatore per servire in questo mondo la giustizia e la pace
[Con. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 22; 32; 39; 45; Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 31]. Questa domanda è assunta ed esaudita nella preghiera di Gesù, [Cf Gv 17,17-20] presente ed efficace nell'Eucaristia; produce il suo frutto nella vita nuova secondo le Beatitudini [Cf Mt 5,13-16; 2821 Mt 6,24; Mt 7,12-13].
BREVE PAUSA DI SILENZIO
SALMO 47 (46) "Il Signore re di Israele e del mondo"
Applaudite, popoli tutti,
acclamate Dio con voci di gioia;
perché terribile è il Signore, l'Altissimo,
re grande su tutta la terra.
Egli ci ha assoggettati i popoli,
ha messo le nazioni sotto i nostri piedi.
La nostra eredità ha scelto per noi,
vanto di Giacobbe suo prediletto.
Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni;
cantate inni al nostro re, cantate inni;
perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sui popoli,
Dio siede sul suo trono santo.
I capi dei popoli si sono raccolti
con il popolo del Dio di Abramo,
perché di Dio sono i potenti della terra:
egli è l'Altissimo.
Acclamazione al Vangelo: Come la pioggia e la neve
Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo
e non vi ritornano senza irrigare e far germogliare la terra,
così ogni mia parola non ritornerà a me senza operare quanto desidero,
senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata.
Ogni mia parola, ogni mia parola
Dal Vangelo secondo Giovanni (18, 28-37)
Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: "Che accusa portate contro quest'uomo?". Gli risposero: "Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato". Allora Pilato disse loro: "Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!". Gli risposero i Giudei: "A noi non è consentito mettere a morte nessuno". Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: "Tu sei il re dei Giudei?". Gesù rispose: "Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?". Pilato rispose: "Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?". Rispose Gesù: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù". Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce".
Parola del Signore
Lode a Te o Cristo
RIFLESSIONE DEL CELEBRANTE
CANONE: Ubi caritas et amor – ubi caritas Deus ibi est!
BREVE PAUSA DI SILENZIO
Reg. 14
Chiamati, insieme con tutti gli uomini di buona volontà, a costruire un mondo più fraterno ed evangelico per la realizzazione del Regno di Dio, consapevoli che "chiunque segue Cristo, Uomo perfetto, si fa lui pure più uomo", esercitino con competenza le proprie responsabilità nello spirito cristiano di servizio (Lumen Gentium, 31; Gaudium et spes, 93).
CCGG 3
L'indole secolare caratterizza la spiritualità e la vita apostolica degli appartenenti all'OFS. La loro secolarità, nella vocazione e nella vita apostolica, si esplica secondo la rispettiva condizione, e cioè:
--per i laici, contribuendo alla edificazione del Regno di Dio con la presenza nella realtà e nelle attività temporali (Cfr. Can. 225, e Discorso di Giovanni Paolo II all'OFS, 27 settembre 1982, in l'Osservatore Romano, 28 settembre 1982).
--per i chierici secolari, rendendo al Popolo di Dio il servizio che è loro proprio, in comune con il Vescovo ed il Presbiterio (Cfr. can. 275 ss, e Presbyterorum Ordinis12; 14; 15 ss).
Gli uni e gli altri si ispirano alle opzioni evangeliche di Francesco d'Assisi, impegnandosi a continuare la sua missione con le altre componenti della Famiglia Francescana. La vocazione dell'OFS è vocazione a vivere il Vangelo in comunione fraterna.
CCGG 17
Chiamati a collaborare alla costruzione della Chiesa come sacramento di salvezza per tutti gli uomini e resi per il battesimo e la professione "testimoni e strumenti della sua missione", i francescani secolari annunziano Cristo con la vita e la parola.
Il loro apostolato preferenziale è la testimonianza personale (Cfr. Regola non bollata 17,3: FF 46; Leggenda dei Tre Compagni, 36: FF 1440; Lettera a tutti i fedeli 53: FF 200) nell'ambiente in cui vivono e il servizio all'edificazione del regno di Dio nelle realtà terrestri. Nelle Fraternità si promuova la preparazione dei fratelli alla diffusione del messaggio evangelico "nelle comuni condizioni del secolo" (Lumen Gentium 35) e alla collaborazione alla catechesi nelle comunità ecclesiali.
Coloro che sono chiamati a svolgere la missione di catechisti, di presidi di comunità ecclesiali o altri ministeri, nonché i ministri sacri, facciano proprio l'amore di S. Francesco alla Parola di Dio, la sua fede in coloro che l'annunziano e il grande fervore con cui egli ha ricevuto dal Papa la missione di predicare la penitenza. La partecipazione al servizio di santificare, che la Chiesa esercita mediante la liturgia, la preghiera e le opere di penitenza e carità, viene messa in pratica dai fratelli anzitutto nella propria famiglia, poi nella Fraternità ed infine con la loro presenza attiva nella Chiesa locale e nella società.
CCGG 20
Impegnati ad edificare il regno di Dio nelle realtà e attività temporali, i francescani secolari, per vocazione, vivono come realtà inseparabile la loro appartenenza alla Chiesa e alla società. Come primo e fondamentale contributo all'edificazione di un mondo più giusto e fraterno, si impegnino nell'adempimento dei doveri propri della loro attività lavorativa e nella relativa preparazione professionale. Con lo stesso spirito di servizio assumano le loro responsabilità sociali e civili.
Interroghiamoci:
Risonanze e preghiere spontanee
Canto del "Padre Nostro"
Orazione finale
Vergine Maria, sposa e tempio vero dello Spirito Santo, tu lo hai accolto con animo aperto e pronto. Lo hai accolto con la fede, credendo alla sua azione meravigliosa nel tuo grembo. Non hai mai cessato di accoglierlo durante tutta la vita, ascoltando la sua voce misteriosa, seguendo tutte le sue ispirazioni. Insegna anche a noi a riceverlo con la stessa disposizione di mente e di cuore. Aiutaci ad accogliere le sue ispirazioni ed i suoi consigli. Ravviva il nostro desiderio di ricevere tutto quello che lo Spirito Santo vuole darci. Per Cristo nostro Signore.
Amen!
BENEDIZIONE
CANTO FINALE: Salve Regina
Salve Regina, Madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve! Salve Regina!
A te ricorriamo esuli figli di Eva, a te sospiriamo piangenti in questa valle di lacrime.
Avvocata nostra volgi a noi gli occhi tuoi, mostraci dopo questo esilio il frutto del tuo seno, Gesù.
Salve Regina, madre di misericordia, o clemente o pia o dolce vergine Maria. Salve Regina!
Preghiera di San Francesco (tutti assieme – in ginocchio): Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, qui e in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero, e ti benediciamo perché con la tua santa croce hai redento il mondo.