Adriano Banchieri (Bologna 1568-1634), compositore, teorico musicale e letterato italiano. Entrato nell'ordine dei monaci olivetani a 19 anni, iniziò l'attività d'organista presso il monastero di San Michele in Bosco a Bologna. Fu poi organista ad Imola (1604-1605), Venezia e Verona; dal 1608 fino alla morte risiedette presso il convento di San Michele in Bosco. Intrattenne rapporti con molti musicisti del suo tempo, assimilando rapidamente ogni nuova tecnica e dandone ragguaglio in vari trattati, tra i quali ricordiamo le Armoniche conclusioni del suono dell'organo. Artista versatile, si dedicò ad ogni genere sacro e profano; in particolare coltivò il madrigale drammatico e la commedia madrigalesca, sulle orme di Orazio Vecchi, sfogandovi il suo spirito umoristico e bizzarro (La pazzia senile e Saviezza Giovenile, a tre voci, il Zabaione musicale, Barca di Venetia per Padova e Festino della sera del giovedì grasso avanti cena, a cinque voci).Nella musica strumentale fu innovatore geniale: adottò sistematicamente la stanghetta di battuta (Concerti ecclesiastici, 1595, primo esempio di partitura moderna) e usò, tra i primi, la numerazione del basso continuo e i segni dinamici p (piano) e f (forte). Fu anche scrittore arguto in lingua e in dialetto: sua è la famosa novella Cacasenno, continuazione del Bertoldo e del Bertoldino di G.C. Croce.